di
William Molducci
Il
Rovescio della Medaglia esordì discograficamente nel 1971 con
l’album “La bibbia”, pubblicato dalla RCA Italiana. La
formazione era composta dal chitarrista Enzo Vita, il cantante Pino
Ballarini, il bassista Stefano Urso e Gino Campoli alla batteria. Uno
dei punti di forza del RdM sono state le esibizioni dal vivo, come
dimostra lo stesso disco d’esordio, registrato in presa diretta con
la “complicità” di Enzo Martella e Ubaldo Consoli, due dei
fonici più preparati della casa discografica romana. Martella
si è occupato anche del missaggio, riuscendo a fare emergere i
“suoni giusti” per la band.
Nel
1972 il gruppo pubblicò “Io come io” ma la svolta avvenne con il
successivo “Contaminazione”, orchestrato dal Maestro Luis
Enriquez Bacalov, reduce da analoga esperienza con New Trolls e
Osanna. Ventiquattro anni più tardi Bacalov avrebbe vinto il Premio
Oscar per le musiche del film “Il postino”, interpretato da
Massimo Troisi.
“Contaminazione”
è uno dei migliori dischi progressive italiani. Il titolo traccia il
contagio tra rock e musica sinfonica, caratterizzato da sonorità
ampie e articolate nei vari movimenti, con l’uso di sezioni
orchestrali di stampo classico insieme a strumentazioni rock. I testi
dell’album, di Sergio Bardotti e Sergepy, raccontano la confusione
mentale di Jim McCluskin, fantomatico musicista scozzese del ‘700
che, di ritorno da un viaggio in Nepal, si convinse di essere
l’'incarnazione di Isaia Somerset, presunto figlio illegittimo di
Johann Sebastian Bach.
Nel
1973 Franco Di Sabatino (tastiere) entrò a far parte del gruppo e
partecipò alla registrazione dell’album, pubblicato all’estero
con il titolo di “Contamination”; negli Stati Uniti fu edito
dall’etichetta Peters International Records.
Nel 1976, anche a causa
del furto del potente e costoso impianto di amplificazione, il gruppo
si sciolse, non prima di avere realizzato un 45 giri in lingua
inglese: “Let's all go back/Anglosaxon woman”. La fama della band
romana e di “Contaminazione” non si è fermata agli anni ’70 e
all’Italia, recentemente il rapper americano Kanye West ha
inserito, nel brano “Famous”, il campionamento di un verso tratto
da “Mi sono svegliato e… ho chiuso gli occhi”.
Grazie a Enzo Vita la
band pubblicò due dischi negli anni novanta per poi tornare
nell'ombra fino al 2011 con “Microstorie”, scritto e prodotto
interamente dall’inesauribile chitarrista. Nell’aprile del 2013
il Rovescio della Medaglia si è esibito in Giappone, partecipando
all’Italian Progressive Rock Festival di Tokio, eseguendo
“Contaminazione” per la prima volta interamente dal vivo.
Il 14 ottobre 2016 il
Rovescio ha pubblicato "Tribal Domestic", il nuovo album
prodotto tra Italia e Stati Uniti. Il missaggio della suite è stato
effettuato a Roma da Fabio Ferri, mentre il mix degli altri brani è
opera di Fabio Grossi, presso il Sound of Pisces Music di Los
Angeles. Oltre a Vita e al cantante Chris Catena, hanno suonato John
Macaluso, Janne Stark, Cristiano Micalizzi, Nalle
Pahlsson,
Gianluca
Catalani, Vivien Lalu, Fernando Petry, Rino Amato. La suite iniziale
di 15 minuti, che dà il titolo all’album, è eseguita con
l’Orchestra Filarmonica Calabrese diretta da Alexander Frey. Dopo
tanti anni, anche se soltanto nel brano “L’apocalisse”, Pino
Ballarini è ritornato a cantare con la band.
"Tribal Domestic", il nuovo CD del Rovescio della Medaglia |
Intervista a Enzo
Vita
Come
nasce il RdM?
Nasce
dall’esigenza di trovare una situazione che ponesse rimedio
all’insoddisfazione del mio vivere. Quando non si è soddisfatti di
quello che si sta facendo bisogna inventarsi la vita. A quel tempo
avevo un lavoro e non mi mancavano soldi, automobili (Morgan), abiti,
ma era una vita monotona e poco impegnativa, inoltre mi piaceva
rischiare e mettermi in discussione, cosa che non consiglio ad altri.
Nel
1973 la RCA pubblicò “Contaminazione”, l’album nato dalla
collaborazione tra il RdM e Luis Bacalov, con i testi di Sergio
Bardotti e Sergepy…
Si,
questo avvenne dopo che il direttore artistico Riccardo Michelini si
rese conto che avevamo bisogno della guida di un maestro. Ci trovammo
molto bene con Luis Bacalov, ricordo che gli raccontavamo la nostra
visione musicale e lui, visti i risultati, ha saputo cogliere
benissimo le nostre idee.
Il
vostro successo ha oltrepassato i confini nazionali sino ad arrivare
negli Stati Uniti e in Giappone, dove il prog italiano è amatissimo…
Nel
tempo è accaduto che all’estero si siano accorti di noi. Tre anni
fa siamo andati in tour proprio in Giappone, dove ci aspettavano da
40 anni, per eseguire l’intera opera di “Contaminazione”, con
una grande orchestra. Il Giappone è un paese eccezionale, ne ho un
ricordo bellissimo, grazie anche a un’organizzazione perfetta e
alle tante persone stupende che ho conosciuto.
“Contaminazione”,
nel 1975, divenne “Contamination”, per il mercato estero…
A
quell’epoca le filiali nazionali della RCA collaboravano tra di
loro, distribuendo le opere di quegli artisti che potenzialmente
avevano i numeri per imporsi all’estero. Nel nostro caso vennero a
conoscerci degli ingegneri del suono inglesi, attirati dal fatto che
il disco era stato registrato in quadrifonia. Da qui nasce la scelta
di produrre l’album, ricantato in inglese, anche per il mercato
estero.
Dallo
scioglimento del gruppo a “Tribal domestic” la strada è molto
lunga…
C’è
stato un mio “spaesamento” durato circa vent’anni, anche se
seguitavo a studiare, suonare e ad aiutare band di amici. Dopo lo
scioglimento del gruppo dovevo andare a Londra per lavorare con Peter
Gabriel ma, come già detto, ero veramente affranto e cosi sono
arrivato in ritardo e l’occasione sfumò. Superato tutto questo ho
deciso di riprendere la mia linea originale, senza dare ascolto ai
vari produttori, così è nato “Microstorie”, subito accettato
dalla Sony, e poi “Tribal Domestic”.
Come
nasce il nuovo disco?
Volevo
realizzare qualcosa di diverso, sempre tenendo conto del mio spirito
musicale (tribal), per circa un mese ho lavorato in casa tutti i
giorni a questo progetto (domestic), prendendo spunto da quello che
avevo fatto il giorno prima. Con Chris Catena, mio vecchio amico e
gestore di un’agenzia di musica classica, ne abbiamo stabilito lo
sviluppo e, visti gli ottimi trascorsi come cantante, deciso che
sarebbe stato lui la voce principale. “Tribal” era terminato già
da due anni ma, parlando con gli organizzatori del tour giapponese,
si è deciso di realizzarlo insieme a un’orchestra sinfonica. Ecco
spiegato il motivo per cui il CD è stato pubblicato con un certo
ritardo.
Quando
Pino Ballarini lasciò il gruppo, per un breve periodo fu sostituito
da Michele Zarrillo, che rivedremo al prossimo Festival di Sanremo…
Pino
ha vissuto fuori dall’Italia per circa 40 anni, quando è tornato
gli ho chiesto di cantare una canzone del nuovo album e sicuramente
sarà presente anche nei live. Con Michele Zarrillo, dopo che Pino
lasciò la band, abbiamo fatto delle prove e ha cantato con noi per
quattro o cinque concerti. Resta da dire che sia Pino sia Michele
hanno una gran bella voce.
Enzo Vita (ph. Andrea Stevoli) |
Come hai vissuto l’epoca nella grande famiglia della RCA Italiana?
Ricordo
con piacere il periodo della RCA perché tutti si interessavano agli
artisti, a cominciare dal direttore generale Ennio Melis, il
direttore artistico Michelini, Enzo Martella il fonico della
“Bibbia”, l’ingegnere del suono Franco Finetti, i vari
produttori interni e anche Gino, il simpaticissimo barista del famoso
bar RCA. Mi capitava di incontrare Lucio Dalla, Fiorella Mannoia,
Riccardo Cocciante, Renato Zero, Angelo Branduardi e i cantautori
dell’epoca, alcuni dei quali aprivano i nostri concerti usufruendo
dell'impianto di amplificazione Mack da
oltre 6.000 Watt, che a quell’epoca era all’avanguardia.
Le
fotografie “live” sono di Andrea Stevoli
Prima
della registrazione dell’album “La bibbia”, le voci del RdM
furono Gianni Mereu e Sandro Falbo
Ingegneri
del suono di “Tribal Domestic”: Fabio Ferri (Roma), Fabio Grossi
(Los Angeles), Andrea Pettinelli (Latina)
Tribal
Domestic;
Testi
e musiche di Enzo Vita, tranne “La sacra eternità”: musiche Enzo
Vita – Stefano Urso, testo Enzo Vita. Brano ispirato a “Il
diluvio” da “La Bibbia”;
Archi
aggiuntivi: Layer Bows, Mario Gentili, Giuseppe Tortora;
Rovescio della Medaglia: L'origine (da Tribal Domestic, 2016):
Copyright
by William Molducci
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