martedì 10 maggio 2016

Robert Capa, Leggermente fuori fuoco

Robert Capa, Leggermente fuori fuoco, Contrasto, 2011, 303 p.

di Simonetta Sandri
 

Qualche tempo fa, vi abbiamo presentato, su Contatto Diretto (http://intervisteweb.blogspot.it/2013/11/robert-capa-in-italia-1943-1944.html),
la mostra di Robert Capa a Roma, dedicata alle immagini degli sbarchi statunitensi nell'Italia del 1943. Per completezza e a complemento di quelle riflessioni, ci sembra ora utile segnalarvi Leggermente fuori fuoco, comparso per la prima volta in italiano nel 2011, edizione aggiornata del noto Slightly out of focus dello stesso Capa, pubblicato nel 1947.

 
Allora il titolo era stato mutuato dal fotografo, in alquanto maniera ironica, da alcune didascalie che avevano commentato le sue belle immagini dello sbarco in Normandia pubblicate su Life, rovinate in fase di sviluppo da un tecnico di laboratorio entusiasta ma frettoloso. Quel titolo sarebbe divenuto di grande effetto ed impatto. A nostro umile avviso, infatti, la guerra andrebbe vista leggermente fuori fuoco, per non coglierne troppi i dettagli e i lati negativi che essa comporta. Forse sfuocare un po' potrebbe rendere il tutto meno reale e doloroso. Ma questa è una nostra riflessione. Non che il nostro fotografo non percepisse questa enorme impresa di "starsene da una parte senza poter fare nulla tranne registrare le sofferenze che vedi intorno", ma lui tentò di superare ogni difficoltà, di affrontare sfide titaniche, di fare scommesse pericolose, di mettersi sempre e comunque in gioco, in ogni momento e situazione. Un gioco che, come sappiamo, gli costerà la vita in Indocina. 

La copertina del libro
 
Nella prefazione al libro scritta dal fratello Cornell, si legge come quest'uomo impavido avesse affrontato ogni ostacolo con coraggio e curiosità, lui che era nato privo di mezzi per viaggiare, con una lingua inutile aldilà dei confini di un piccolo paese come l'Ungheria, pieno di amore per l'Uomo, di rispetto per il dolore. Ammetto che mi ci ritrovo un po’.


Copertina in versione Pop Art

Abbiamo davanti a noi un testimone attento che avrebbe conosciuto e fatto conoscere il mondo attraverso il linguaggio universale della fotografia, spesso l’unico, insieme a quello dell’amore, intellegibile a tutti. Il libro-romanzo che vi presentiamo, e che vi invitiamo a percorrere con attenzione ed accuratezza, contiene una verità e qualcosa che va oltre essa, una sceneggiatura di una vita avventurosa dove la realtà si mescola al racconto, dove viene tracciata, quasi con un pennarello indelebile, l'esistenza di "un uomo che inventò se stesso", come lo aveva definito il premio Pulitzer John Hersey.

Le immagini in bianco e nero toccanti e di grande interesse storico che si trovano nel testo, testimoniano davvero una forte "empatia umana per uomini e donne intrappolati nella realtà". Un’esperienza che volevamo condividere, perché, a nostro avviso, ne vale la pena.

Copyright © by Simonetta Sandri

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