di William Molducci
“Respiro” è il terzo
album di Pablo e il mare, un quintetto con predilezione per i timbri
acustici e i suoni mediterranei, che esegue le canzoni di Paolo
Antonelli, autore e front man del gruppo. I 10 brani del disco
confermano la felice vena autoriale di Antonelli, ricca d’intuizioni
melodiche e ritmiche che spaziano dal pop al rock, sino alla bossa
nova, in una mistura stilistica certamente originale.
“Respiro” è un
viaggio tra luoghi reali e immaginari, come evoca la foto della
copertina del disco, scattata nelle saline dell’Isola di Mozia, non
lontana da Ferdinandea, piccola Atlantide italiana. La nebbia
veneziana di “Ammanta” si perde nell’astrazione del “Giappone”,
una scelta estetica ma anche di vita, che aleggia nell’intero
disco: “Tu hai bisogno di bandiere… fammi cambiare opinione,
voglio provare un nuovo punto di vista, impara l’arte della
coltivazione del dubbio, il gioco del possibilista…”.
L’anima pop del gruppo
emerge sin dalle prime note di “Tortuga”, il brano di apertura
dell’album, colonna sonora del bel video diretto da Fabrizio Vacca,
premiato al The Online Film Festival (Best Music Video, settembre
2015) e al The Monthly Film Festival (Best Videoclip, luglio 2015).
Pablo e il mare |
“Di più” è il
secondo pezzo guida, una dolce e leggera ballata, una riflessione sui
ritmi della vita, alla ricerca di un attracco sicuro, prima di essere
catturati da una scala mobile, come suggerisce una delle tante
metafore amorose di cui è ricco il testo: “Si corre troppo
quaggiù, non sei d’accordo anche tu, io e te ci meritiamo di più…
a volte dovremmo fermarci a tirare un po’ il fiato, un momento per
mordere il freno e saltare giù dal treno…”.
L’isola sottomarina e
corsara è “Ferdinandea”, il vulcano emerso soltanto per sei mesi
prima di sprofondare nuovamente nel 1832. In quei pochi giorni
l’isola fu contesa da borboni, francesi e inglesi. Ora quella terra
riposa nel limbo, tra Sciacca e Pantelleria, una perla nera senza
padroni, simbolo di libertà, come sottolinea la canzone di
Antonelli, accompagnata dallo struggente violino di Francesco
Coppotelli.
Il brano "Tortuga" in versione video, diretto da Fabrizio Vacca |
“Il mio amico Cedro”
parla di Luca, hawaiano è un po’ naif, destinato a diventare
“musicabile” strisciando e pisciando sui muri di Torino, nel
pieno della giovinezza senza fine e della maturità ancora da venire.
Un ritratto di amicizia, una sfida all’inesorabilità della vita,
con qualche accenno jazz.
Il viaggio prosegue a
ritmo di bossa nova con “A Bahia”, profumata di cannella e caffè,
e con “A testa alta”, dove si naviga controvento sospinti da un
piacevole contrasto musicale, mentre in “Nausicaa”, i capelli di
medusa e gli occhi zingari sono quelli di Valeria, la compagna di
Paolo. Chitarra e violino accompagnano il cuore sottobraccio di
“Sottovoce”, delicato brano di chiusura del disco, che conferma
come i Pablo e il mare sappiano: “Dare un posto a una canzone e
spazio a un’emozione”.
La foto della copertina dell'album è stata scattata nelle saline dell'isola di Mozia |
“Respiro” parla di
viaggi, storie, amori e amicizie, per mezzo di 10 racconti
piacevolmente musicati con la leggerezza e l’estro del talento,
dote che non manca al gruppo e al suo autore, le cui potenzialità
sono ancora da esplorare compiutamente.
"Respiro" in versione Pop Art |
Pablo e il mare sono:
Paolo Antonelli (voce,
chitarre), Marco Ostellino (batteria, percussioni e mani), Andrea
Ferraris (pianoforte e sintetizzatori), Francesco Coppotelli
(violino), Fabrizio “Brisiu” Cerutti (basso elettrico e
contrabbasso). Michele Bernabei, ha suonato tromba e filicorno in
“Tortuga” e “Il mio amico Cedro”.
“Tortuga” video
ufficiale:
Copyright by William Molducci
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