di
William Molducci
Inizia
con un urlo da rocker il brano “Radioactive mama”, una scarica di
blues elettrico che apre “The Dock Dora Session”,
l’album d’esordio dei Fratelli Tabasco.
Il
disco è registrato in presa diretta dal vivo per riprodurre le
atmosfere dei Juke Joint, conosciuti anche con il nome di
Barrelhouse, i locali gestiti soprattutto da afro-americani nel sud
degli Stati Uniti, dove si suonava, ballava, beveva e giocava. I Juke
Joint erano delle palestre di talenti, in cui i migliori bluesman si
esibivano prima di diventare leggende.
I
Fratelli Tabasco, amici e non parenti, si sono formati a Torino nel
2013, accomunati dalla passione per il blues, contaminato da
influenze piccanti quali funky, rock, Louisiana, peperoncino,
Mississippi e soul. Il nome del gruppo sintetizza il calore e
l’origine della loro musica, senza tralasciare l’identità
italiana.
I
testi delle canzoni rappresentano i loro blues trascritti in musica,
con l’aiuto di metafore, personaggi bizzarri e contesti surreali
descrivono il nostro tempo, stimolando la sensibilità e le emozioni
di loro stessi e di chi li ascolta. L’armonica di Boris, il
cantante, evoca ricordi e realtà, suggestioni create dalla
peculiarità di questo strumento, il più usato nel blues che,
soffiando ed aspirando dallo stesso foro, produce due note diverse.
La copertina dell'album "The Docks Dora Session" |
Nel
2015, i Fratelli Tabasco hanno vinto il concorso “Rocks the Docks,
il cui premio consisteva nella registrazione di un intero album nella
zona Docks Dora a Torino, luogo storico per Torino, i cui club
notturni negli anni novanta hanno animato la scena musicale,
diventando un punto di riferimento per la cultura underground della
città.
I Fratelli Tabasco |
Blues
d’attesa nel brano “Jack Knife”, voce e armonica dialogano in
attesa di animarsi nel successivo “Blues on!” e nel rockeggiante
“D.Q.T.H.L.”, da cui è stato tratto il video ufficiale.
Il
blues dei Fratelli Tabasco entra in circolo senza bisogno di
molecole, wireless o pillole per la pressione sanguigna, come in “Up
all night”, caratterizzato da uno splendido dialogo tra voce e
organo Hammond, per non parlare di “Ask yourself”, dove
l’armonica richiama un piccante e nutriente roadhouse blues.
“Same
damned shame” è il titolo del primo singolo estratto dall’album,
uno dei brani più coinvolgenti, servito con voce, chitarre, batteria
e tanta grinta, diverso da “Boris’ Boogie”, dove il front man
può liberamente sviscerare la sua anima blues.
La
registrazione in diretta con il pubblico ricorda i vecchi dischi di
blues a cui i fratelloni si ispirano, non siamo sulla riva del
Mississippi ma su quella del Po’ torinese, null’altro che un
dettaglio data la qualità della musica e la nostalgia delle loro
note blu.
I
Fratelli Tabasco sono:
Boris Tabasco – Voce/Armonica, Joele Tabasco – Chitarra, Simone Tabasco – Batteria, Marco Tabasco - Basso, Lorenzo Tabasco – Tastiere (uscito recentemente dal gruppo)
Video
ufficiale di D.Q.T.H.L.:
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