lunedì 7 marzo 2016

Emily Sporting Club – Sognatori terminali

Omaggio a Pier Vittorio Tondelli

di William Molducci

L’album degli Emily Sporting Club è un omaggio a Pier Vittorio Tondelli, lo scrittore emiliano scomparso 25 anni fa, autore di “Camere separate”, definito come il suo “testamento spirituale” e sempre drammaticamente attuale.
Il disco legge in chiave new wave/rock/prog i testi di Nicola Pulvirenti, realizzando un viaggio nell’Italia degli anni ’80, in un’Emilia definita paranoica che non disdegna sonorità progressive, tanto in voga in quegli anni. Le storie, così come ci aveva abituato Tondelli, non si nascondono dietro al formalismo delle parole.



La band si è formata nel 2013, dall’incontro tra Elisa Minari (basso), Nicola Pulvirenti (voce), Silvio Valli (chitarre) e Alfredo De Vicentiis (batteria e programmazione). Il concept prende spunto dal romanzo “Altri libertini”, che, come racconta lo stesso gruppo, offre lo spunto per raccontare un’età di passaggio e di fuga, un momento di crisi attraverso un linguaggio universale come l’elettricità del pensiero, che rende il romanzo di Tondelli sempre attuale, soprattutto in un periodo storico come questo. Ecco quindi che la condivisione diventa naturale, trasformando il desiderio di comunicare la forza e la dolcezza di quelle pagine in musica, in un lavoro che unisce citazioni a testi e brani originari, una fotografia astratta dal suo tempo e collocata dove si vuole.

La copertina dell'album in versione Pop Art

Il gruppo è formato da musicisti uniti dalla voglia di “frequentare" i luoghi e le situazioni di uno scrittore mai dimenticato, scegliendo di chiamarsi Emily Sporting Club, come il bar descritto in “Altri libertini”. I quattro hanno alle spalle singole esperienze di incisioni e performance con Nomadi, Baccini, Valeria Rossi e Freak Antoni.

I suoni elettronici di synth e chitarre riportano alla musica degli anni ’80/90, quella più hard e spontanea, tanto per intenderci, senza per questo rimanere prigioniera del passato.

Hangover” è il brano manifesto del progetto, un viaggio in Interrail, come si usava nei primi anni ’80, che arriva sino ai giorni nostri. In questo percorso tra spazio e tempo il linguaggio è diretto, crudo, tagliente, per nulla ipocrita e poco propenso alle metafore: “Quattro zaini sulla schiena e un biglietto in mano, zigzagando per l'Europa Nord-Occidentale, si partì con la speranza di plasmare un'illusione, si arrivò soltanto con un gran fiatone…”.

Emily Sporting Club

La disperazione dei nostri tempi aleggia nei sogni e nella realtà, con il viaggio visto come soluzione per ricominciare una nuova vita, lasciandosi tutto alle spalle, consapevoli di essere sognatori terminali.
Postoristoro” batte un tempo dark, scandito da batteria e chitarra, con la voce antifona di Pulvirenti abile nell’aggiungere desinenze ipnotiche al ritmo rock. Da ascoltare!

"Nervi sotto i denti che non danno dolore” danno forza ad “Autobahn”, l’autostrada senza limiti di velocità con le curve di una vita storta e, come recita il testo, parlano di storie di stomaci annodati attorno al collo e a un viso blu, fuggendo da una vita che ci vuole inseguire.


Gli Emily Sporting Club si sono formati nel 2013, dall’incontro tra Elisa Minari (basso), Nicola Pulvirenti (voce), Silvio Valli (chitarre) e Alfredo De Vicentiis (batteria e programmazione)


Chiude l’album “Più di così - non se ne può più”, l’unico con le parole di Tondelli, un brano in cui il prog si fa narrativo, con basso e batteria in gran spolvero e una gran voglia di riascoltare subito il disco. Il disco è suonato da ottimi musicisti, presupposto necessario e indispensabile per un progetto di questo spessore.

Prima nazionale dello spettacolo E.S.C (Teatro Asioli di Correggio - RE):




Copyright by William Molducci

Nessun commento:

Posta un commento