Il silenzio del mare
di William Molducci
avrete senz'altro ascoltato alla radio o in qualche locale
pubblico, le canzoni di Oliver Dragojević. Lo stile e la voce sono
inconfondibili e già dopo averlo ascoltato casualmente due o tre
volte, sareste stati in grado di riconoscerlo, nonostante la
difficoltà della lingua. Se aveste chiesto a qualche abitante del
luogo il suo nome, la risposta vi sarebbe arrivata chiara e
immediata: Oliver!
Oliver
è una vera e propria leggenda, uno dei più celebri cantanti e
musicisti della scena croata, molto noto e apprezzato non solo sulla
sponda orientale del mare Adriatico. Oliver, come viene
affettuosamente chiamato dai suoi connazionali, ha alle spalle oltre
45 anni di carriera e quasi 40 album. Nel 2000 la critica lo ha
proclamato il cantante croato del secolo.
Dragojević
si presenta negli anni '70 al Festival di Spalato, con un repertorio
basato su musiche folcloristiche dalmate, ma il suo primo successo fu
Picaferaj nel 1967. Alcune delle sue prime canzoni sono state
le ballate romantiche scritte dal cantautore Zdenko Runjić. Le
canzoni più famose sono Nadalina e le popolari "Dalmatian
anthems", cioè Galeb i ja e Skalinada,
quest'ultima rappresenta per
lui un vero biglietto di presentazione ed è ancora eseguita nei
concerti, compreso quello tenuto
all'Olympia
di Parigi nel 2006.
Nei
decenni seguenti Dragojević mantenne la sua popolarità e negli
anni '90 le sue canzoni furono influenzate più dalla tendenza della
musica globale, che non dalle canzoni folk, sino ad arrivare ai
giorni nostri, in cui nei suoi album esprime una raffinatezza
musicale di assoluto valore, che fonde diverse espressioni musicali,
creando un suo stile unico, immediatamente riconoscibile. Le sonorità
proposte spaziano dal pop al rock, dalla bossa nova al jazz, ma è
dalla contaminazione di tutti questi generi, che nasce quello che
possiamo considerare il suo “sound”.
Oliver
nasce a Korcula, un’isola dell’Adriatico dalmato, nota per il
suo mare, i colori e i sapori tipici dei luoghi marittimi, argomenti
che si ritrovano nel lirismo e nella melanconia delle sue canzoni. La
sua è una voce “ruvida” o per meglio dire soul, tipica dei
popoli del Mediterraneo. Chi non conosce la lingua croata non ha la
possibilità di comprendere i testi delle sue canzoni, ma le sue
parole si trasformano in suoni ed entrano nella testa e nel cuore,
alla stregua di uno strumento musicale.
Vi
consigliamo di avvalervi di un buon traduttore su Internet e di
avvicinarvi anche alla comprensione dei testi delle sue canzoni.
Purtroppo la conversione on-line dalla lingua croata all'italiano è
problematica, si consiglia di effettuare la conversione in lingua
inglese e successivamente in italiano.
La
discografia essenziale (consigliata)
Prendiamo in
considerazione in questo articolo gli album, a nostro avviso più
rappresentativi, iniziando da Vrime del 1995, che
propone in copertina Oliver bambino nella sua Korcula. I testi delle
canzoni sono poetici a volta intimisti, spesso onirici, come nel caso
del brano Dobar dan “...da
qualche parte sotto il mio cappotto Indosso un cielo blu”.
I riferimenti al mare e ai suoi miti
e personaggi sono frequenti, come in Reci
mi to,
dove la nave che entra nel porto, riporta il marinaio tra le braccia
della sua amata per una lunga notte di passione: “...
la nostra camera, la nostra visione che palpita tutta la notte...
dondola i nostri corpi nudi e so già che si riparte ...”.
Tra gli autori di questo album spiccano
Jure Stanić e
Dragan Lukić, i cui brani mettono a disposizione della voce di
Oliver, melodie e ritmi incalzanti e vigorosi, a
volte melanconici
e, come nel caso, di Moja
tajna ljuvabi, vere e proprie ballate
di antica memoria, che si avvalgono di arrangiamenti ancora oggi
godibili, dopo
ben 18 anni dalla loro prima incisione.
Il
1997 è l'anno di pubblicazione di
Duša mi je more,
che
contiene, tra
gli altri, Lučija,
un brano scritto da Z. Runjić e Nikša
Bratoš.
L'album si distacca da Vrime,
per le atmosfere e i suoni, più vicini a una sperimentazione di
inizio
anni '70, per quanto riguarda
la parte elettronica, gli arrangiamenti e gli inserimenti dei cori.
Protagonista
dei testi è ancora una volta il mare, la traduzione in italiano del
titolo dell'album è infatti “La mia anima è il mare”, frase
integralmente
riportata
nel brano intitolato Dišem:
“...
io respiro, respiro... io sono il corpo umano e la
mia anima è il mare...
e
ora io sono un uomo e non mi ricordo il colore delle
profondità”.
Il
CD è ricco di atmosfera e ogni brano si avvale di una ritmica
notevole, grazie
alle
idee e all'originalità di Bratoš.
La
voce “ruvida”
di
Oliver si esalta nel brano Kad
bi došla ti
(Quando sei venuto), scritto
da Nikša
Bratoš e
da M. Tanović, con un ritmo incalzante e con atmosfere blues, non
inconsuete nella discografia dell'artista croato.
La
melodia è la protagonista dell'album del 2000, intitolato Dvi,
tri riči,
molto vicino come atmosfere a Vrime,
infatti
tra gli autori
ritroviamo Jure Stanić oltre a V. Barčot e H. Rončević. In questo CD
sono inseriti alcuni brani, che possono essere considerati dei veri e
propri classici di Oliver, tra questi: Kad
mi dodeš ti,
Samo
ti
(solo tu) e Moj
lipi andele
(quest'ultima dolcissima e di respiro internazionale). Il
primo di questi tre
brani sarà
successivamente riproposto
nel concerto tenuto da Oliver all'Olympia
di Parigi e quindi nel relativo doppio CD e DVD e in Momenti
del 2009, un
album che contiene una
rielaborazione di alcuni
suoi
brani, realizzato
insieme ai
suoi
musicisti/collaboratori
Alan Bjelinski e
Ante Gelo.
Nel
2002 la discografia di Oliver si arricchisce di un album particolare,
intitolato Trag
u beskraju,
la sua particolarità nasce dal fatto di essere interamente
realizzato in Italia e più precisamente tra
Milano e
Vicenza.
Gli arrangiamenti sono di Diego Michelon e tutti i musicisti sono
italiani, così come italiano è anche il primo
brano
della
track list, che
dà il
titolo
all'album. Si
tratta della cover in lingua
croata
di Se
è
vero che ci sei di
Biagio Antonacci (il
CD ne contiene anche il videoclip oltre
a un
documentario sulla
realizzazione
dell'album).
Questo
lavoro
ripropone la collaborazione artistica con Jure Stanić e con Gibonni,
famosissimo rocker croato, autore di Cesarica
(Imperatrice),
uno dei brani più conosciuti in assoluti di Oliver. Da
notare che, nel 2007, la proficua collaborazione tra Gibonni e
Oliver, sarà suggellata con un grande concerto tenuto all'interno
dell'Arena romana di Pola. Come
già accennato, nel CD è presente il making video della
realizzazione del disco, in cui interventi sono spesso in lingua
italiana grazie alle interviste rilasciate
da Diego
Michelon e
da
Renato
Cantele,
oltre a qualche intervento nella nostra lingua dello stesso Oliver.
L'intervista
di Michelon mette in risalto il fatto che lui non conoscesse
l'artista croato, ma che dopo avere ascoltato qualche sua produzione,
sia rimasto molto impressionato dalla qualità della
sua voce,
anche se lo stile
non gli apparteneva più di tanto. Colpito
dal pathos dei brani e dalla bellissima voce, Michelon
ha
accettato con entusiasmo di lavorare insieme a lui per la
realizzazione del progetto. Da
notare che nel
1994 Oliver aveva inciso un'altra canzone italiana, inserita
all'interno
dell'album Neka
nova svitanja,
si trattava di Bella
senz'anima
di Riccardo Cocciante, tradotta letteralmente
in
croato
in Lijepa
bez duše.
Il
2005 vede alla luce l'album
Vridilo
Je,
che
contiene l'omonimo brano, diventato successivamente un
altro classico dell'artista croato. Inconfondibile
l'inizio con il lento scandire delle note sul pianoforte (solitamente
suonato da Dragojević in tutti i suoi dischi e nei concerti) e
l'entrata della voce “sporca” di Oliver. Tra
i collaboratori figurano Alan Bjelinski e Ante Gelo (autori
degli arrangiamenti) e Lea Dekleva, cantante e compositrice croata,
autrice di numerosi brani, tra cui anche
Vridilo
Je.
Rispetto
al disco precedente gli arrangiamenti sono meno ritmici e gli
strumenti acustici rimpiazzano in gran parte quegli elettronici. I
testi nascondono, dietro l'apparente malinconia, momenti di
riflessione e di desiderio molto vicini alla personalità dei
dalmati delle isole, solitamente
vivi
d'estate e quasi rinchiusi in casa durante i freddi e ventosi lunghi
inverni.
I brani scivolano lentamente, tra melodie non usuali e assoli musicali di strumenti quali armonica a bocca, sax e chitarra acustica, per il ritmo basta la voce di Oliver, più incalzante di una assolo di batteria o di chitarra elettrica. Come già detto: un vero e proprio strumento musicale.
I brani scivolano lentamente, tra melodie non usuali e assoli musicali di strumenti quali armonica a bocca, sax e chitarra acustica, per il ritmo basta la voce di Oliver, più incalzante di una assolo di batteria o di chitarra elettrica. Come già detto: un vero e proprio strumento musicale.
Nel
2006 Oliver tiene un importante concerto
all'Olympia
di Parigi. L'avvenimento viene celebrato con la pubblicazione di un
doppio CD e un doppio DVD. I 27 brani eseguiti durante il concerto e
riprodotti sui CD, rappresentano il meglio della sua
produzione.
Per chi volesse avvicinarsi
alla sua musica, l'acquisto di questo CD, rappresenta un
ottimo punto di partenza, da cui proseguire con le
realizzazioni
più recenti
e gli album sopra citati.
Anche
in questo concerto, come nel più recente Momenti,
Oliver si è avvalso della collaborazione musicale di Alan Belinski e
Ante Gelo e della loro grande orchestra. Tra
i brani eseguiti segnaliamo i “classici” Skalinada,
Cesarica
(“...tutta
la mia vita ho aspettato per lei di trovare una strada nel suo cuore,
tutta la mia vita il mio corpo è stato senza di lei
come un fiore senza acqua...”), Malinkonija, Vridilo je, oltre agli omaggi al pubblico francese con Et maintenant e a Biagio Antonacci, con Trag u beskraju.
come un fiore senza acqua...”), Malinkonija, Vridilo je, oltre agli omaggi al pubblico francese con Et maintenant e a Biagio Antonacci, con Trag u beskraju.
Dopo
cinque anni dall'uscita dell'ultimo album realizzato
in studio,
nell'estate del 2009 Oliver pubblica Samo
da je tu,
arrangiato
da lui stesso e da Ante Gelo. A
nostro avviso si tratta dei suoi migliori
lavori,
a partire dal brano Za
onu vira
(Per un vortice), che non deve mancare in nessuna playlist sino a
comprendere Vrime
bez vibrema.
La copertina del CD mostra Oliver mentre suona l'inseparabile
tastiera
guardando il mare (molti album lo raffigurano in immagini con
il mare sullo sfondo).
Questa semplice immagine rappresenta lo
spirito e i contenuti dell'album, curato in maniera ottimale negli
arrangiamenti.
Nel
2013 esce
il nuovo album
intitolato Tišina
mora
(Il silenzio del mare), che vede la collaborazione di un altro
importante musicista e cantante croato: Tedi Spalato. Tra i
collaboratori e autori citiamo anche Arne
Politeo ed Elvis
Stanić,
quest'ultimo
apprezzato
e conosciuto jazzista, protagonista
dell'omonimo gruppo musicale, che ha realizzato, tra gli altri
l'album Bolja
strana svijeta
(La migliore parte del mondo), pubblicato da Croatia Records, la casa
discografica che dagli
inizi degli anni 2000 ha prodotto e ha fatto conoscere i migliori
musicisti e cantanti croati.
La
presenza di Stanić
si
sente... eccome se si sente, le sue melodie di evocazione jazz,
realizzate per mezzo di
chitarre elettriche e acustiche,
determinano
il particolare
timbro
musicale di
questi
brani a partire da Konfidenca,
proposto anche in versione unplugged. Si tratta di un album da
ascoltare e riascoltare, quasi
come se fosse un
vino bianco fruttato, in questo caso una Malvasia istriana ricca di
mille retrogusti tutti da scoprire. Infine,
non
ci
si deve dimenticare
di inserire nella propria
playlist, la misteriosa Pridaj
se.
Oliver
su Internet
Gli
album di Oliver possono essere facilmente acquistati nei
negozi on-line su
Internet e/o
presso
iTunes,
inoltre, YouTube propone numerosi clip ed estratti dei suoi concerti.
Quale migliore occasione per conoscerlo?
I
CD citati
fanno
parte di una discografia assolutamente essenziale, avrebbero meritato
la segnalazione anche tanti altri album, ma si è ritenuto di citarne
soltanto
un numero limitato. Un
ultimo cenno lo riserviamo a
Noć
Nek' Tiho Svira,
che contiene 9 successi di Oliver incisi insieme al
violoncellista istriano
Stjepan
Hauser, componente
del gruppo 2cellos (che comprende anche Luka Šulić). Oliver con
voce e tastiera e Stjepan al violoncello, offrono
una
performance imperdibile.
Il
mare Adriatico divide e allo stesso tempo unisce l'Italia alla Croazia, la musica di Oliver contribuisce ad abbattere questo confine.
Video: Concerto di Oliver all'Olympia di Parigi: Kad Mi Dodes Ti
Video: Clip di Moje Lipo, tratto dal nuovo CD di Oliver
Video: Clip "Nocturno" insieme a Stjepan Hauser
Copyright © by William Molducci
Video: Concerto di Oliver all'Olympia di Parigi: Kad Mi Dodes Ti
Video: Clip di Moje Lipo, tratto dal nuovo CD di Oliver
Video: Clip "Nocturno" insieme a Stjepan Hauser
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