di
William Molducci
Furono
Ennio Melis e Vincenzo Micocci, rispettivamente direttore generale e
artistico della RCA Italiana, a inventare il termine “Cantautore”
negli anni ’60. Da allora questa parola ha perso un po’ del
significato originale, ma nel caso di Paolo Tocco identifica
pienamente il modo di scrivere e curare i suoi lavori.
“Il
mio modo di ballare” è il suo nuovo album, pubblicato qualche anno
dopo il precedente “Anime sotto il cappello”. Lo affiancano
musicisti capaci, in grado di costruire con lui un “sound”
elegante e accattivante, curatissimo nei dettagli e caratterizzato
dalle chitarre acustiche ed elettriche di Claudio Esposito,
pianoforte e tastiere di Vincenzo Murè, il basso freatless di
Giuliano De Leonardis (Equipe 84), le percussioni di Walter
Caratelli, la batteria di Carlo Porfilio, Synt e programmazione di
Domenico Pulsinelli.
Il
disco si apre con “D’oro e di pane”, una delicata ballata dagli
antichi sapori eseguita con Helen Tesfazghi (Finally è il suo ultimo
album), una storia d’amore tra un uomo con le mani bucate e la
schiena piegata e una ragazza nata in un villaggio di fate, insieme
saranno figli dell’oro e si terranno per mano: “Mi
misi in cerca dell’oro per un pezzetto di pane… saremo figli
dell’oro, saremo pezzi di pane”.
“Da
questo tempo che passa” è cadenzato dalla chitarra a 7 corde di
Daniele Di Diego e dalla malinconica fisarmonica di Marco Di Biasio.
E’ la canzone dei ricordi, di un non ben definito film a colori di
Totò, del bicchiere di vino “che fa cantare”, dei fiori portati
in viaggio sulla luna. Con passo leggero, leggero, leggero, Paolo
Tocco ci porta nel suo mondo, con un po’ di nostalgia e un velo di
tristezza legato al passare del tempo. Questo è il suo modo di
ballare!
“In
un mondo di giganti… c’è un mare di formiche”,
inizia così “Come le formiche”, metafora intensa sviluppata per
immagini chiare e suggestive, capaci di fare riflettere: “Conta
le gocce prima di parlare”.
“Nenè”
è un vocepiano suonato da Vincenzo Murè, dove il suono del
pianoforte accompagna con dolcezza un testo disegnato con matite a
colori, alla ricerca di una stella che assomiglia a Nenè. La voce di
Paolo rende questo brano un momento sospeso, una favola d’amore per
una donna o forse per la vita, zucchero o sale, il giusto compenso
per gli angeli e il veleno per i ladri.
“Il
magico mondo di un vecchio che sapeva ballare” porge l’orecchio
alla ballata e strizza l’occhio alla filastrocca, il tutto condito
in salsa di coro e i fiati di Gabriel Rosati.
Sono
11 i brani del nuovo album di Paolo, 11 mondi tutti diversi, come nel
caso di “Vent’anni”, una storia raccontata con un ritmo veloce,
come ci ha abituato De Gregori, dove la passione si divide tra cuore
e vizio, dove a soli 20 anni si è già vissuto troppo, correndo con
in una mano un aquilone e nell’altra un coltello: “…
il pazzo vince e l’amore muore”.
Un brano intenso, con metafore da raccogliere.
“Luna
nera” mostra i due lati della luna, anche questa è una canzone
d’amore inusuale, un percorso di riflessioni con improvvisi
mutamenti e ripensamenti.
“11
settembre” è dedicata a uno dei momenti più tragici degli ultimi
anni, Paolo lo affronta con un testo visionario e struggente,
descrivendo fiori che cadono dai grattacieli come aquiloni. Da
ascoltare.
“Occhi
di cenere”, con la voce femminile di Elena Dragani, è un viaggio
che non può finire perché sta per iniziare: “Lasciami
arrivare in tempo… prima di partire”.
“Chiodi
di pioggia, fiocchi di neve” è il racconto di una sposa a cui
forse manca un anello, un diario segreto che si trova sotto tutti i
cuscini e una scusa che potrebbe servire a qualcosa, sapendo bene che
i chiodi di pioggia saranno fiocchi di neve: “E
la neve stanotte, se torna… aspettiamola insieme!!!”.
“Pezzi di bugie” chiude il
disco, un elegante swing con la voce registrata al telefonino, dove
la fretta delle inutili poesie sono le pietre cadute dalle montagne,
gli amanti nascosti dietro le bottiglie e i bambini che giocano.
La
stagione dei cantautori continua in una sorta di generazione 2.0,
che eredita il meglio del passato proiettandosi in un presente
diverso e difficile ma con maggiori stimoli. Il lavoro di Paolo Tocco
merita di essere conosciuto per la passione, la poesia e il talento
che riesce a esprimere.
"Luna nera", video ufficiale:
"Luna nera", video ufficiale:
"Come
le formiche", video ufficiale:
Copyright
©
by William Molducci
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