martedì 28 febbraio 2017

Lucio Dalla – Unboxing Trilogia RCA

di William Molducci

La settima luna era quella del luna park, lo scimmione si aggirava dalla giostra al bar…”. Inizia così “La settima luna”; il primo brano dell’album “Lucio Dalla” del 1979, quello di “Anna e Marco”, “Milano” e soprattutto “L’anno che verrà”. Trilogia” è il cofanetto con i tre dischi che stravolsero la vita di Lucio Dalla: “Com’è profondo il mare” (1977), “Lucio Dalla” e “Dalla” del 1980. Le tre opere, prodotte dalla RCA Italiana diretta da Ennio Melis, segnarono in modo indelebile la discografia italiana. Il grande successo fu diretta conseguenza della maturazione dell’artista bolognese e della scelta di fargli scrivere i testi delle sue canzoni, al termine dell’importantissima collaborazione con il poeta Roberto Roversi. 

sabato 25 febbraio 2017

Intervista a Mario Pezzolla – Chi erano i Beatles?

di William Molducci

Mario Pezzolla è un autore radio televisivo, conduttore radiofonico e disc jockey italiano, cresciuto culturalmente nella Londra degli anni settanta, lavorando e frequentando locali cult quali il marquee, in piena era rock progressive.
Dagli anni ottanta collabora con Radio Rai, inizialmente con RaiStereoDue, in seguito RaiStereoUno poi denominata StereoRai, delle quali divenne un punto fisso. Storica la sua conduzione, nella fascia pomeridiana della rete stereofonica, con Barbara Condorelli e Riccardo Pandolfi.

martedì 21 febbraio 2017

Intervista a Massimiliano Cranchi – Spiegazioni improbabili

di William Molducci


Spiegazioni improbabili” è il quarto album di Massimiliano Cranchi e della sua band, un viaggio lungo sette canzoni con scelte, passaggi, incontri e scontri di vita.
Il disco di Cranchi si lega alla tradizione della canzone d’autore italiana, evidenza rivelata sin dalle prime battute di “Spiegazioni improbabili sul metodo”, che cita Francesco De Gregori, proseguendo per strade dove si incrociano, tra gli altri, Francesco Guccini, Paolo Conte.

sabato 18 febbraio 2017

Festival di Sanremo 2017: cronache sanremesi

di William Molducci

Tiziano Ferro, in qualità di ospite, ha aperto il 67° Festival di Sanremo con “Mi sono innamorato di te”, omaggio a Luigi Tenco tragicamente scomparso cinquant’anni fa durante la sua partecipazione alla kermesse sanremese. Il ricordo di Tenco è proseguito con la versione strumentale di “Vedrai vedrai”, eseguita dall’orchestra del Festival con una ricca e suggestiva sezione di archi.

lunedì 13 febbraio 2017

Nicola Mogavero e Alessandro Blanco – Heptachord

di William Molducci

Il sottile ma intenso timbro del sax soprano di Nicola Mogavero trova, nel ritmo e negli assoli della chitarra classica di Alessandro Bianco, l’equilibrio per un complicato accostamento musicale. Nello spazio di poche note “Heptachord” passa dalle melodie mediterranee agli accenni di bossa nova, per incontrare nel prog e nei passaggi jazz la sua dimensione. “Heptachord” si sviluppa nel difficile equilibrio dei due strumenti, un’esplorazione che spesso ha scoraggiato i compositori ma allo stesso tempo uno stimolo e un limite da oltrepassare, una sfida.

domenica 5 febbraio 2017

Betty, George Simenon, aspettando la Betty di Cotroneo…

di Simonetta Sandri

Aeroporto di Roma Fiumicino. Alla partenza lascio un pezzettino di cuore, in quest’ultima pillola di dolce estate romana accompagnata da un sentimento di amore e di fedeltà. Fedeltà all’amore stesso, alla città eterna che forse un giorno mi aprirà le braccia per ospitarmi a lungo. M’intrufolo in libreria, come sempre prima di partire. Cerco qualcosa, come al solito. Un ultimo acquisto di testi nella mia lingua, un sacchetto di carta riciclata che mi accompagnerà sull’aereo per Mosca. Sugli scaffali colmi, invitanti e colorati intravvedo, curiosa, l’ultimo testo del belga Georges Simenon, Faubourg. 

mercoledì 1 febbraio 2017

Intervista a Leone Magiera - Il maestro di Pavarotti

di William Molducci

Leone Magiera, nato a Modena, si è avvicinato giovanissimo al mondo della musica dopo avere ascoltato il pianista svizzero Alfred Cortot alla radio. Ha esordito all’età di 12 anni come pianista e si è diplomato con lode e menzione speciale al Conservatorio di Parma.
Oltre ad avere costruito una formidabile carriera come pianista solista, Magiera ha collaborato con maestri come Giulini, Abbado, Solti, Kleiber e von Karajan, con quest’ultimo instaurò un particolare rapporto artistico di fiducia e stima, il Maestro austriaco lo reputava il migliore conoscitore del repertorio operistico italiano, francese e mozartiano.