di
William Molducci
Francis
Cabrel è chansonnier francese, di origini
italiane, famoso in tutte le nazioni francofone, dove ha venduto
oltre 21 milioni di dischi (Francia, Quebec, Louisiana – USA, Nord
Africa…).
Sin
da ragazzo si appassiona alle canzoni di Bob Dylan, l’autore che
più di tutti ha influenzato la sua vita artistica. Il suo recente
album “Vise le ciel” è interamente composto di canzoni del folk
singer americano, tradotte e adattate in francese.
Cabrel
ha iniziato la sua carriera grazie a un concorso radiofonico nel
1974, ma il successo è arrivato cinque anni dopo con l’album “Les
Chemins de traverse” e il singolo “Je l’aime à mourir”
(ripreso anche da Shakira). Altre
sue canzoni famose sono “L’encre de tes yeux”, “Le mond est
sourd”, “Les murs de poussière” e “La corrida”, dove
descrive questa sanguinaria usanza vista dalla parte del toro.
Molto
legato alle sue origini del sud non ha mai abbandonato Astaffort
(2.137 abitanti), dove vive con la moglie e le tre figlie e dove, dal
1988, organizza un festival musicale che attira migliaia di
appassionati di musica.
Fracis Cabrel rivisita Bob Dylan |
Nel
1992 Francis Cabrel fonda, sempre ad Astaffort, un’associazione che
organizza stage per autori, compositori e interpreti di canzoni.
Questi incontri riuniscono una ventina di giovani artisti che in due
settimane devono scrivere una quarantina di canzoni, poi ne saranno
scelte quindici per essere eseguite live nei locali del piccolo
villaggio francese. Ogni anno un importante artista è chiamato a
patrocinare questi incontri (Zaho, Maxim Le Forestier, Thomas
Dutronc, Emily Loizeau) per aiutare, sostenere e consigliare i
partecipanti.
La compilation "L'essentiél" contiene il meglio della produzione di Cabrel dal 1977-2007 (2 CD) |
Francis Cabrel e l'inseparabile chitarra |
Tra
i suoi album più interessanti: “Fragile” (1980) dove per la
prima volta la chitarra elettrica sostituisce quella acustica,
“Hors-saison” (1999), “Les
beaux dégâts” (2004) innovativo per la presenza della sezione
fiati, “Des roses et des orties”
(2008) registrato nel suo studio-fienile in Astaffort, propone un mix
di chitarra elettrica e acustica, questioni sociali e politiche
espresse con raffinatezza, “Samedi soir sur la terre” (1994) e la
compilation “L’essentiel 1977-1997”, indispensabile per chi
vuole avvicinarsi alla sua opera.
Cabrel alterna le produzioni discografiche con le tournée |
Nel
2006, il cantautore francese ha collaborato alla realizzazione della
colonna sonora di “Le soldat rose”, un'opera musicale scritta da
Louis Chedid e Pierre-Dominique Burgaud, in cui Joseph, un bambino
stanco del mondo degli adulti, decide di rifugiarsi in un grande
magazzino per vivere con i giocattoli.
Il
2015 lo ha visto ritornare da protagonista sulla scena, grazie
all’album “In extremis”, premiato dal pubblico con il triplo
disco di platino e dal premio quale migliore disco del 2015. La sua
recente tournée lo ha visto per ben 7 volte all’Olympia e 3
al Palazzo dello Sport di Parigi.
Cabrel,
causa il perfezionismo che lo contraddistingue, fa passare lunghi
periodi tra un album e l’altro, intervallati da tournée (in
Francia ricordano ancora i 10 recital consecutivi all’Olympia di
Parigi nel 1999) e relativi DVD, una vita dedicata alla musica ma
anche alla famiglia e alle opere umanitarie.
"Des roses & des orties, uno dei suoi migliori album |
Testo
tratto dal brano “Des roses et des orties”: “Vers
quel monde, sous quel règne et à quels juges sommes-nous promis? A
quel âge, à quelle page et dans quelle case sommes-nous inscrits ?
Les mêmes questions qu'on se pose, on part vers où et vers qui? Et
comme indice pas grand chose des roses et des orties…”.
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