di
William Molducci
Sabato
6 Giugno, presso il Parco San Giuliano di Mestre, a due passi da
Venezia, si è svolto il concerto di Gibonni, il Re del Rock dei
Balcani, nato a Spalato in Croazia e sempre più spesso vicino alla
scena musicale italiana.
Gibonni è popolarissimo
nel suo paese e nelle repubbliche della ex-Jugoslavia,
autore di canzoni cult per sé e per artisti come Oliver Dragojević,
per il quale ha scritto “Cesarica” (Imperatrice), un classico
della musica croata.
Le sue canzoni uniscono rock,
pop moderno e tradizione dalmata,
con attenzione ai testi, una formula che nei primi ’90,
particolarmente turbolenti nei Balcani, gli permise di avere un
seguito enorme, soprattutto tra i giovani.
Nella sua carriera ha
pubblicato numerosi album di successo: “Judi, zviri i beštimje”
(Persone, bestie e maledizioni), “Unca fibre” (Grammo di fibra) e
“Toleranca” (Tolleranza), quest’ultimo è un chiaro messaggio
per i popoli della ex-Jugoslavia, ancora coinvolti in forti tensioni.
Durante il concerto di Venezia
Gibo (così lo chiamano affettuosamente in patria) ha proposto nuove
canzoni e classici del passato, alternando quelle del suo recente
album in inglese a quelli in croato, tra cui "Nothing Changes"
e "Dobri Ljudi", eseguite con atmosfere a metà tra
acustico ed elettrico, in cui le note del violino e le scale
tipicamente balcaniche di Marko Ramljak, accompagnavano il pianista
jazz Matija
Dedić.
Gibonni & Danilo Sacco durante il concerto di Venezia |
Al
concerto, in qualità di Guest star, è interventuo Danilo Sacco,
storico front-man dei Nomadi e da qualche anno protagonista con i
suoi album da solista e il “Revolution Tour” in giro per tutta la
penisola. Danilo aveva duettato con Gibo in "Non Credere (She
Said)", singolo del 2014, diventato una hit in Slovenia e
Croazia. A Venezia, per la prima volta, i due artisti hanno eseguito
insieme il brano dal vivo, accompagnati dalla band di Gibonni e da
Andrea Mei alla fisarmonica.
Il
6 giugno Sacco ha compiuto 50 anni, per l’occasione ha eseguito
"Emilie", la canzone tratta dal recente album "Minoranza
Rumorosa", accompagnato da Gibonni alla chitarra acustica. Il
brano
racconta la storia di Charles
Moulin,
il pittore francese che rinunciò all’amore in nome dell’arte,
ritirandosi in un eremo in Molise, alla ricerca della perfetta
ispirazione: “Mi
vedi, mi vedi con te, ti penso, fra pietre di aria pura e lillà, il
quadro che non dipingerò più, un volto e poi, puro assenzio, oltre
le nuvole e le barriere, ben oltre le comete e le bandiere, il vento
che vorrei tu conoscessi, qui con me fra i miei rosai…”.
I protagonisti del concerto di Venezia |
Il
concerto è proseguito con brani quali "Hide The Mirror",
"Libar" e "Oprosti", molto conosciuti dal
pubblico croato. Il finale, così come l’introduzione, è stato
all’insegna del Coro Brodosplit.
“20th Century Man” è il
titolo del recente album in inglese di Gibonni, realizzato con Andy
Wright, produttore dei Simple Red
e Simple Minds;
ve lo consigliamo in quanto si tratta di una buona occasione per
conoscere e apprezzare il rocker croato.
Video di "She said/Non credere":
Video ufficiale di "20th Century Man":
Copyright by William Molducci
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