Pensieri
in poesia: “Alla vecchia maniera”
di
Simona Cannata
Nel
corpo non c’è spazio per una cupa e asfittica malinconia:
lasciarla vivere lì senza voce rende cianotica la vita. La tristezza
va rispettata e ascoltata se permette di versare qualche lacrima e di
scrivere versi poetici. Essa non va osservata quando genera
cattiveria verso gli altri. Praticare qui la volontà del non ascolto
diviene allora una necessità perché bisogna desiderare la salvezza
di se stessi.
Io
ascolto perché so ascoltare. Io guardo perché so guardare.
Finché
il nostro corpo ha fiato e la nostra testa posa sul collo io evito di
indossare le scontentezze degli altri. Chi, per un motivo qualsiasi,
si nutre della nostra gentilezza prendendone violentemente possesso,
opera con tristezza barbona, tristezza anomala e tristezza indomata.
La tristezza barbona manca di eleganza e di rispetto perché
considera l’amicizia con la funzione univoca simile a quella che
subisce un contenitore in cui si versano i liquami; la tristezza
anomala è inattesa e genera onde, reazioni e suoni e considera
l’amicizia come un gioco di prestigio; la tristezza indomata, che
non si riesce a estirparla sotto forma di erbacce, crea in varie ore
della giornata odoracci “se la sua virtù non v’arriva, almeno ne
renda qualche odore” (Machiavelli). Così ritorniamo alla materia.
Alla
vecchia maniera una matita è composta da una mina racchiusa in una
guaina di legno.
E’
inalterata ed emana un buon odore, preferibile sarebbe alla lavanda.
Custodita in una mano destra o sinistra, essa ci permette di
tracciare linee, di viaggiare su una cartina nautica, di scoprire
nuove strade, di salvare persone creando ponti, di soffiare sul
foglio di carta ripulendolo dalle foglie morte, in attesa di un nuovo
verso, di disegnare un nuovo giardino dell’animo con i fiori e gli
alberi che creano soffice tepore, di correggere eventuali sbagli. E
ancora di peregrinare come solo una matita sa fare, sola con la
durezza delle sue mine ed in compagnia con… per affilare le punte
colorate.
Fotografie
di simonacannatadg
Copyright Simona Cannata
Nessun commento:
Posta un commento