di William Molducci
Questa è la storia
Nell'aprile del 1975 Gianni Morandi pubblicò Il mondo di frutta candita, un disco composto da nove canzoni, interamente scritto da Ivano Fossati (testi) ed Oscar Prudente (musiche), con la sola eccezione del brano che da il titolo all'album, le cui parole portano la firma di Mogol.
Si
tratta di un lavoro ben concepito e realizzato, unico nella sua
discografia, che non fu accolto secondo quelle che erano le
aspettative di autori e discografici. Il brano principale fu scelto
come sigla della trasmissione RAI Alle nove della
sera (in origine era intitolata Alle sette della sera, per
via dell'orario in cui era trasmessa) e al suo interno furono
presentati altri quattro pezzi (Sette di sera, La caccia al
bisonte, Autostrade no e Due ore di polvere). Il singolo
Il mondo di frutta candita partecipò, inoltre, al Festivalbar
del 1975, classificandosi al sesto posto, dietro Drupi, Gloria
Gaynor, I Beans, Demis Roussos e Barry White. Curiosamente questa sua
partecipazione al Festivalbar del 1975, viene ignorata su Wikipedia.
Per la cronaca il cantante bolognese ottenne un buon riscontro:
75,350 voti contro i 94.921 di Drupi, che si affermò con il brano
intitolato Due.
Per
quei tempi questo può considerarsi un risultato assolutamente
positivo per Morandi, visto il calo di popolarità che lo stava
coinvolgendo, tanto che quell'estate fece anche un tour in giro per
l'Italia.
La
caccia al bisonte fu la sigla dell'omonimo speciale televisivo, trasmesso da RAI 1, diretto da Ruggero Miti, che
aveva come protagonisti il cantante e il giornalista Gianni Minà. Si
trattava di un reportage/documentario girato negli U.S.A., che
raccontava lo show business americano e le sue contraddizioni.
Resta
indimenticabile l'incontro tra il Gianni nazionale e Muhammad
Ali-Cassius Clay, che si misurarono la grandezza delle mani e quelle
di Alì non erano le più grandi...
Nel
1971 il brano il mondo di frutta candita fu inciso
dallo stesso Oscar Prudente, ma passò quasi del tutto inosservato,
mentre nel 1976 l'intero LP, con il titolo di Y mi gente donde va,
fu tradotto ed interpretato in spagnolo dal cantante italo-argentino
Piero De Benedictis. La tonalità della voce di Piero si avvicina a
quella di Prudente, ma l'arrangiamento dei brani fa riferimento alle
versioni registrate da Morandi. Nel 1974 Oscar Prudente incise anche
un secondo brano, presente nell'album Il mondo di frutta candita,
si trattava di Io vado a sud, inserito nella track list di
Infinite fortune.
Oscar
Prudente e Ivano Fossati, entrambi genovesi, si incontrarono verso la
fine degli anni '60, subito dopo iniziò il loro sodalizio artistico,
dal quale nacquero Jesahel
(Sanremo 1972), uno
dei maggiori successi dei Delirium e Haum!
(Disco per l'estate 1972).
Nel 1974 incisero insieme l'album Poco prima dell'aurora;
nello stesso anno Prudente realizzò un altro disco (Infinite
Fortune), di cui Fossati scrisse i testi.
Il
disco di Morandi si pone storicamente un anno dopo la pubblicazione
di Poco prima dell'aurora e nello stesso periodo di Good-bye
Indiana di Ivano Fossati (il brano che da il titolo all'album è
l'unico firmato a quattro mani dai due cantautori liguri). Da notare
che dopo la realizzazione de Il mondo di frutta candita,
Fossati firmò un contratto discografico con la RCA ed iniziò la
collaborazione con Antonio Coggio (anche lui ligure). Nel 1978 i due
autori scrissero Pensiero Stupendo, prodotto dallo stesso
Coggio e portato al successo da Patty Pravo. Questa canzone nacque
nel 1974 per mano di Oscar Prudente, che ne scrisse sia la musica che
il testo, intitolandola Formule magiche. Il pezzo venne
“provinato” da Morandi nel corso delle registrazioni de il
mondo di frutta candita, ma non se ne fece nulla.
Nel
2008 Oscar Prudente ha portato in scena, per la regia di Tonino
Conte, lo spettacolo teatrale Benvenuto fortunato, un percorso
attraverso la canzone italiana, dagli anni sessanta ad oggi,
riproponendo anche la sua versione de Il mondo di frutta candita.
Nel 1985 Ivano Fossati scrisse per Morandi il brano Facile così,
inserito nell'LP Uno su mille, che ne decretò il rilancio
definitivo. Tre anni prima Prudente aveva composto L'aeroplano,
presente nell'album intitolato semplicemente Gianni Morandi.
Quest'ultimo brano era stato
inciso dieci anni prima, con
testo ed arrangiamenti diversi, dallo stesso cantautore
genovese, con il titolo Oè-oà.
In
fondo al mare... una perla
Abbiamo
voluto dedicare un articolo a questo album, in quanto Il
mondo di frutta candita rappresenta per Morandi l'evidente
tentativo di uscire da quella che possiamo definire come una crisi di
“mezza età artistica” e per fare questo si affidò a due
talentuosi ed emergenti autori quali Prudente e Fossati, con il
risultato di realizzare uno dei migliori dischi degli anni '70. Al
progetto contribuirono oltre allo stesso Prudente per gli
arrangiamenti, anche Antonio Coggio (collaboratore e co-autore di
Claudio Baglioni), Franco Migliacci (autore e produttore storico di
Morandi) e Toto Torquati (direzione archi). Questo disco si pone come
il prosieguo ideale dell'esperienza di Jacopone,
un musical
portato in scena nel 1972 insieme a Paola
Pitagora (183 repliche),
con la regia di Ruggero Miti,
incentrato sulla figura del beato Jacopone
da Todi, visto in chiave moderna. Sia il tour teatrale che l'album non ottennero il successo sperato,
ma il brano Vidi
che un cavallo ottenne
una buona accoglienza ed
ebbe il merito di anticipare
la sorprendente
intensità interpretativa di Morandi,
che avrebbe successivamente caratterizzato proprio l'album scritto
per lui dalla “ditta” Prudente & Fossati. Vidi
che un cavallo in
seguito è stata
riproposta in
alcune delle sue compilation
storiche (Flashback
l'album di... del
1984), Gliannisettanta
del 1998 e
il recente Un'ora
con del
2012).
Era
la prima volta, a
parte la parentesi di C'era
un ragazzo che come me amava i Beatles
e i Rolling Stones, in cui Morandi si
confrontava con scelte, che possiamo
definire “alternative”, ma
che in realtà introducevano
arrangiamenti,
tematiche ed autori, che avrebbero caratterizzato la scena italiana
per gli anni che seguirono.
Il “ragazzo d'oro della canzone italiana” aveva trovato una perla
nel mezzo della sua crisi artistica, ma in quel periodo non c'era
nulla e nessuno, che avrebbero
potuto farlo risalire più velocemente.
La
track list
Questo
album rappresenta per Morandi un lavoro autoriale di altissimo
livello. Le canzoni sono eseguite spesso con una voce roca e quasi furiosa e
in tutte si evidenzia un'immedesimazione difficilmente raggiunta in altre prove canore,
come nel caso di Autostrade no, La caccia al bisonte e
l'introspettiva Io domani me ne vado.
Il testo di quest'ultimo
brano, davvero insolito nel contesto del repertorio di Morandi,
descrive le angosce di chi sembra arrendersi ad un modo di vivere che non condivide, per poi superare il momento
di disperazione: “… io domani me ne vado per
paura di morire, per paura di adattarmi alla verità, in un mondo che
adora un' immagine che in faccia gli scoppierà... io lotto fin da
quando sono nato e so che può cambiare il mondo, io
non me ne andrò”.
Nei
testi di Ivano Fossati, spesso si
parla di temi
riguardanti l'ambiente,
l'integrazione di poveri ed
emarginati (speranza
e disperazione), il
desiderio di libertà, la
fratellanza e il
viaggio, solitamente solitario (vedi
Lindbergh).
La sua poetica non ha nulla a
che fare con i testi interpretati da Morandi sino
ad allora. Questo
progetto rappresenta un'isola, un lembo di terra solitario composto
da canzoni solo in apparenza leggere, ma in
realtà ricche della
semplicità con cui si costruiscono opere importanti. Queste
tematiche a volte si uniscono e generano avventura, speranza e
desiderio, come per esempio
in Favole di mare (inserita
anche nella compilation del 1998 intitolata Gliannisettanta):
“... ma quante navi e quante vele
seguirò/per ogni favola di mare che non so/con quel poco che già
so, prima di arrivare al Brasile mi perderò/però mi vedi non si
presenta così/un uomo che intende finire i suoi giorni qui...”.
Ne
La caccia al bisonte,
un padre parla al proprio
figlio donandogli
insegnamenti di vita “...
poi la sera intorno al fuoco ancora insieme noi/e dalla collina che
stia in guardia verso sud perché di la/potrebbe
venire il fumo di città... io vedo nuova caccia, nuovi pascoli e
guerre per la libertà/con me non finisce l'eternità...”.
In
Sette di sera,
il protagonista evade
dalla
routine della
vita quotidiana: “...sette di sera lavoro
finito/viola tramonto giorno passato/grande canzone di
confusione/metropolitana, centomila persone/tornare a casa, no...
quasi mezzanotte e non mi va di tornare/donna non mi aspettare/non ti
voglio vedere/per questa notte no...”
Autostrade
no! è
un brano di ispirazione ambientalista,
un tema ancora di più
attuale ai giorni nostri:
“... sulla terra, nella carne mia/correranno autostrade/e
il cemento di domani sarà/il mio raccolto in estate... passeranno
su di me/su di me/sulle ansie mie/su di me, come dentro me/sulle
nostre allegrie/su finte e vere malattie...”.
Notevole,
come già accennato, l'interpretazione
di Morandi.
Due ore di
polvere è
una delle poche canzoni
d'amore del disco,
accompagnata da un arrangiamento stile
West
Coast:
“... di nuovo fermi ad una stazione ed io/il
profumo della costa sento ma giurerei/che intorno la terra non
finisce mai/ultimi chilometri pensando se/è il
desiderio di evasione che mi porta da te... e non sono più forte di
ieri/non sapendo ancora bene perché/cerco te...”.
La mia gente,
il tema del cambiamento è
riproposto in questo brano
struggente: “...
chi non ha provato a far cambiare il vento/prima di cadere e non
rialzarsi più/io lavoro ma sento che/porto tutti in
me...”
Io
vado a sud, propone
tematiche tipiche di Fossati riguardanti gli emarginati e il
desiderio di libertà: “...
nella notte le stazioni sono grandi più che mai/Il mio
treno l'ho perduto già da un pezzo oramai/maledetto
questo freddo a nord, non passa mai/ehi, tu dove
vai?/forse in tasca ho qualche sigaretta, tu ne
vuoi?/scusa sai, t'ho svegliato perché ho voglia di
parlare se tu vuoi/strana gente noi, nella vita non è
bene mettere radici mai...”
Il
mondo di frutta candita, si
tratta senza dubbio del brano più conosciuto dell'intero album,
inizia con
due endecasillabi molto
orecchiabili: “Quante
fisarmoniche ho suonato io/sopra i marciapiedi di una strada...",
accompagnati da una base ritmica
ed un inciso lungo e
coinvolgente.
In quegli anni era uso per Morandi aprire i suoi concerti con questa
canzone, proprio come una
sigla, successivamente è
sempre stata inserita nelle sue compilation
ufficiali (compreso Grazie
a tutti del 2007).
Con questo pezzo
inizia la sua collaborazione artistica
con Mogol, che qualche anno
più tardi sarà l'artefice del suo rilancio con Canzoni
stonate. Nello
stesso anno Morandi e Mogol sono tra i fondatori della Nazionale
italiana cantanti, nata per
disputare
incontri calcistici a scopo
benefico.
Una foto recente di Gianni Morandi |
Il mondo di frutta
candita su Internet
Sono
passati quasi 40 anni, ma al contrario di
quanto accadde negli anni '70 attorno
a Il mondo di frutta candita
si è creata una
nicchia di appassionati, che possono facilmente
acquistarlo su iTunes, Amazon, Ebay
o in altri negozi on-line, sotto forma di formato digitale e/o CD.
Una vera e propria rivincita sul tempo.
Qualche brano di questo disco è
disponibile, in formato video,
anche su Youtube, dove non manca il filmato
originale de La
caccia al bisonte.
Copyright © by William Molducci
Copyright © by William Molducci
4 commenti:
Ottimo articolo, ben documentato
GIANNI MORANDI
BOX 9 CD 2000 sony
CAT. N. RCA BMG RICORDI CFD 01096 (9)
CONTIENE: 9 INTERI ALBUM CON GRAFICA ORIGINALE
DISC 1 GIANNI 6
DISC 2 GIANNI 7
DISC 3 UN MONDO DI DONNE (canta canzoni di LUIGI TENCO - FABRIZIO DE ANDRE - ROBERTO VECCHIONI - SERGIO ENDRIGO - LUCIO BATTISTI
DISC 4 IL MONDO CAMBIERA'
DISC 5 JACOPONE
DISC 6 IL MONDO DI FRUTTA CANDITA
DISC 7 PER POTER VIVERE
DISC 8 OLD PARADE
(canzoni di SERGIO ENDRIGO - GINO PAOLI - DOMENICO MODUGNO - PAOLO CONTE - RICKY GIANCO - UMBERTO BINDI - NICO FIDENCO )
DISC 9 ABBRACCIAMOCI
peccato che questo disco non abbia avuto un seguito
visto l'ultimo disco che ha fatto e riascoltando questo viene un po' da piangere
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