di
Lucia Casadio
Quasi
tutti i giorni vado "al 38", studio filosofia a Bologna e
38 è il numero civico di via Zamboni dove ha sede la "Scuola di
Lettere e Beni Culturali", fulcro della zona universitaria, dove
ogni giorno si respirano progetti, idee, sogni, oltre a una buona
dose di fumo passivo.
Tanti
giovani, provenienti da tutta Italia, approdano con entusiasmo a
Bologna, città universitaria per eccellenza e, districandosi fra gli
ostacoli della vita, s'impegnano nella costruzione del proprio
futuro.
Una
volta arrivati trovano uno spazio aperto, multiculturale, in continuo
movimento; c'è posto per tutti nonostante le difficoltà nella
ricerca dell’alloggio e c'è spazio per tutte le espressioni,
comprese quelle artistiche, come l’arte dei graffiti, che è qui
realmente viva e di cui i muri del "38" ne sono testimoni
quotidiani.
Ora,
senza entrare nel merito delle critiche e tralasciando i periodici
tentativi di ripulire i muri universitari, a mio parere senza quelle
scritte e quei disegni il "38" cesserebbe di essere il "38"
per diventare una delle tante facoltà bolognesi.
La
sua originalità e specificità risiedono proprio in quei muri
colorati che sempre più spesso anche i turisti si fermano a
fotografare. Me li immagino tornare a casa e mostrare entusiasti ai
propri figli quelle foto e raccontare loro di una Bologna giovane, in
fermento, sempre pronta a rinnovarsi.
E
poi m'immagino i loro figli, qualche anno dopo, seduti in piazza
Verdi, una chitarra, una birra e quattro risate. Infine ci sono io,
che ogni giorno scopro un angolo di muro inesplorato, un particolare
mai colto prima, una nuova sfumatura di colore. Io, che mi ritengo
fortunata a entrare in università il giorno di un esame e sentirmi a
casa, con le pareti dipinte come le volevo io perché, se è vero che
il futuro tocca a noi scriverlo, al "38" ognuno cerca di
farlo a modo suo.
Certo,
Bologna e la sua università, la più antica d'Europa, non sono tutte
rose e fiori. Sta a noi ricercarvi il bello, la novità, la
positività, perché essenzialmente, come in tutte le situazioni,
dipende sempre dal nostro modo di guardare, dall'angolo prospettico
che scegliamo, da come ci poniamo nei confronti della realtà.
Banalmente,
il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto, ma l'acqua rimane sempre
la stessa; come ci ricorda una recente canzone del bolognese Luca
Carboni, "Luca lo stesso", a patto di apportare una piccola
modifica … "È sempre Bologna la stessa".
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by Lucia Casadio
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