Street Photography
di Simonetta Sandri
“Quello che io cercavo di mostrare era un
mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove
avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una
prova che questo mondo può esistere”.
Robert Doisneau
Andando
a zonzo per le strade del mondo, sola con i miei pensieri, prendendo centinaia
di aerei che hanno attraversato mille misteriosi e diversi cieli, solcando mari
e sedendomi rannicchiata su treni ad alta velocità o su lenti ma pittoreschi
regionali, spesso mi sono ritrovata ad osservare le persone, immaginando le
loro storie, le loro emozioni, le loro vite. Spesso mi domandavo se partivano,
se arrivavano, se qualcuno li aspettava, se dietro una finestra illuminata che
scorgevo dai finestrini di vagoni vocianti vi era una tavola apparecchiata o
una candela solitaria dove nessuno aspettava nessuno. Mi chiedevo se quelle
vite pensavano, godevano, piangevano, ridevano, amavano, trepidavano,
sognavano, soffrivano o se, in fondo, erano felici.
Osservare
la gente per strada, di spalle, spesso da lontano, aiuta ad immaginare i loro
sogni, i nostri sogni. A volte vorremmo condividere con forza pensieri che
corrono liberi verso l’orizzonte. In certi momenti basta osservare con amore le
persone e sfiorare i loro pensieri per condividerli: sogni di libertà di uomini
e di donne di ogni etnia e religione, voglia di scappare via lontano, di vivere
un amore difficile ed impossibile, non vincolato da culture, tradizioni e
limiti.
Tipaza,
Algeria, coppia al'orizzonte, bello guardare lontano, © Simonetta
Sandri |
Tipaza,
Algeria, le donne sognano, © Simonetta Sandri |
Ecco
allora che, passeggiando per le affollate strade di Mosca, aspettando la
settimana in cui ad attendermi a casa ci sarebbe stato qualcuno, non un
qualcuno qualunque ma Lui, mi viene un’idea. Quella di ripensare alla strada
percorsa e di rivedere cosa ho percepito anche attraverso le mie fotografie e
le immagini di coloro che, ben più illuminati e noti di me, della strada
avevano saputo cogliere la vera essenza ed il reale profumo. Domenica scorsa,
quindi, vicino alla fermata della rossa metropolitana Lubyanka, entravo alla libreria
Globus, luogo di ritrovo di ogni curioso lettore che cerchi ispirazione o che
semplicemente voglia tuffarsi nel profumo unico della carta stampata e delle
incisioni antiche appese alle pareti. Al piano terra si trova lo spazio magico
della fotografia - libri per lo più in russo ma c’è anche qualcosa in inglese
-, luogo per me davvero ristoratore e mistico, oltre che fonte di genuina e
quasi inaspettata felicità, tanti piccoli tunnel illuminati dove cercare come
arrivare a toccare e sfiorare il sole che brilla al di fuori della caverna di
Platone.
Conoscevo
la Street Photography ed uno dei suo
fondatori, Robert Doisneau, per averne visto un’esposizione a Parigi ed a
Milano, ma volevo saperne di più. Chi di voi non ricorda la foto in bianco e
nero del Bacio davanti all'Hôtel de Ville,
famosa se pur scattata nel 1950, di questo genio dell’anima che aveva trascorso
la sua vita nella periferia parigina di Montrouge, fotografando strade e volti
sempre diversi? Sono famose le sue foto di bambini vocianti, i cui giochi
scherzosi rimangono alla fine sempre seri e degni di grande rispetto. Anche se
il padre della Street Photography è
considerato Eugene Atget, che lavorò a Parigi dal 1890 fino agli anni venti, e
sulla cui vita resta un’aura di mistero, mi ricordavo bene di Doisneau e di
alcune foto che io avevo fatto a Parigi nel 2000, oltre ad altre successive
dell’Algeria e ad alcune scattate recentemente nella stessa Mosca. Forse, senza
saperlo e ovviamente con modestia, avevo seguito anche io quella corrente,
appassionandomi alla strada. Decidevo quindi di approfondire, per parlarvene e
condividere con voi questo modo di fotografare che sicuramente molti di voi
praticano più o meno inconsciamente.
L’idea
magari mi era in realtà venuta osservando un vecchio signore dalla candida
barba che leggeva nel verde Guardino Botanico di Mosca e che avevo immortalato
da lontano.
Basta seguire la
strada e prima o poi si fa il giro del mondo. Non può finire in nessun altro
posto, no? Si può sempre andare oltre, oltre – non si finisce mai. … La strada
è vita.
Stiamo (ri)leggendo alcuni passi di Sulla
Strada, di Kerouac. Vero. La strada è imprevedibile e vitale. Passatemi il
termine un po’ forte e forse non del tutto appropriato, essa può essere
straordinariamente ed eccezionalmente eccitante.
Di
fronte a quello che mi piace definire il carnevale della strada si può rimanere
senza parole.
Si
incrociano venditori di ogni cosa, pattinatori, donne vestite come diavoli o
angeli leggiadri, muratori arrampicati come ragni, pompieri, carpentieri,
spazzini, suonatori, cantautori, gente comune seduta a parlare, tutti con una
forte voglia di libertà di essere di esistere, di vivere, respirare, pensare e
non pensare, parlare, discutere, litigare, far pace e poi ancora di correre,
mangiare, bere, sognare, volare. Si sorride anche ad una statua che guarda
verso il cielo, come vorresti fare tu, con il naso curiosamente all’insù.
Ma
cos’è allora la Street Photography?
Credo che non sia facile ricondurre tale arte ad una definizione ma per
semplificare, si potrebbe dire che si tratta di un genere fotografico che
riprende situazioni reali e spontanee in luoghi pubblici al fine di evidenziare
in maniera artistica alcuni aspetti della società, dove il termine strada si
riferisce ad un luogo generico in cui sia visibile l’attività dell’uomo e le
sue interazioni sociali. Può trattarsi quindi di un ambiente, un luogo alieno
dalle persone, una situazione particolare. Personalmente, preferisco la
riflessione del fotografo dell’agenzia Magnum, Bruce Gilden, quando dice che, “If you can smell the street by looking at
the photo, it’s a street photograph”. Il potere quindi di riuscire a far
“odorare la strada”, di buttarla pesantemente nel vostro quotidiano con
un’immagine, rimane, a mio avviso, il valore aggiunto di un’azione che
altrimenti chiunque, oggi, con i mezzi digitali disponibili, potrebbe
facilmente realizzare. Ci vuole anima, sentimento, pathos nello scattare una
bella immagine. Non è facile riuscire a trovare un momento di sincronizzazione
fra elementi non correlati fra loro, catturare momenti significativi di
espressioni o gesti, di attitudini e pensieri, in una sorta di risposta al
mondo quasi viscerale di chi sta cogliendo l’attimo nell’immagine. Diventa
difficile capire se il tuo scatto ha queste caratteristiche. Ma si prova a
condividerlo per vedere se odora, come per me riesce a fare questo riposo
parigino di un guerriero che fantastica su un passato glorioso.
Parigi,
Champs Elysees, il riposo del guerriero della luce, © Simonetta
Sandri |
O
come forse riesce a fare anche questo cappelluto signore moscovita di spalle
che sembra riflettere…. pensando al mio amore magari, quasi quasi, lo dipingo
sui muri…
Mosca
Parco Sculture, pensando al mio amore, lo dipingo sui muri, ©
Simonetta Sandri |
Ci
era sicuramente riuscita Vivian Maier, incredibile bambinaia-fotografa nata a
New York nel 1926 e morta a Chicago nel 2009, una donna che silenziosamente
aveva creato stupendi ritratti che documentavano la vita di uomini, donne,
bambini e anziani, di tutte le classi sociali, raccolti lungo le strade di
Chicago. Sempre sola e taciturna, Vivian trascorreva i giorni liberi
passeggiando per le strade solo con una fotocamera Rolleiflex 6x6. John Maloof,
l’agente immobiliare appassionato di fotografia che l’ha scoperta, subito dopo
la morte della Maier, aveva iniziato la propria ricerca su di essa. Nei
contenitori messi all’asta, a lei appartenuti ed acquistati per poche centinaia
di dollari, vi aveva trovato oltre 40.000 negativi dei quali 15.000 ancora da
sviluppare. Impressionato per il materiale scoperto, John decise di far
conoscere l’opera dell’autrice pubblicando le fotografie della misteriosa e
silenziosa bambinaia-fotografa rimasta nascosta per tutta la vita.
Volevo
farvi partecipi di questa meravigliosa storia di strada, scoperta per caso,
volevo dirvelo.
Con
questa chiudo.
Dalle
sponde del Nord Africa ai parchi fioriti della Russia, passando per le panchine
di Parigi e di un giocoliere libero dorato, ho voluto condividere con voi
momenti e colori, prendendo per mano tante storie umane che ci chiedevano di
unirci a momenti di felicità e di voglia di volare insieme. Non ho la pretesa
di voler essere un grande fotografo di strada ma volevo percorrere con voi un
piccolo tratto di questo cammino. Perché anche tenendosi per mano, dipingendo
alle spalle di un parco e di una chiesa ortodossa dalle cupole scintillanti si
resta giovani e leggeri e si può disegnare il proprio destino, con forte tratto
e decisione.
Consiglio
la lettura di S. Howarth, S. McLaren, Street
Photograhy Now, Thames & Hudson, 2010, o il sito dedicato a Vivien
Maier, http://www.vivianmaierprints.com/,
dove si trova anche un estratto del libro dedicato alle sue fotografie.
Copyright © by Simonetta Sandri
Copyright © by Simonetta Sandri
7 commenti:
Leggendo le splendide parole di Simonetta e vedendo le immagini che corredano i suoi scritti si comprende la grande attenzione che viene riservata al senso profondo della vita e che emerge anche dalla naturalezza di una posa colta nella normalita' di un gesto quotidiano. Forse proprio in questa naturalezza sta il grande spessore di questa forma d'arte che va approfondita, apprezzata e incentivata. Grazie di fornirci sempre nuovi spunti di riflessione e argomenti realmente coinvolgenti.
E' un po' come leggere la vita di tutti noi, la semplicità e complessità dei drammi e dei momenti felici. È incredibile come le nostre vite si assomiglino, e si confondano attraverso le emozioni che proviamo. Queste foto e parole ci offrono un momento di riflessione profonda, lasciando da parte la nostra solitudine.
Riesci sempre a regalarci qualcosa di nuovo da scoprire e a cui appasionarci ...Grazie Simonetta!
Intenso e vissuto, come sempre riesci a trasferire sulla carta e quindi a chi legge le emozioni che provi. Brava Simonetta e grazie!
Silvia
Simoneta sei bravisima . Grazie . Alina
http://www.einaudi.it/libri/libro/geoff-dyer/l-infinito-istante/978880618533
Ti consiglio questo libro...ti aiuterà a capire ancor di più...
U.V.
Ignoro l'identità del suggeritore ma lo ringrazio e lo cercherò appena in Italia.
Simonetta
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