Robert
Capa, Leggermente fuori fuoco,
Contrasto, 2011, 303 p.
di Simonetta Sandri
Qualche
tempo fa, vi abbiamo presentato, su Contatto Diretto
(http://intervisteweb.blogspot.it/2013/11/robert-capa-in-italia-1943-1944.html),
la
mostra di Robert Capa a Roma, dedicata alle immagini degli sbarchi
statunitensi nell'Italia del 1943. Per completezza e a complemento
di quelle riflessioni, ci sembra ora utile segnalarvi Leggermente
fuori fuoco, comparso per la prima
volta in italiano nel 2011, edizione aggiornata del noto Slightly
out of focus dello stesso Capa,
pubblicato nel 1947.
Allora il titolo era stato mutuato dal
fotografo, in alquanto maniera ironica, da alcune didascalie che
avevano commentato le sue belle immagini dello sbarco in Normandia
pubblicate su Life,
rovinate in fase di sviluppo da un tecnico di laboratorio entusiasta
ma frettoloso. Quel titolo sarebbe divenuto di grande effetto ed
impatto. A nostro umile avviso, infatti, la guerra andrebbe vista
leggermente fuori fuoco, per non coglierne troppi i dettagli e i lati
negativi che essa comporta. Forse sfuocare un po' potrebbe rendere il
tutto meno reale e doloroso. Ma questa è una nostra riflessione. Non
che il nostro fotografo non percepisse questa enorme impresa di
"starsene da una parte senza
poter fare nulla tranne registrare le sofferenze che vedi intorno",
ma lui tentò di superare ogni difficoltà, di affrontare sfide
titaniche, di fare scommesse pericolose, di mettersi sempre e
comunque in gioco, in ogni momento e situazione. Un gioco che, come
sappiamo, gli costerà la vita in Indocina.
La copertina del libro |
Nella
prefazione al libro scritta dal fratello Cornell, si legge come
quest'uomo impavido avesse affrontato ogni ostacolo con coraggio e
curiosità, lui che era nato privo di mezzi per viaggiare, con una
lingua inutile aldilà dei confini di un piccolo paese come
l'Ungheria, pieno di amore per l'Uomo, di rispetto per il dolore.
Ammetto che mi ci ritrovo un po’.
Copertina in versione Pop Art |
Abbiamo
davanti a noi un testimone attento che avrebbe conosciuto e fatto
conoscere il mondo attraverso il linguaggio universale della
fotografia, spesso l’unico, insieme a quello dell’amore,
intellegibile a tutti. Il libro-romanzo che vi presentiamo, e che vi
invitiamo a percorrere con attenzione ed accuratezza, contiene una
verità e qualcosa che va oltre essa, una sceneggiatura di una vita
avventurosa dove la realtà si mescola al racconto, dove viene
tracciata, quasi con un pennarello indelebile, l'esistenza di "un
uomo che inventò se stesso",
come lo aveva definito il premio Pulitzer John Hersey.
Le immagini in
bianco e nero toccanti e di grande interesse storico che si trovano
nel testo, testimoniano davvero una forte "empatia
umana per uomini e donne intrappolati nella realtà".
Un’esperienza che volevamo condividere, perché, a nostro avviso,
ne vale la pena.
Copyright
© by Simonetta Sandri
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