di
William Molducci
Se
n’è andato Joe Vescovi, lo storico tastierista biondo dei The
Trip, una delle più interessanti progressive band italiane degli
anni Settanta. Terminata l'avventura con il gruppo, Vescovi, aveva
continuato a suonare il suo organo hammond con Acqua Fragile, Dik
Dik, Tarrot, Knife Edge, Umberto Tozzi, Shout!, per poi riformare la
vecchia band, sotto forma di trio.
The
Trip
The
Trip è stato un complesso progressive anglo-italiano, formatosi a
Londra nel 1966 grazie a Riki Maiocchi che, dopo aver lasciato i
Camaleonti, voleva formare un gruppo di supporto di genere “rock
psichedelico”. Nell’autunno dello stesso anno il cantante e i
musicisti esordirono in Italia con il nome “Maiocchi & The
Trip” ma, un anno dopo la formazione, fu largamente cambiata, con
l’arrivo, tra gli altri, di Joe Vescovi alle tastiere. Nel
quintetto iniziale c’era anche Ritchie Blackmore, icona rock, che
successivamente suonò con i Deep Purple e poi fondò i Rainbow.
The
Trip proposero un sound che nasceva da un mix di generi quali:
psichedelico, beat, blues e influenze sinfoniche, fortemente ispirati
dal gruppo americano dei Vanilla fudge. Nel retro della copertina
del loro primo disco il loro genere è definito "musica
impressionista", termine improprio che identifica la corrente
musicale di Claude Debussy, inoltre, è simpaticamente riportata la
frase: “Tutti gli effetti speciali sono stati realizzati
esclusivamente con quattro normali strumenti quali organo, basso,
batteria e chitarra”.
In
meno di due anni (dal 1970 al ’71) il gruppo pubblicò, per la RCA
Italiana, due album: “The Trip” e “Caronte”, quest’ultimo
evidenzia ancora di più il passaggio al genere progressivo,
dedicando il concept al celebre traghettatore dantesco e il brano
“L’ultima ora e ode a Jimi Endrix” al grande chitarrista
americano. “The Trip” e "Caronte" sono i primi album di
progressive Italiano insieme a "Concerto grosso n°1" dei
New Trolls, "Collage" delle Orme, “In the beginning"
dei Nuova Idea, “L’uomo” degli Osanna, “Storia di un minuto”
della Pfm, “Terra in bocca”, il concept album de I Giganti...
All’interno
dei The Trip, Joe Vescovi componeva le musiche, mentre i testi
inizialmente erano di Bill Gray e, dopo la sua uscita, di Arvid
“Wegg” Andersen.
Le
tastiere di Joe Vescovi diventarono lo strumento predominante nella
maggior parte dei brani, anche se non mancavano fraseggi di chitarra
in stile rock progressive “psichedelico”. Come spesso succedeva
in quel periodo, ci furono cambiamenti nella formazione, che divenne
un trio con tastiera, basso e batteria, sull'esempio di Emerson, Lake
& Palmer. Nel 1972 fu pubblicato “Atlantide”, un concept
album che si ispira al mito del continente scomparso, metafora del
declino della società totalitaria. La stessa formazione, per conto
della Trident, pubblica nel 1973 “Time of Change”, ultimo album
della loro discografia. Anche questo è un disco a tema unico
(mitologico) che, rispetto ai precedenti, sottolinea le
contaminazioni con musica classica e jazz.
Terzo
canale - Avventura a Montecarlo: il film
Si
tratta di un road-movie che si muove tra situazioni, colori e
scenografie hippy, sospeso tra musica, ironia e comicità, trattate
con un gusto tipicamente italiano. Il film si divide in due parti,
quasi fosse stato scritto da autori diversi. Nella prima parte i
tempi comici sono più lenti, mentre il montaggio segue un ritmo
veloce ed essenziale, nella seconda, prevale il genere commedia, con
legami narrativi affidati a Mal, un improbabile cavaliere/attore,
punto di riferimento per lo sconclusionato viaggio del gruppo di
musicisti alla ricerca della città (perduta) di Montecarlo. Quando
tutto sembra concluso e, anche le gag si sono esaurite, il film si
trasforma in documento o, per meglio dire, in “testimonianza”.
Montecarlo diventa Roma e, più precisamente, le Terme di Caracalla,
dove si sta realmente svolgendo il 1° festival rock Italiano, con
The Trip tra i protagonisti.
Il
film, diretto da Giulio Paradisi (per molti anni aiuto di Federico
Fellini), rivisto con gli occhi di oggi e slegato dal contesto
sociale e politico degli anni ‘70, acquista uno spessore diverso,
riuscendo a fare apprezzare situazioni grottesche al limite del
paradosso, rappresentando il passaggio dal periodo beat a quello del
rock progressive italiano.
Gli
anni 2000
Negli
anni duemila Vescovi incise due album con gli Shout!, una tribute
band dei Beatles. Nel 2010 The Trip si ricostituirono nella
formazione trio, con il supporto di alcuni giovani, per prendere
parte alla Progr Exhibition tenutasi al Teatro Tendastrisce di Roma e
all'Italian Progressive Rock Festival di Tokyo (dove venne registrato
Live in Tokyo 2011). “Terzo canale – avventura a Montecarlo”
occasionalmente viene trasmesso da Iris, su Facebook è stato creato
un gruppo che si propone di farne realizzare il DVD ufficiale.
Un
breve ricordo di Bruno Vescovi, fratello di Joe
Da
quando il gruppo dei Trip si è ricostituito ho visto due volte Joe:
al memorial di Weg Arvid Andersen e Billy Gray Alassio, dove erano
presenti anche il Cerchio Magico e Silvana Aliotta. Joe praticamente
giocava in casa, buona parte della sua carriera (e dei Trip) l'ha
costruita in quella zona. La manifestazione fu un vero successo, un
ritrovo di vecchi amici e di “vecchie glorie” del rock. La
seconda e ultima volta che l'ho visto suonare è stato nella
primavera del 2013 a Villanova di Albenga, in un concerto cui
parteciparono gruppi come Biglietto per l'inferno, Delirium e
Simonetti II.
Formazioni
“The Trip”:
1967-71:
William
Gray (chitarra, voce)
Joe Vescovi (tastiere, voce)
Arvid "Wegg" Andersen (basso, voce)
Pino Sinnone (batteria)
Joe Vescovi (tastiere, voce)
Arvid "Wegg" Andersen (basso, voce)
Pino Sinnone (batteria)
1972-73:
Joe
Vescovi (tastiere, voce)
Arvid "Wegg" Andersen (basso, voce)Furio Chirico (batteria)
Arvid "Wegg" Andersen (basso, voce)Furio Chirico (batteria)
La
formazione del 1966 comprendeva Ritchie Blackmore, Arvid Andersen,
William Gray
e il batterista Ian Broad,
Copyright
© by William Molducci
Nessun commento:
Posta un commento