di
William Molducci
“In
viaggio con Alice” è l’album di esordio dei P.C.P (Piano che
Piove), una raccolta di 9 brani, in stile canzone d’autore, con
influenze mediterranee, jazz-bossa nova. Si tratta di un disco
acustico registrato per la maggiore parte dal vivo, senza
campionamenti o interventi digitali. Le parole accompagnano sonorità
essenziali, per trasmettere emozioni riproducibili anche nei
concerti.
L’attenzione ai testi è una delle caratteristiche di
questo progetto, una serie di frammenti raccontati per immagini, una
sorta di storyboard di vita da cui è difficile sfuggire.
P.C.P
è un progetto di musica indipendente, fatto da musicisti che hanno
trascorso una parte consistente della propria vita suonando in posti
possibili e impossibili, in Italia e all’estero, a volte pagati e
altre no. I protagonisti di questo gioco di parole (Piano che piove)
sono Ruggero Marazzi
(chitarre), Massimiliano Ghirardelli (contrabbasso e dobro), Mauro
Lauro (chitarre), Giuseppe Mele (batteria) e Sabrina Botti (voce).
La
track list inizia con “Metà marzo”, una bossa nova, fonte di
verità e rimpianto, come dice un po’ malinconicamente il suo
testo: “Non è mai servito a
niente lasciare tutto e andare via, quando ogni cosa che ci tocca, ci
lascia dentro un canto…”.
Le
sonorità mediterranee sono all’origine del brano “Il
cartografo”, un percorso di grande valenza lirica e musicale,
supportato da un ritmo iniziale basato su percussioni e voce, sino a
diventare gitano con assoli di chitarra. Stupendo!
“In
viaggio con Alice” è una ballata easy leasing, necessaria dopo il
brano precedente, l’inciso è semplice, la melodia accattivante e
Sabrina modula la voce con mestiere e talento, virtù sempre più a
rischio di estinzione.
I Piano che piove |
“Come
si fa”, in precedenza interpretata da Amelie, è una ballata pop di
piacevole ascolto, mentre con il successivo “Le ore contate” si
ritorna a respirare bossa nova, l’atmosfera più adatta per
descrivere la voglia di raccontarsi e sognare.
“Autunno”
è un brano struggente, dal sapore metropolitano, ben interpretato da
Sabrina e supportato dai cori di Ruggero e Mauro. E’ una ballata di
atmosfera con cui i ricordi e i sogni si possono rincorrere: “Sali
da me, dove il buio è limpido, parla con me nella notte del filobus,
sali da me c’è silenzio e ordine, libri e poesie e nell’aria il
profumo del tè…”.
“Oceano in bianco e nero” è un brano nostalgico, senza idea del tempo, un viaggio della mente lontano dalle favole: “Chissà dov’ero io, se c’ero oppure no, la nostalgia on ha idea del tempo, la vedi all’improvviso, come polvere su un vaso, come una fotografia uscita per caso”.
In “Milano-Roma” il ritmo si fa un po’ swing, quasi ballo, il percorso passa da Bologna, insieme alle immagini della propria vita e alla neve che viene giù “di brutto”.
“I
treni di settembre” chiude il quasi live dei P.C.P, a ritmo di
bossa nova, la sensualità del suono e delle parole sono armonici e a
spasso nell’aria, mentre i pensieri riempiono i viaggi… sui treni
in settembre.
“In
viaggio con Alice” è un’avventura musicale d’altri tempi, il
racconto di momenti della quotidianità, dei ricordi e dei desideri
più intimi. La passione e la voglia di esprimersi ne fanno un
prezioso scrigno in cui sono custoditi nove gioielli.
PCP Piano che piove - Le ore contate
(Official Video):
Sala prove: "Metà marzo:
"Il cartografo", rispresa in diretta dalla sala d'incisione:
Copyright
by William Molducci
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