venerdì 29 luglio 2016

Beppe Giampà, Marco Sgarbi, Sergio Gnudi - “Era febbraio, ieri come oggi”


di William Molducci


Era febbraio, ieri come oggi”, è un viaggio musico-letterario dove sono messi a confronto il periodo della resistenza con i tempi attuali, tramite le letture dell'attore Marco Sgarbi e le canzoni eseguite dal vivo da Beppe Giampà, su testi inediti dello scrittore ferrarese Sergio Gnudi.




Marco Sgarbi ha debuttato giovanissimo, come attore, prima in teatro e poi nel cinema. Tra i registi con cui ha lavorato citiamo Marco Felloni, David L. Hirst, Alexandra Dadier ed Ermanno Olmi, nel “Mestiere delle armi”. Nel 2001, per il 50° anniversario dell’alluvione in Polesine, ha scritto, con Emanuele Alessandri, il monologo “Novembre 1951: cronaca di un’alluvione” di cui è stato regista e interprete. Dal 2002 è il direttore artistico del Teatro Comunale di Occhiobello.

Beppe Giampà


Beppe Giampà ha al suo attivo numerosi album e reading musico-letterari, le sue produzioni musicali si distinguono per le originali sonorità e le trasposizioni in canzone delle poesie di grandi autori italiani. “Della fatal quiete” è il suo ultimo disco, dove ha musicato le poesie di Foscolo, Campana, Pascoli, Leopardi, Carducci, mentre in precedenza aveva compiuto la stessa operazione con le poesie di Cesare Pavese, nell'album intitolato “I mattini passano chiari”. Lo stesso titolo è stato adottato per lo spettacolo teatrale scritto e diretto da Alessio Bertoli, con Roberto Accornero e Barbara Forlai.
Sergio Gnudi, giornalista, poeta e scrittore, ha partecipato attivamente ai movimenti di poesia concreta, visiva, seguendo le orme tracciate da Adriano Spatola, con diverse installazioni e performance. Nel 2007 ha pubblicato "Del diavolo e della santità", un’opera a cavallo tra teatro e poesia, con "A Cinzia" ha concluso la sua esperienza avanguardistica per rientrare nell'alveo della poesia classica, rivisitata. Gnudi ha scritto anche libri per i ragazzi e, nel 2014, “Le storie di Antonio”, racconti di partigiani e resistenza.

Beppe Giampà e Marco Sgarbi

Era febbraio”, fuori da ogni retorica, alterna testimonianze di resistenza e consapevolezza civile del passato e contemporanee, con richiami alla letteratura e in particolar modo a “L’Agnese va a morire”, il romanzo di Renata Viganò da cui fu tratto l’omonimo film diretto da Giuliano Montaldo. Tra letture e canzoni sono inseriti alcuni passaggi multimediali, come voci fuori campo e un discorso di Sandro Pertini, sui concetti di socialismo e libertà. Vi sono sette canzoni inedite, sei storie, in parte recitate e in parte lette, il filo conduttore è la resistenza ieri e oggi.
Giampà e Sgarbi sono riusciti a creare una forte empatia con il pubblico, che, nell’arco dei 50 minuti della performance, si è fatto piacevolmente coinvolgere dalle sonorità del musicista astigiano e dalla passione interpretativa di Sgarbi, mai sopra le righe o con toni fuori posto.

Da sinistra: Beppe Giampà, Sergio Gnudi, Marco Sgarbi

Pur con una scenografia essenziale, basata sulla presenza fisica dei due performer e degli strumenti necessari per suonare, leggere e ascoltare le registrazioni, il reading non ha avuto tempi morti, seguendo un percorso logico, nel raccontare le storie dei protagonisti.
Lo spettacolo ha un suo ritmo e funziona, e il pubblico se n’è accorto, prova ne siano i numerosi applausi a scena aperta, così com’è accaduto il giorno prima a Padova durante “La fiera delle parole”. Ora gli autori sono in attesa di nuove richieste, che gli consentano di rimetterlo in scena in tutti i luoghi possibili.

La canzone di apertura di "Era febbraio"


Photo by William Molducci

Copyright by William Molducci

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