di
William Molducci
L’11
dicembre 2014 Gianni Morandi ha compiuto 7.0 anni (7.2 nel 2016), un traguardo
importante, vissuto e proseguito tra autoscatti, Facebook, TV,
canzoni, cinema, concerti, libri, radio, giornali, video e le prove
per l’imminente serie di concerti con Claudio Baglioni.
“Capitani
coraggiosi” è l’atteso tour congiunto di Baglioni e Morandi, che
si terrà al Foro Italico di Roma dal 10 al 22 settembre, inoltre, è
anche il titolo di una nuova canzone e del video che sancisce la
nascita di questo inedito duo di artisti.
Verso la fine dello scorso
anno è uscita “Autoscatto 7.0”, l'antologia in cui sono stati
inseriti il duetto “Credo nell’amore” con Alessandra Amoroso
(versione breve) e due brani inediti tratti dalla colonna sonora del
film “Padroni di Casa” di Edoardo Gabriellini, interpretato dallo
stesso Morandi: “Amor mio” e “Lascia il sole”. Il doppio
album contiene 33 brani, di cui 20 scelti dai suoi fan di Facebook
(oltre un milione), per mezzo di un vero e proprio referendum. Prima
di comunicare la scaletta definitiva alla Sony, il cantante bolognese
e sua moglie Anna sono stati una notte e un giorno davanti al
computer a leggere i quindicimila commenti con i quali i fan
suggerivano i titoli delle canzoni da inserire nella compilation. Il
brano più gettonato è risultato “Uno su mille” seguito da “In
ginocchio da te” e “C’era un ragazzo”. L'impresa non è stata
semplice, basti pensare che il cantante bolognese, durante la sua
carriera, ha inciso circa 600 brani (la stima esatta si aggira tra i
595 e i 605).
Autoscatto 7.0, la recente
compilation di Morandi
|
Il
terzo inedito, del “social album”, si intitola “Io ci sono”,
scritto da Emiliano Cecere, Valerio Marconi, dallo stesso Morandi e
da Saverio Grandi, autore, quest’ultimo, di oltre 250 brani, per
artisti come Eros Ramazzotti, Vasco Rossi, Patty Pravo, Laura
Pausini, Fiorella Mannoia, Raf, Alessandra Amoroso, Emma, Valerio
Scanu, Marco Mengoni.
Morandi,
per esempio, lo si può facilmente incontrare in una delle tante
spiaggie della riviera romagnola, nell’atto di togliersi il
cappellino, per una fotografia da postare nella sua pagina Facebook,
dove giornalmente cura un diario fatto di notizie, considerazioni e
momenti di vita famigliare, oltre a offrire spettacolo con i suoi
“clippini”. Si tratta di un’estensione degli appunti che da
oltre cinquant’anni scrive su carta, in parte pubblicati nel libro
“Diario di un ragazzo italiano”.
Grazie
al social network lo abbiamo visto partecipare alle maratone
(Ravenna, Bologna, Boston), mangiare tagliatelle in qualche
ristorante dell’Appennino emiliano e nelle trattorie vicine casa
sua, in gita con moglie e amici, negli autogrill (durante i numerosi
spostamenti per lavoro), nel centro di Bologna intento a fare spese,
alle feste di paese e della parrocchia, in attività di solidarietà
e allo stadio Dall’Ara a tifare per il Bologna.
Autoscatto 7.0 si aggiunge alla ricca discografia di Gianni Morandi |
Da
qualche tempo gli ex-dipendenti della RCA, organizzano un raduno
periodico, con relativa visita alla vecchia sede dello stabilimento
di Roma, auspicando l’apertura di un museo, che ricordi
l’importanza avuta da questa casa discografica, nella storia
musicale italiana. Morandi, venuto certamente a conoscenza della
cosa, con discrezione e senza preavviso, ha pubblicato su Facebook,
la foto che lo ritrae davanti all’entrata della ex-RCA, con questo
commento: “5 settembre, Roma ore 17, arrivare in questo luogo è
un vero tuffo al cuore. In questo edificio, al km 12 della via
Tiburtina, c’era la gloriosa RCA Italiana, con gli studi più belli
d’Europa, dove Morricone ha diretto e registrato molti dei suoi
capolavori, dove sono passati artisti di caratura mondiale come Frank
Sinatra e Artur Rubinstein, dove sono nati musicalmente cantautori
come De Gregori, Cocciante, Zero, Dalla e Venditti e tanti altri,
dove a sedici anni io ho fatto il mio primo provino e inciso le mie
canzoni più significative. Negli anni ’60, la RCA è stata la casa
discografica più importante d’Italia, costruendo in gran parte la
storia musicale di quegli anni irripetibili”.
Gianni Morandi in versione Pop Art |
5.3
anni di spettacolo l’hanno reso ancora più attento alle novità,
pronto a cavalcare i nuovi media, con l’originalità che soltanto
la semplicità e la sincerità sanno creare, senza riempire le sue
pagine di pettegolezzi, stupidaggini o catastrofismi, preferendo
diffondere fiducia e ottimismo.
L'anno
scorso Morandi è ritornato a esibirsi dal vivo, dopo tanto tempo,
spinto dal successo dello show del 2013 all’Arena di Verona,
trasmesso da Canale 5, ed è stato ospite di “Radioitalialive”,
una delle poche emittenti che continua a credere nella musica
italiana live.
La TV l’ha visto
protagonista in una puntata di Zelig, condotta insieme a Geppi
Cucciari, mentre l’autore Radio e TV Mario Pezzolla, su Radio
Margherita, gli ha dedicato la trasmissione “Andavo a 100 all’ora”.
Per numerose settimane, Pezzolla ha accompagnato i radioascoltatori
nel mondo di Gianni Morandi, proponendo una scaletta di oltre 400
brani, con notizie musicali, di costume, di intrattenimento e la
partecipazione di artisti, giornalisti, personaggi dello spettacolo e
anche chi vi scrive.
La pagina Facebook di Gianni Morandi |
Una domanda a Mario
Pezzolla
Grazie alla tua
trasmissione su Radio Margherita sei entrato nel mondo di Gianni
Morandi, come ti sei trovato?
Mi
sono trovato benissimo! Sin da bambino la sua storia mi ha
affascinato, così come il suo ritorno in auge (evento unico) dopo un
periodo di crisi. Con forza, umiltà e talento ha recuperato il
terreno perduto coinvolgendo nel tempo personaggi del calibro di
Mogol, Lucio Dalla e Franco Battiato, soltanto per fare qualche nome.
Negli ultimi anni lo vediamo sempre un passo avanti a tutti, come
dimostra il successo della sua pagina Facebook e l’attesa per
“Capitani coraggiosi”, il nuovo coinvolgente evento che sta
portando avanti con Claudio Baglioni.
Grazie a Mario Pezzolla
per la sua gentile disponibilità
Articolo "rivisto" il 25 marzo 2017
Articolo "rivisto" il 25 marzo 2017
Fotografie ed elaborazioni grafiche: WM
Copyright by William
Molducci
Nessun commento:
Posta un commento