di
William Molducci
“The
secret of Joy” di Max Bartoli, il cortometraggio ambientato
nel fantastico mondo di Re Artù realizzato
a Hollywood, ha coinvolto professionisti italiani, americani e
inglesi, con l’obiettivo di raccogliere fondi da devolvere al The
Kids Cancer Research Foundation di San Luis Obispo in California e ad
altri due ospedali europei, oltre a sensibilizzare l’opinione
pubblica sul cancro pediatrico.
Com’è
nato il progetto e come sei riuscito a coinvolgere tanti nomi
importanti?
Qualche
giorno prima mia moglie ed io avevamo ricevuto la triste notizia che
un’altra coppia di amici aveva perso il proprio bambino di 4 anni a
causa del neuroblastoma. Fabiola ed io avevamo parlato spesso della
necessità di fare qualcosa. Come fillm-maker decidemmo di produrre
un corto per riportare il sorriso sul volto dei bambini malati,
utilizzandolo al tempo stesso come uno strumento per la raccolta di
fondi. Sapevamo che il progetto sarebbe stato ambizioso e
costosissimo e che avremmo dovuto bussare a molte porte, ma l’idea
non ci ha spaventato. A quel punto abbiamo iniziato a chiamare tutti
i nostri amici di Hollywood, in Italia e in Inghilterra. Con nostra
sorpresa tutti hanno detto di sì senza pensarci due volte. Una volta
incassato il “sì” di nomi importanti abbiamo rivolto la nostra
attenzione alle grandi società come la Red, la Technicolor,
Hammerhead Prods. Red ci ha risposto nel giro di 12 ore, accettando
di fornirci 2 Red Dragon con un pacchetto completo per un mese
gratis!
La locandina del film |
Il
film ha vinto numerosi premi al Los Angeles Independent Film Festival
Awards e in altre rassegne negli Stati Uniti…
Fino
ad ora “Joy” ha vinto 16 premi tra Los Angeles, La Jolla,
Houston, l’Arizona, per un totale di 26 Festival. Tra gli altri
premi meritano una menzione: Miglior Corto per famiglie al 49°
Worldfest di Houston, Miglior Corto, Miglior Regia, Migliori Effetti
Speciali e Miglior Colonna Sonora al Los Angeles International Film
Festival Awards, Menzione al merito
e un Premio Speciale all’Accolade International Competition, oltre
ad essere entrato
in finale al Los Angeles CineFest. La settimana di proiezioni nella
multisala Laemmie 7 a Hollywood ha fatto registrare il tutto esaurito
e l’intero incasso, quasi 10 mila dollari, è stato interamente
donato alla Kids Cancer Research Foundation di Frank Kalman.
Max Bartoli sul set |
Nel
cast ci sono, tra gli altri, Doris Roberts (vincitrice di 4 Emmy),
Maria Conchita Alonso (Predator 2), Jack Betts (Spider-Man), il
production designer e art director Giles Master (Angels and Demons,
The Mummy, The Da Vinci Code), come ti sei trovato a lavorare con
loro?
Lavorare
con i grandi è sempre facile se arrivi sul set preparato. Ed io lo
sono sempre. Sono un maniaco della preparazione e della
pre-produzione, due cose diverse anche se spesso si sovrappongono
temporalmente. L’ho imparato lavorando in pubblicità ed è una
lezione che non ho mai dimenticato. Doris e Maria Conchita sapevano
già come lavoravo e non hanno avuto problemi ad accettare. Sul set
sono state meravigliose. Mai un momento di insofferenza e ti posso
garantire che stare in un costume medievale per 8 ore sotto 30
riflettori è stancante soprattutto a 90 anni! Giles non mi conosceva
ma dopo un primo appuntamento mi ha dato fiducia. Lavorare con lui è
stata un’esperienza fantastica. Difficile da descrivere. Sempre
pronto a trasferire l’idea del regista in dettagli fondamentali sul
set e a risolvere problemi prima ancora che il regista se ne accorga.
Perfetto stile inglese. Un vero gentleman.
Un
altro aneddoto interessante, che la dice lunga su come funzioni
Hollywood, è quello che ci è accaduto con la Technicolor in
Paramount. Con il primo cut in mano Fabiola ed io siamo andati a
trovare due nostri amici, Mike Rizzuto (producer e numero 2 delle
vendite in Technicolor) e Scott Milan (vincitore di 4 Oscar e
nominato 9 volte). Alla fine della proiezione Mike ci ha
semplicemente detto: “Max,
Fabiola, sarei onorato se poteste considerare Technicolor come la
vostra Post-House”.
Fabiola ed io ci siamo guardati, poi timidamente gli ho fatto notare
che l’onore sarebbe stato il nostro ma che il nostro budget non ce
l’avrebbe permesso. “Non
dovete preoccuparvi di soldi, lasciate che ci pensi io”
è stata la sua riposta. Eravamo sbalorditi Technicolor ci ha messo a
disposizione due premi Oscar per la post e ci ha regalato 100 mila
dollari di lavoro. Hollywood funziona così: tutti vogliono entrare e
tutti arrivano chiedendo, sono rarissimi i casi in cui qualcuno
riesca ad ottenere qualcosa. Se ci arrivi donando qualcosa, in molti,
moltissimi, ti risponderanno donando a loro volta! Il budget di “Joy”
è stato di 500 mila dollari, di cui 400 ci sono stati dati con
sponsorizzazioni.
Max Bartoli |
The
Secret of Joy” è un
progetto
dal cuore italiano?
Sì.
A parte la mia regia e metà della sceneggiatura, sono italiani anche
costumi, trucco e parrucche, firmati da Andrea Sorrentino, gli
storyboard di Antonio De Luca, l’art direction di Marco Menegaldo e
Riccardo Massironi, la co-produzione di Edoardo Di Silvestri ed Erika
Bowinkel e le straordinarie musiche dell’amico fraterno Gianluca
Cucchiara. Nel cast a rappresentarci in modo eccelso c’erano Silvia
Baldassini e Massi Furlan.
La
colonna sonora, firmata da Gianluca Cucchiara, ha vinto il premio
come migliore canzone originale al Los Angeles International Film
Festival Awards, quanto è stato importante il lavoro di Cucchiara
per la riuscita del cortometraggio?
Adoro
lavorare con Gianluca Cucchiara. Oltre ad essere un compositore e un
orchestratore straordinario (non lo dico io ma William D. Brohn, uno
dei più grandi orchestratori di musical del mondo) Gianluca è una
delle migliori persone che io conosca. Ha un cuore grande quanto il
suo talento. Con lui condividiamo un’esperienza unica e
irripetibile che davvero pochi possono dire di aver fatto: a 18 e 22
anni eravamo a Broadway a fare le audizioni per un nostro musical
“MacGregor”, poi rappresentato Off-Broadway nel settembre 1995.
Da allora siamo sempre stati molto legati. Quando Fabiola ed io
abbiamo deciso di fare “Joy” Gianluca è stata una delle prime
persone che abbiamo chiamato. Senza la sua musica questo corto non
sarebbe la stessa cosa.
Copyright
by William Molducci
1 commento:
Meraviglio, caro Max! Tu e Fabiola siete magici!!! Un bacio ad entrambi. Silvia
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