di
William Molducci
Fausto
Papetti è
stato uno dei sassofonisti più popolari e apprezzati dal pubblico
italiano per oltre 30 anni, grazie ai suoi dischi, che riproponevano
successi italiani e internazionali in versione strumentale. Le
compilation, vendute anche all’estero (Germania, Spagna e
Sudamerica in primis), erano intitolate semplicemente “Raccolta”,
contraddistinte da un numero ordinale.
Papetti
iniziò la carriera nel 1955 formando il gruppo de “I Menestrelli
del Jazz”, insieme a Pupo De Luca alla batteria, Ernesto Villa al
contrabbasso, Giampiero Boneschi (poi sostituito da Gianfranco Intra)
al pianoforte ed Ezio Leoni alla fisarmonica. Come strumentista,
verso la fine degli anni ’50, suonò per la giovane Mina e nel suo
periodo “jazz” con Chet Baker, in occasione dell’incisione di
alcuni dischi nel 1959 e nel 1960 (“1959 Milano Session”, "Sings
and Plays" e “Chet Baker with Fifty Italian Strings”). In
sala di incisione il sassofonista era insieme a Franco Cerri, Gianni
Basso, Renato Sellani, Franco Mondini e Glauco Masetti, il gotha del
jazz italiano.
Nel
1959 firmò il contratto per la Durium, inizialmente come
strumentista, e poco tempo dopo come sax solista, in occasione
dell’incisione del brano “Estate violenta”, composto da Mario
Nascimbeni quale colonna sonora dell’omonimo film diretto da
Valerio Zurlini. Il singolo ebbe un ottimo riscontro nelle vendite,
tale da convincere la casa discografica a produrre il primo LP del
sassofonista: “Fausto Papetti – Sax alto e ritmi”.
Il primo album di Fausto Papetti |
Tra
i musicisti che lavorarono con lui, oltre al già citato Pupo De Luca
(attore nella serie TV Nero Wolfe, nel ruolo di Fritz il cuoco), ci
furono Tullio De Piscopo (dalla 15ª alla 34ª raccolta), Aldo Banfi,
Reddy Bobbio (pianista, arrangiatore e co-autore), Luigi Cappellotto
e Giancarlo Sorio (arrangiatore e co-autore). Nel 1968 incise, con il
trombonista jazz Mario Pezzotta, l’album “Due stili, due
strumenti”, l’incontro tra due generi assolutamente diversi: easy
listening e dixieland.
LP,
Stereo 8 e soprattutto le musicassette del grande sassofonista erano
molto apprezzate dagli automobilisti (l’autogrill era la sosta
obbligata per l’acquisto delle sue raccolte). Le note del suo sax
accompagnavano spesso le attività che si svolgevano in luoghi quali
ristoranti, sale d’aspetto, alberghi e negozi. Il successo fu tale
che per tutti gli anni settanta furono pubblicate sino a due raccolte
l’anno, che immancabilmente raggiungevano i vertici delle
classifiche; quella più venduta fu la 20ª, giunta al primo posto
della Hit Parade nel 1975. I suoi dischi si caratterizzavano anche
per le copertine in cui comparivano, specialmente negli anni '70,
giovani donne discinte, un po’ hippy e casual, mai volgari.
La colonna sonora del film "Estate violenta" |
Col
suo sax, Fausto Papetti, per quasi 40 anni e con oltre 900 canzoni
(numero stimato), ha intrattenuto il pubblico facendo apprezzare il
suo sound e gli arrangiamenti “easy listening” dei grandi
successi. Da Gli Alunni del Sole di ‘”A Canzuncella” a “Balla
balla ballerino” di Lucio Dalla, dai Pink Floyd di “Shine
on you crazy diamond” fino a “Jamming” di Bob Marley, passando
per generi quali disco-music,
colonne sonore di film e TV (tra tutte “A blue shadow” di Berto
Pisano), evergreen italiani e internazionali.
Il
suo segreto era quello di sapere rileggere qualsiasi tipo di brano
musicale, attenuandone le “ruvidità” e facendone prevalere la
melodia.
Le
sue fonti ispiratrici furono Stan Getz, sassofonista di fama
mondiale, e Miles Davis. Amava i Pink Floyd, i Beatles, Ennio
Morricone, mentre nel classico preferiva Schubert, Mozart e Chopin.
Nei momenti di relax era solito sedersi al piano ed eseguire pezzi
classici. Aveva una predilezione per Tony Bennett, Stevie Wonder,
Barbra Streisand e Frank Sinatra. Le canzoni che amava suonare erano:
“Feelings”, “Stardust”, “Take Five” e negli ultimi tempi
“Caruso” di Lucio Dalla.
Papetti, nel suo periodo Jazz, incise alcuni dischi con Chet Baker |
Papetti
creò un vero e proprio genere, imponendo in campo discografico le
produzioni strumentali, la stessa formula fu adottata da altri
valenti sassofonisti, tra cui Gil Ventura, George Saxon e Johnny Sax
e da strumentisti quali Pier Giorgio Farina, Federico Monti Arduini
(Il guardiano del faro) e Santo & Johnny.
Oltre
alle "Raccolte", la Durium pubblicava altri dischi di
Papetti, come nel caso di “I remember”, “Old America”,
“Evergreen”, “Bonjour France”, “Made in Italy”, “Ritmi
dell'America Latina”, “Cinema anni '60”, ”Cinema anni '70”.
Con il passare degli anni Internet ha amplificato e diffuso le sue
canzoni, facilmente reperibili su YouTube e iTunes. Le sue
compilation continuano a essere pubblicate su CD, in Facebook è
attiva la pagina gestita dalla figlia Cinzia, su Tumblr sono
disponibili le mitiche copertine dei dischi, mentre eBay consente
l’acquisto dei vecchi LP e musicassette, tramite asta.
Una delle tante compilation incise per la Durium |
Fausto
Papetti era un uomo molto riservato, che amava la famiglia, il mare e
la musica. Non gli piaceva andare in TV, temeva l’aereo e rinunciò
ad appuntamenti importanti proprio per la paura di volare. Alcuni
delegati del Bolshoi, lo invitarono a tenere dei concerti a Mosca, ma
lui rifiutò, per lo stesso motivo disse di no allo Scià di Persia
Reza Palevi, che lo voleva al ricevimento in onore degli astronauti
scesi per primi sulla luna. Non si rese mai conto di quanto fosse
popolare in tutto il mondo e passò gli ultimi giorni della sua vita
pensando alla musica e a nuovi progetti.
Si
ringrazia per la collaborazione Cinzia Papetti, figlia di Fausto.
Copyright
©
by William Molducci
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