Regia di Luca Dal Canto
A
cura di William Molducci
Luca
Dal Canto è l’autore del cortometraggio “Il cappotto di lana”,
con cui ha vinto 15 premi ed è stato in concorso in ben 40 festival.
Due anni dopo il giovane regista livornese si ripropone
all’attenzione del pubblico e della critica con un nuovo corto
intitolato “Due giorni d’estate”.
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La
storia, scritta dallo stesso Dal Canto con Anita Galvano, si svolge
nella campagna livornese e si ispira a un quadro attribuito ad Amedeo
Modigliani. L’opera rappresenta lo spunto narrativo con cui si
descrive l’emozionante avventura vissuta da Andrea, uno svogliato
studente livornese, costretto a trascorrere l’estate insieme ai
genitori nell’assolata campagna toscana.
Il
padre di Andrea vuole vendere la casa di campagna al cugino Genio,
con la speranza di acquistare una villa nella più prestigiosa Sardegna. Il simpatico Genio (interpretato dall’attore
Marco Conte), si presenta al casolare insieme alla giovane fidanzata
Lunia, una bella ragazza che stimola l’intraprendenza e le fantasie
adolescenziali del ragazzo, il quale non può fare a meno di notare
l’omonimia e la straordinaria somiglianza con la modella del famoso
“Ritratto di
Lunia”, dipinto da Amedeo Modigliani.
Andrea, avvilito a causa della
bocciatura scolastica, ritrova spirito di iniziativa e fiducia in se
stesso grazie alla scoperta del diario della nonna, che al suo
interno custodisce lo schizzo di un paesaggio rurale. Spinto da
questo ritrovamento, inizia la ricerca del luogo, dove
presumibilmente fu dipinto "Stradina toscana del 1898", uno
dei rari paesaggi attribuito a Modigliani. Sino a quel momento i mesi
estivi trascorsi
nel casolare insieme ai genitori sono stati noiosi e privi di
interesse, ma gli ultimi due giorni vissuti con Lunia alla ricerca
dei luoghi del grande pittore livornese, hanno cambiato tutto. In
questo contesto Andrea percorrerà il proprio percorso di
maturazione.
Dal Canto prosegue il tema
delle incomprensioni generazionali, sviluppate in un ambiente diverso
rispetto al precedente film, che però propone nuovamente Livorno
come riferimento artistico e culturale. Nel precedente “Il cappotto
di lana” c’era un forte richiamo alla cultura livornese,
esemplificata nelle figure del poeta Giorgio Caproni e del cantautore
Piero Ciampi. Nel primo film l’atmosfera era più magica e avvolta
nel mistero, in “Due giorni d’estate”, la trama rimane ancorata
alla realtà, almeno sino al momento in cui entra in scena la
splendida Lunia.
Il
film è stato presentato in anteprima a Livorno il 16 febbraio 2014,
nel mese di giugno è stato selezionato all’interno della sezione
"Short Film Corner" del 67°
festival di Cannes e poi distribuito dalla 2way
TV di Los Angeles, tramite la free Apps “Play Festival Films”. Si
tratta di un’applicazione per iOS e Android, compatibile con
iPhone, iPad e TV Android device, che mette a disposizione le
migliori produzioni indipendenti, selezionate nei festival
cinematografici internazionali.
“Due giorni d’estate” è
stato prodotto a budget zero, grazie all’amichevole partecipazione
del cast (Marco Conte, Simone Fulciniti, Roberta Stagno, Giulia Rupi
e Lorenzo Aloi, già protagonista de “Il cappotto di lana”) e
alla piccolissima ma valida troupe.
Marco Conte si conferma un
ottimo caratterista, una di quelle professionalità che hanno fatto
grande il cinema italiano, mentre Aloi interpreta con sorprendente
bravura il ruolo del ragazzino in questa nuova avventura dal sapore
“modiglianese”, che parla di amicizia, arte e adolescenza.
Come
dice lo stesso Dal Canto, scrivere le sceneggiature in coppia è
sicuramente un vantaggio perché si ha la possibilità di confrontare
le proprie idee con altri, ancor di più quando si lavora insieme a
una figura femminile. Nel caso de “Il cappotto di lana” e anche
di “Due giorni d’estate” la collaborazione con Anita Galvano è
stata fondamentale per dare un tocco più leggero, ma allo stesso
tempo profondo e impegnato alle importanti tematiche trattate. In
passato Dal Canto ha collaborato con autori quali Sergio Rubini,
Enrico Oldoini e Daniele Luchetti.
Il trailer:
Copyright
©
by William Molducci
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