Vincenzo Spampinato: Rime tempestose
di William Molducci
Vincenzo Spampinato è
presente sulla scena artistica sin dagli anni settanta in qualità di
autore, musicista ed interprete, cultore di discipline quali danza
(ha alle spalle anni di studio di mimo), teatro e ogni forma
artistica, che gli possa creare stimoli ed interesse.
Partecipa al Festivalbar
1978 con il brano E' sera, ottenendo il primo grande
successo, negli anni seguenti seguiranno brani quali Battiuncolpo
Maria, Voglio un angelo, L, Napoleone, I
separati, L'amore nuovo, Milano dei miracoli e
decine di altri successi. Tra la fine degli anni '70 e la prima metà
degli anni '80 ha realizzato tre album: Vincenzo Spampinato,
Dolce e amaro e Rime Tempestose, quest'ultimo
pubblicato sotto lo pseudonimo di Pietro Pan.
Contemporaneamente alla
sua carriera di cantante lavora come autore per numerosi artisti
quali Viola Valentino, Riccardo Fogli, Patrizia Bulgari, Fausto
Leali, Irene Fargo e Milva. Tra le tante canzoni citiamo Torna a
sorridere, Sulla buona strada (Sanremo 1985) e Per
Lucia (Eurofestival 1983), portate al successo da Riccardo Fogli,
Sola ed Arriva, Arriva (Sanremo 1983), eseguite da
Viola Valentino, inoltre, insieme a Maurizio Fabrizio, ha scritto la
sigla degli spot televisivi del settimanale Sorrisi e canzoni.
Gli anni novanta
Nel 1989, dopo alcuni
anni di silenzio, pubblica il disco Dolce amnesia dell’elefante,
un album intimo ed introspettivo, completato da due brani in dialetto
siciliano, che le case discografiche precedenti gli avevano impedito
di incidere. L'autore gioca con l'antinomia del titolo (la
contrapposizione della parola dolce con amnesia, soprattutto perché
riferita all'elefante, simbolo di buona memoria), proponendo testi
che si possono leggere come capitoli di un romanzo, musicati con
melodie mediterranee. Nel disco è inserito anche il brano Per
Lucia, portato al successo da Riccardo Fogli. Come dichiarato
anche nella nostra intervista, Spampinato tiene molto a questo brano
e gli piace credere che, nel suo piccolo, abbia contribuito ad
abbattere il muro di Berlino. La canzone narra di un amore berlinese,
reso impossibile dagli steccati ideologici della guerra fredda: “...
oltre il muro che cosa c'è, trattieni il fiato e poi salta verso me,
i colpi di fucile sono oramai lontani, apriremo il cielo con le
mani”.
Nel 1990 esce Antico
suono degli dei (altro titolo atipico), realizzato con la
collaborazione di Tony Carbone dei Denovo ed Alfio Antico, cantante e
musicista, tra i maggiori interpreti della tammorra (strumento
musicale a percussione). Gli arrangiamenti sono sviluppati grazie al
largo utilizzo di strumenti quali zampogne, mandolino, cornamusa,
arpa celtica, oltre agli archi scritti e diretti da Massimo di
Vecchio e la presenza dell'Orchestra sinfonica Nova Amadeus di Roma.
Questo è il disco della nostalgia e dell'amore perduto, che risente
ancora nei testi dell'introspezione intimista dell'album precedente,
ma che in una sorta di contrapposizione musicale, propone ritmi ed
arrangiamenti brillanti ed allegri. Durante alcune tappe del
Cantagiro 1991, Vincenzo ha eseguito il brano Antico suono degli
dei insieme ai Matia Bazar.
Nel 1992, esce il disco
che forse lo rappresenta al meglio: L’amore nuovo, il
cosiddetto “disco della rinascita”, dove il filo conduttore è
rappresentato dalla speranza (individuale e sociale). L'album è
arricchito dalla presenza di Lucio Dalla nel brano Bella e il mare
(“stavo cercando un tenore che interpretasse il mare e Lucio si
propose...”) e da Franco Battiato in L’amore nuovo. La
playlist comprende canzoni quali C'è di mezzo il mare, un
brano pieno di riferimenti alla cronaca, dove viene descritta la
Sicilia dei misteri, con citazioni anche alla strage di Ustica. Il
brano, nato da un moto di sofferenza, rabbia e ribellione, si apre
con un coro alpino che canta: “... lassù sulle montagne libero
vola il falcone”, con chiari riferimenti alle figure di Libero
Grassi e Giovanni Falcone. Segnaliamo anche I separati:”...
e ricordarsi di comprare il pane e ricordarsi di dimenticare...”
(anche in questo caso notiamo un riferimento all'amnesia come perdita
di memoria temporanea e quindi oblio necessario per lenire il
dolore), così come suggerito nel titolo del suo disco del 1989)
Judas
del 1995 è l'album considerato della protesta, della rivolta e della
rivendicazione. In Judas l'impronta musicale etnica è meno
marcata, la struttura della canzoni è più essenziale, in linea con
i temi trattati. La lista dei brani propone dieci perle, tra queste:
Napoleone, Campanellina, La tarantella di Socrate,
Il portiere, il suggeritore... gli altri e Il passo
dell'elefante.
Vincenzo e il terzo
millennio
Nel 2000 esce Kòkalos.3
disco di canzoni vecchie e nuove interamente in lingua siciliana,
definito dall'autore come il suo “disco del cuore”. Il titolo
misterioso omaggia Kòkalos l'antico re dei Sicani, mentre il tre
viene utilizzato in quanto numero ciclico e misterioso.
Nel 2006 è stata
pubblicata la raccolta Ri-Vintage, che contiene numerose
canzoni inedite e versioni dei vecchi successi in versione mai
pubblicata, il suo autore la definisce “Analogicantologia”,
consigliata per chi vuole iniziare a conoscere questo grande artista.
Nel 2012 Vincenzo
pubblica il suo ultimo CD intitolato “Muddichedda muddichedda”,
che prende il titolo dal brano vincitore dell'undicesima edizione del
Festival della nuova canzone siciliana. L'album propone brani in
lingua siciliana, di cui metà inediti e l'altra metà provenienti da
Kòkalos.3, queste ultime debitamente rimasterizzate. Nella
track list è presente anche Aspittammu u ventu (già inserita
in Kòkalos.3), eseguita con l'Orchestra dei Rondò Veneziano
diretti da Giampiero Reverberi
L'intervista
“Venditore
di nuvole” è il titolo dello show che da tre anni stai
portando in giro per l'Italia, dove tra citazioni, filmati, aneddoti
e racconti inediti, proponi il tuo vasto repertorio, in una sorta di
percorso artistico ed umano. Vuoi parlarci di questo spettacolo?
Ognuno
di noi è (se vuole) “il venditore di nuvole o sogni”. Una
vendita metaforica, dove si chiede soltanto di sognare in compagnia,
in un Paese dove ormai tutti si credono creatori o padroni dei sogni
degli altri. L’idea nasce dall’esigenza di presentarsi in maniera
semplice e sincera al pubblico, che a parer mio è stanco
dell’arroganza che si vede in giro e nei media.
Un musicista che vende nuvole e sogni ha ancora la possibilità di farsi apprezzare in una società sempre più chiusa ed egoista? Su quali leve deve agire?
Un musicista che vende nuvole e sogni ha ancora la possibilità di farsi apprezzare in una società sempre più chiusa ed egoista? Su quali leve deve agire?
Credo
che ogni essere umano, dunque anche noi suonatori, viva sempre in
bilico sulla bilancia della qualità o quantità. Io spero sempre, di
divertire gli ascoltatori con intelligenza. Non per fare il saputello,
ma semplicemente perché la gente non è così stupida come ci
vogliono far credere i reality.
Hai
iniziato la tua carriera negli anni '70, partecipando, tra gli altri,
anche al tour “Primo concerto” insieme a Vasco Rossi, Marco
Ferradini, Alberto Fortis e Renzo Zenobi. Praticamente avete esordito
insieme. Vuoi raccontarci di quell'esperienza e delle vostre speranze
di allora?
Eravamo
molto giovani e affamati di successo, è stata un’esperienza unica
ed irripetibile, che comunque ad ognuno di noi ha tracciato la via
che dovevamo e volevamo seguire.
Hai
vissuto l'epoca dei festival e delle rassegne canore, oggi sempre più
spesso trasformate in format televisivi, cosa ti manca di quel modo
di fare conoscere la propria musica?
Era
ovvio che i media si modificassero, ma francamente pensare che la
Musica non avrebbe avuto più spazi in TV era impensabile. Credo che
quello che manca a noi musicisti, manca sicuramente anche al
pubblico.
Internet,
dove tu sei presente con Facebook e sito ufficiale, è uno strumento
di comunicazione che elimina ogni tipo di filtro, cosa ti ha portato
l'avere un rapporto diretto con i tuoi fan?
Io
non ho mai avuto né filtri né barriere con gli ascoltatori. Ho
sempre avuto un rapporto leale e diretto. Non sono come certi
colleghi, che trincerati nelle loro puerili torri d’orgoglio, hanno
dimenticato che esistono, perché la gente li fa esistere.
Hai
scritto brani importanti per cantanti quali Riccardo Fogli, Viola
Valentino, Fausto Leali, Milva, Beans, Irene Fargo e Patrizia
Bulgari. Il donare una canzone è senza dubbio un gesto di generosità
e di amore, cosa provi ad ascoltare la tua musica e le tue parole
interpretate dagli altri?
Una
grandissima gioia!
Oggi
si potrebbe spiegare o paragonare, come quando condividono su
Facebook una foto o un tuo pensiero!
Uno
dei tuoi brani più conosciuti è Per Lucia, interpretato da Riccardo
Fogli e portato all'Eurofestival nel 1983. Cosa ha rappresentato per
te questa canzone e come mai hai scelto di inciderla nove anni dopo
in La dolce amnesia dell'elefante?
Per
Lucia è stato il primo colpo di “piccone” sul muro di Berlino.
Nonostante fosse ancora lontana l’ipotesi del crollo di quella
vergogna di cemento e mattoni, ho voluto credere che (senza retorica)
l’Amore non si ferma davanti a niente. Ho voluto cantarla perché
appartiene profondamente al mio vissuto musicale.
Nel
1987 il tuo brano Il mio grande papà si è classificato secondo allo
Zecchino d'oro, quale è stata la genesi di quella canzone?
Visto
che ero ormai grande per parteciparvi come cantante, non avendo altra
scelta… beh diciamo la verità: l’ho scritta per mio figlio e per
dirla come Gianni Rodari, un po’ anche per i figli degli altri.
Lucio
Dalla, Franco Battiato, due incontri importanti culminati con la loro
partecipazione a L'amore nuovo, l'album della rinascita ...
Ci
è dato sempre di rinascere…in musica naturalmente. Ricordi la
celeberrima song
dei Beatles “With a little help from my friends? Due cari Amici, mi
hanno dato un piccolo grande aiuto.
Hai
detto che le canzoni una volta create camminano con le loro gambe, ma
cosa si prova quando le si incontra all'improvviso?
Forse
un effetto Dorian Grey. Non so perché, ma credo che le canzoni non
invecchiano…sono immortali.
Sino
a qualche anno fa era normale entrare in una rivendita di dischi ed
interagire con altre persone. Cosa abbiamo guadagnato e cosa si è
perso in cambio di un download da iTunes?
Anche
la Musica risponde ai sensi, a tutti i sensi : manca il tatto… col
disco avevi sempre qualcosa di tangibile. Sarò un nostalgico ma mi
manca tantissimo il vinile.
Hai
vinto l'11 edizione del Festival della nuova canzone siciliana, con
il brano che porta il titolo del tuo ultimo CD "Muddichedda
muddichedda". Tu hai spesso alternato canzoni in dialetto
siciliano a quelle in italiano, qual è la motivazione che giustifica
la scelta di una o dell'altra lingua?
Quando
ho paura, nostalgia, insomma sentimenti decisamente più forti, ho
bisogno di parlare e cantare nella mia lingua: il Siciliano!
Uno
dei tuoi dischi più difficili da reperire è sempre stato Judas,
vuoi parlarcene ora che finalmente è rintracciabile su Internet?
Judas
ha avuto una genesi difficoltosa (in quel periodo la DDD veniva
venduta alla BMG, senza che noi artisti ne fossimo a conoscenza) è
stato un disco travagliato ma intenso. Io lo considero uno dei più
belli che sono riuscito a scrivere.
Ri-vintage
è una tua antologia pubblicata nel 2006, con numerosi inediti, che
ha il vantaggio di essere tuttora facilmente rintracciabile nei
negozi on-line, la ritieni un buon punto di partenza per chi vuole
conoscerti?
Solo
il live
fa conoscere a fondo un artista. Lì sei con la guardia abbassata,
sei sulla fune, sei il clown che cerca l’applauso nel circo della
Musica… Fellini docet!
Hai appena ultimato il tour estivo, quali progetti hai all'orizzonte?
Un
nuovo disco e diversi tour all’estero, anche se mi piacerebbe
portare in tutti i piccoli teatri italiani “Venditore di Nuvole”,
ma purtroppo l’Italia manageriale e televisiva, dà spazio sempre
ai soliti raccomandati.
Si consiglia la lettura del libro di Mario Bonanno "Vincenzo Spampinato lettere mai spedite e rime tempestose" ed. Bastogi p.120
Copyright © by William Molducci
Si consiglia la lettura del libro di Mario Bonanno "Vincenzo Spampinato lettere mai spedite e rime tempestose" ed. Bastogi p.120
Copyright © by William Molducci
2 commenti:
Molto bella l'immagine del venditore di nuvole. Forse perché le nuvole sono diverse per ognuno di noi, libero di immaginarle come crede, di mangiarle come se fossero di panna montata... Intervista interessante
Ciao, Vincenzo, sono un tuo fan e proprio come te un amante del vinile, ho letto molto attentamente tutta quest'intervista e da cima a fondo, ma la cosa che più mi ha coltpito è quando hai detto che ti manca tantissimo il vinile: secondo me non c'è da preoccuparsi, sei un grande musicista e quindi dovresti sapere meglio di me che ancor oggi si può incidere su vinile sia pure in maniera più limitata e a bassa tiratura ed è possibile tramite certe ditte far riversare su vinile anche in copia singola, con spedizione a distanza ed a prezzi modici la musica incisa su cassetta, cd o chiavetta usb.
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