di
William Molducci
Dai
lontani e immensi spazi australiani al Teatro CorTe di Coriano, in
provincia di Rimini, la distanza è soltanto un intervallo tra due
suoni. La teoria delle distanze musicali ben introduce il viaggio di
Luca Casali, tra Australia e Nuova Zelanda, concretizzatosi con le
registrazioni delle percussioni e del contrabbasso del suo primo
album, nel perfetto ambiente acustico del teatro romagnolo.
“Time
to smile”, di Luca Casali & The Roots Band, nasce dalla fusione
di generi musicali quali folk, blues, rock, country; una combinazione
di revival, tradizione e world music, identificabile con il termine
roots music. Miscelare stili così diversi non è il frutto di
un’alchimia creata a tavolino, piuttosto rappresenta un’anima
musicale personale, espressa in brani ricchi di stimolanti
introspezioni, suoni e un po’ di mistero. I brani descrivono un
viaggio figurato di panorami lontani e selvaggi, accompagnati dalla
chitarra Weissenborn, uno strumento dalla cassa piccola e con il
manico quadrato e vuoto.
Luca Casali |
Luca
Casali & The Roots Band, formano un vero e proprio trio, con il
contrabbasso di Eros Rambaldi e le percussioni di Stefano
Cristofanelli: congas, bongò, caion, ocean drum e shakers.
Lo
strumento di Rambaldi, nelle prime note di “True song”, introduce
il disco, anticipando voce e chitarra. Da questa canzone è stato
tratto il video, girato da Luca Baggiarini e interpretato dal trio,
colonna sonora ideale per un movie d’azione, dove poliziotti e
rapinatori si inseguono sino all’immancabile sorpresa finale. Il
videoclip si ispira a “Cani arrabbiati”, il cult movie di Mario
Bava, uno dei maestri del cinema italiano di genere.
La copertina dell'album "Time to smile" |
Le
nove canzoni sono nate in periodi diversi, con stati d’animo
differenti, come la romantica “Like a breath”, introdotta
dall’armonica di Paolo Beccari. “Siren” è il brano più
orecchiabile, dalle sonorità brillanti, una ballata da suonare e
cantare in compagnia, impreziosita dalla vocalist Annalisa Penzi.
“Time
to smile” esalta il tipico suono “hawaiano” della Weissenborn,
la voce di Casali accompagna una melodia inizialmente lenta e poi
sempre più veloce, con qualche reminiscenza di Nashville e Ry
Cooder.
Da sinistra: Eros Rambaldi, Luca Casali e Stefano Cristofanelli |
Il
disco è interamente in lingua inglese, con un qualche espressione
australiana, una scelta adottata in quest’occasione ma non
assoluta. Il trio persegue la tradizione della musica americana e
australiana, una fusion con tanti padri, spunti e riferimenti,
eseguita da bravi musicisti, tra cui Fiorino Fiorini, presente in due
pezzi con il suo didjeridoo e Paolo Sgallini con l’ukulele.
Gli
artisti di riferimento, oltre a quelli già citati, sono Xavier Rudd,
Jack Johnson, Ben Harper e Jeff Lang, punti di riferimento e
ispirazione per Casali, che è anche l’autore di tutti i brani.
Luca
Casali & The Roots Band hanno realizzato un perfetto equinozio
fra tradizione e apertura al mondo, liberi dalla rigidità dei
singoli generi e aperti a nuove sonorità, come in “Spring time”,
il brano di chiusura dell’album, simbolo di nascita e fertilità.
Video
ufficiale di “True song”:
Copyright
by William Molducci
Nessun commento:
Posta un commento