di
William Molducci
Sono
passati più di 50 anni da quando I Camaleonti si affacciarono sulla
scena beat con “Sha la la la la”, iniziando un’avventura che ha
visto transitare nella loro formazione musicisti importanti quali
Ricky Maiocchi, Gerry Manzoli, Mario Lavezzi, Gabriele Lorenzi, Dave
Summer, Vincenzo Mancuso. Ne hanno invece sempre fatto parte Tonino
Cripezzi e Livio Macchia, i due front-man del gruppo, così come il
batterista Paolo de Ceglie, prematuramente scomparso nel 2004. Da
metà degli anni ’80 si sono aggiunti il chitarrista Valerio
Veronese, il tastierista Massimo Brunetti e Massimo Di Rocco,
batterista, docente ordinario di strumenti a percussione al
Conservatorio di L’Aquila.
Il
modo migliore per festeggiare mezzo secolo di musica è senza dubbio
quello di pubblicare un nuovo album, operazione riuscita grazie a
Clodio Management. Il disco contiene cinque brani nuovi e cinque
grandi successi rivisitati musicalmente, un degno tributo a questa
band che ha raggiunto l’apice della popolarità negli anni ’60 e
’70, vendendo 30 milioni di dischi e aggiudicandosi numerosi dischi
d’oro.
Il
disco dei Camaleonti, a tutti gli effetti, contiene “nuove”
canzoni, infatti, pur se metà di queste appartengono al loro
repertorio storico, sono state rielaborate con nuovi arrangiamenti. A
questo proposito ci piace citare quanto scritto da Eliana
Vinciguerra, giornalista radiofonica e scrittrice, nell’appendice
del libro “Storia di un’idea” di Tonino Cripezzi e Livio
Macchia: “Ricordare non è una vergogna. Vergogna è rottamare un
passato scomodo e non redditizio, vergogna è cancellare il pensiero
e stordire le nuove generazioni con il sacro mito della modernità.
Per guardare al domani è proprio necessario gettare nel fango tutto
ciò che è stato? O è solo una smorfia per favorire l’apparenza e
proteggersi dalle rughe? Posso dire che in quegli anni c’ero. Li ho
vissuti respirando la vita fino in fondo sulle note di quella musica
che non ho mai visto invecchiare”.
I Camaleonti 2016 - Foto di Gianluca Lo Grasso |
Il
CD, curatissimo dal punto di vista tecnico e artistico, comprende
anche il video con il backstage delle registrazioni in studio, da
vedere assolutamente prima di ascoltare “Questo Vento', il primo
brano della scaletta dell’album e manifesto dell’intera opera. La
canzone, che si presenta come un inno rivolto alla vita, esorta a non
arrendersi e a non fermarsi mai: "Questo
vento soffia su di noi, sembra spingerci a non fermarci mai,
traiettorie da fare insieme che danno un cuore e un senso a questo
vivere”.
Tonino,
Livio e gli altri elementi del gruppo sono al passo con i tempi,
nelle loro canzoni e nella vita, e lo sono in maniera attiva come un
qualsiasi giovane della nostra epoca, frequentando in prima persona i
social network e cogliendo ogni occasione per esibirsi dal vivo.
Tonino Cripezzi apre le porte della sua pagina Facebook, dialogando
con i fan di musica e attualità, dei fatti della vita e dei sogni,
un po’ come in “Sei tutto per me”, uno dei cinque inediti della
nuova raccolta, punto centrale del video del backstage.
I
nuovi brani si alternano a quelli storici, tra questi ultimi
“Eternità”, qui proposto con un arrangiamento più armonioso e
adatto all’inconfondibile vocalità di Cripezzi. Il pezzo, scritto
da Giancarlo Bigazzi e Claudio Cavallaro, fu presentato al Festival
di Sanremo del 1970 in coppia con Ornella Vanoni, classificandosi al
4° posto, preceduto e seguito da brani entrati nella storia della
musica leggera italiana.
La formazione del 1973, in stile Pop Art |
“Io
per lei” è la cover di To give (The reason i live) di Frankie
Valli, il pezzo portato al successo dopo l’exploit di “L’ora
dell’amore”, cover a sua volta di “Homburg” dei Procol Harum.
Le due canzoni sono riproposte con un sound più adatto ai nostri
tempi, senza però trascurarne le origini grazie alla sonorità
evocativa del piano Hammond e alla chitarra elettrica di Valerio
Veronese.
“L’amore
non è niente” è una nuova canzone, con Livio in gran spolvero, la
sua anima rock trova spazio in questo brano dal ritmo incalzante e la
voce ancora una volta non lo tradisce. Da sempre lui e Tonino sono
l’anima e il cuore de I Camaleonti.
“Un
uomo libero” rivela il segreto del gruppo: si tratta di eterna
gioventù, della voglia di proporsi e di mettersi in gioco, con
canzoni non legate al passato ma in viaggio verso un orizzonte ancora
da scoprire: “Un uomo
libero, di attraversare a piedi un sogno, un uomo libero, di dare un
senso ad ogni passo a ogni giorno che sia unico”.
La copertina del nuovo CD |
“Perché
ti amo” rappresenta il ritorno al successo della band, nel 1973,
con la vittoria all’allora seguitissimo Disco per l’estate.
Questa canzone fu lanciata in Giappone e sul mercato spagnolo con
ottimi risultati. Quello stesso anno, dopo un periodo un po’ buio,
i lettori di un noto settimanale li votarono come migliore gruppo
italiano a “Vota la voce”.
“Vorrei
dimenticarmi di te” parla di realtà, pensieri e sogni legati
all’amore, intercalati dall’immancabile chitarra elettrica e dai
cori che ben supportano Tonino. Efficace la batteria di Massimo di
Rocco, così come le tastiere di Massimo Brunetti, prezioso musicista
entrato nella band nel 1990.
Gerry, Livio, Tonino e Paolo |
“Applausi”,
introdotto da un vocalizzo di Livio Macchia, chiude l’album del
50°, senza dubbio si tratta di una delle canzoni più conosciute,
pubblicata nel 1968 in due periodi differenti. Di questo brano
esistono due diversi missaggi, nel secondo furono sovrapposte le
ultime parti del testo e ulteriori interventi di archi, oltre a un
prolungato coro di voci femminili.
Sono
passati più 50 anni, ma sembra ieri. Il disco funziona, propone
novità e le indimenticabili sonorità beat, caratterizzate da
chitarre elettriche, armonie vocali, melodie orecchiabili e tanta
voglia di farci ancora divertire.
CAMALEONTI
- 50 ANNI DI APPLAUSI (backstage registrazioni in studio)
Copyright
by William Molducci
1 commento:
Grazie a William Molducci (Tonino Cripezzi I Camaleonti"
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