Diario
di “Libellule”
di
Veronica D'Appollonio
La silloge Libellule,
che segna il mio esordio come autrice, è una raccolta di ventisei
testi, composti interamente nell’arco di otto mesi tra gennaio e
agosto del 2013, alcuni scritti di getto e dettati da una fulminea
ispirazione del momento, altri scaturiti da una scrittura più
meditata e consapevole, al di là di qualunque pretesa letteraria e
di ogni ambizione di pubblicazione.
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La
scrittura è una sorta di catarsi, di redenzione della parte arida e
tenebrosa della propria individualità in un percorso solitario verso
le luminose oasi del pensiero. Si scrive essenzialmente per
raccontarsi e raccontare a se stessi, prima ancora che ad altri, la
parabola delle proprie emozioni. Contravvenendo alla cosiddetta “lex
operis”, ai dettami imposti dal genere poetico, che spesso fanno
della poesia una forma d’espressione aristocratica, snobisticamente
autoreferenziale, accessibile unicamente a un ristretto pubblico di
iniziati, ho scelto programmaticamente di rinunciare ad arcaismi,
formule dotte, eccessi di complicazioni retoriche, adottando uno
stile che riecheggia i moduli della prosa in un linguaggio semplice,
colloquiale, di immediatezza espressiva per raccontare il microcosmo
della mia intimità e descrivere brevi frammenti di storie di altre
anime.
Le
libellule, per me, sono piccole epifanie, illuminazioni improvvise,
istanti rivelati che vibrano dei suoni delle voci segrete delle
emozioni e si tingono delle fantasie cromatiche dell’immaginazione
attraverso i “riflessi delle illusioni del tempo”.
Tutti
i “frammenti di emozioni”, che animano i miei versi, tracciano un
percorso interiore di maturazione personale, che ora riflette diversi
momenti del mio vissuto, evocando ricordi lontani, come il dramma
della disoccupazione nei versi di “Io non sono”, ora si
riappropria consapevolmente degli orizzonti del presente nella
riflessione di “Sulle rotaie del Tempo”, ora spazia con
discrezione tra le stanze segrete di altre anime, come nelle liriche
“Lettera di una madre” e “Raccontami”, ora si proietta nella
speranza delle attese future, disegnando visioni immaginarie che
sconfinano nella dimensione del sogno di “Chiudi gli occhi” e
“Pescatore di sogni”. Nella consapevolezza del fatto che la
poesia sia uno specchiarsi di anime, un auscultare silenzioso di
battiti che pulsano all’unisono, al momento dell’inattesa
pubblicazione, ho dedicato la mia silloge a tutte quelle persone, che
sanno colorare di emozioni il grigiore di una giornata qualunque,
sperando che il volo leggero delle mie Libellule possa far
librare, in qualche modo, la loro immaginazione e le loro emozioni.
Articolo
Copyright © by Veronica D'Appollonio
Sito
Web editore dell'Ebook “Libellule”:
Europa Edizioni
4 commenti:
grande iniziativa quella di parlare del proprio libro :)
Essendo un'autrice esordiente e potendo contare su limitatissimi spazi per promuovere in qualche modo la mia silloge poetica "Libellule", dal momento che la visibilità è privilegio esclusivo degli scrittori già affermati, ho aderito con entusiasmo all'iniziativa proposta dal Direttore di "Contatto diretto". Veronica :)
Complimenti!!!!
Ottima presentazione e ottima scrittura. Ho letto il libro che, oltre ad aver avuto delle buone vendite, ha riscosso anche un grande successo.
Hai emozionato tutti con le tue poesie.
Sei una bravissima scrittrice!!
Un abbraccio da una tua fan:)
Non so quanto possa essere imparziale il tuo giudizio, dal momento che ci conosciamo personalmente da anni, ma ti ringrazio infinitamente della stima , del supporto e dell'affetto, mia carissima Sara...!!!
Veronica :)
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