Beppe
Giampà – I mattini passano chiari
di
William Molducci
Beppe
Giampà ha musicato e interpretato alcune poesie di Cesare Pavese,
tratte dalle raccolte “La terra e la morte” (1945) e “Verrà la
morte e avrà i tuoi occhi” (1950). Queste ultime, ritrovate tra le
sue carte dopo morte, sono liriche d’amore permeate di una
struggente nostalgia, scritte con uno stile insolito per Pavese,
dedicate all’attrice americana Constance Dowling, l’ultimo suo
tragico amore.
Non
è facile tradurre le parole in musica, come ci ha insegnato Renzo
Zenobi, ma quando il suono dei testi riesce a trasformarsi in note,
il risultato può essere stupefacente. Il progetto di Giampà è
ambizioso, difficile e, soprattutto, si assume una responsabilità
“senza rete”, che solo un animo poeta è in grado di fare. Le
note del pianoforte e dell’armonica che accompagnano “Terra rossa
terra nera”, il primo dei dodici brani dell’album, sciolgono
subito ogni dubbio. L’interpretazione è viscerale e la musica
rende melodica la poesia di Pavese, tragica, nostalgica e sanguigna
allo stesso tempo.
Sarà
anche un periodo di crisi per la discografia italiana ma certamente
non lo è per la creatività dei nostri autori.
Beppe Giampà (foto di Giancarlo Gikappa Rocco) |
“Anche
tu sei collina” si esprime in una ballata folk, dopo una lunga
introduzione di pianoforte e fisarmonica, in cui le parole di Pavese
sono cantate al ritmo di chitarre acustiche e semiacustiche, in una
serie di suoni nitidi e puliti, idealmente silenti nei momenti in cui
il testo domina: “Ritroverai le nubi e il canneto, e le voci
come un'ombra di luna”.
“I mattini passano chiari”, il brano che dà il titolo all’album, è recitato da Giampà, accompagnato da piano, batteria e vocalist, d’influenza jazz. “Passerò per Piazza di Spagna” cattura l’ascolto sin dalle prime note, grazie a un’interpretazione intima e convinta con un andamento lento e incisivo.
“In
the morning you always come back” trasforma la poesia in canzone,
dove chitarra e piano dialogano alternandosi al testo, con un ritmo
orecchiabile e piacevole all’ascolto.
“Tu
sei come una terra” ha lo stile del vocepiano, con l’intervento
vocale di Chiara Gallino, che ritroviamo anche in “To C from C”.
"I mattini passano chiari" è il 5° album di Giampà Beppe Giampà (foto di Giancarlo Gikappa Rocco) |
Il
cantautore piemontese è stato coadiuvato, nella realizzazione del
disco, da valenti musicisti quali Federico De Martino (piano,
chitarra e basso), Manuel Daniele (programmazione batteria e
percussioni), Italo Colombo (armonica e organetto) e Justina Wasowska
(violino), Marco Genta (pianoforte e fisarmonica), Naudy Carbone
(percussioni).
Da
"I mattini passano chiari" è nato uno spettacolo acustico
dal titolo "Le parole di Pavese e Calvino dal Territorio alla
Resistenza", reading musico-letterario portato in giro da Giampà
lungo la penisola e all’estero in Austria, Germania e prossimamente
in Belgio. L'album è anche colonna sonora di uno spettacolo teatrale
che porta il medesimo titolo, scritto e diretto da Alessio Bertoli
con Roberto Accornero, Barbara Forlai e lo stesso Giampà nei panni
dell'ultima donna di Pavese: "La morte". Il reading tratta
il rapporto del poeta piemontese con Territorio e Resistenza, invece,
nello spettacolo teatrale, del "Mestiere di vivere"
dell'autore.
Quante
notti ha passato Beppe Giampà a respirare l’odore della terra
descritta da Pavese, a leggere le sue poesie e a decidere quali
musicare? Quanto ha influito il vivere nelle stesse terre, tra Langhe
e Monferrato? Sono tanti gli interrogativi che vengono alla mente
mentre si riassaporano gli amori, le paure, i colori della terra del
poeta piemontese, tra note che spaziano dal folk al blues, dal jazz
alla canzone popolare.
Il
lavoro del cantautore piemontese ha facilitato la comprensione delle
poesie di Pavese, grazie alla musica che le accompagna in perfetta
simbiosi, esaltandone i lati oscuri con pause e alterazioni della
voce e il suo contrario, manifestato dalla velocità del ritmo e da
suoni brillanti.
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