Sylvain
Tesson, Éloge de l’énergie vagabonde, Editions des Équateurs,
Pocket,
Paris,
2012, 228 p.
Baku.
Elogio dell'energia vagabonda
di
Simonetta Sandri
“Dal
lago Aral fino al mar Caspio ho camminato accanto agli oleodotti,
seguendo il tragitto del petrolio. Ho attraversato l'Azerbaïdjan,
Baku, la Georgia e la Turchia. Ho costeggiato tre mari e ripercorso
il cammino di quell'energia che estraiamo dagli strati più profondi
della terra e che fluisce come la forza vitale che è dentro di noi.
Anche l'essere umano, come il cuore della terra, custodisce una
riserva di energia che le giuste trivellazioni possono portare in
superficie. Ma perché le nostre risorse ci spingono
all'irrequietezza piuttosto che alla saggezza?"
Un
viaggio fisico, in bicicletta e a piedi, un percorso dell’energia,
dall’energia, con energia, attraverso l’energia e verso
l’energia, la nostra, quella interiore, quella forza e riserva che
ci da spesso anche tanta irrequietezza. Mi piace collegare e giocare
con le parole energia, riserve ed esplorazione. Termini che toccano
la stretta relazione uomo-natura, che mettono in relazione la
profondità della terra e delle sue ricche ed immense risorse con
quanto si può trovare nelle profondità dell’animo di ogni essere
umano. Mi piace leggere nelle pagine di Tesson una ricerca di questa
energia, che si può ritrovare grazie alla volontà di conoscere un
luogo attraverso le sue storie e i suoi abitanti.
Un
uomo-scrittore, una bicicletta, un oleodotto, tre mari, centinaia di
chilometri solitari.
Questo
incredibile ed affascinante libro racconta un viaggio a due ruote dal
lago Aral fino al Mar Caspio, attraverso l’Azerbaïdjan, Baku, la
Georgia e la Turchia; un viaggio fisico che diventa un vero e proprio
cammino di scoperta sulle tracce dell'energia.
Approfittando
dell’attraversata di terre con immenso valore per il loro petrolio,
lo scrittore consacra il proprio tempo a un’attenta riflessione sul
mistero dell’energia. Petrolio e forza vitale presuppongono,
infatti, lo stesso principio fondamentale: l’essere umano racchiude
un giacimento di energia che adeguate trivellazioni possono far
sgorgare. Bellissima l’immagine dell’energia umana che può
affiorare come il petrolio dalla natura, incredibile la definizione
dei libri come barili di greggio. Impensabile ma scritto davvero,
scolpito sulle pagine che scorrono sotto le dita frementi e curiose
di continuare nella lettura.
Tesson
ci indica, poi, che questa forte energia umana si nutre di
cambiamento e che nella vita il fuoco della novità rompe con
irruenza le catene della monotonia e dona ai giorni la loro potenza.
L’energia dell’esistenza è contenuta nella propria incertezza
dell’avvenire, anche per lui, viaggiatore, che arriva a pedalare a
lungo, tanto, quasi meccanicamente, senza pensare al tempo che fu e
senza dubitare del tempo che sarà. Per vivere questa energia, il
segreto dimora nell’astrarsi dal concetto di durata, perché per
provare l’intensità del momento non bisogna né rapportarsi
all’esperienza del passato né commisurarsi alla speranza
dell’avvenire.
Conscio
che l’uomo è l’unico animale che non si rassegna ad esserlo, ma
che, tuttavia, dispone di enorme forza, a metà del libro (per la
precisione, alla pagina 147 della versione francese), ci imbattiamo
un un’attenta analisi della parola di origine greca, energia,
che designa appunto la forza messa in
atto. Il verbo energein significa,
infatti, “produrre un’azione” e la parola dunamis
rinvia all’idea di forza in potenza.
Si passa poi all’analisi della definizione, di origine
aristotelica, dei fisici, che riconoscono nell’energia la capacità
di certi sistemi di produrre un lavoro meccanico. Ecco allora che,
partendo da qui, scorrendo le pagine di questa entusiasmante energia
vagabonda, forza che vaga e passeggia libera per il mondo, abbiamo
riletto e ripercorso a ritroso anche molti pensieri di Albert
Einstein, per il quale tutto è energia
e questo è tutto quello che esiste. … Sintonizzati alla frequenza
della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere
quella realtà. Non c'è altra via. Noi vediamo, sentiamo, parliamo,
ma non sappiamo quale energia ci fa vedere, sentire, parlare e
pensare. E quel che è peggio, non ce ne importa nulla. Eppure noi
siamo quell'energia. Incredibilmente
vero, un’esplosione cosmica.
E,
infine, sempre con il grande genio e scienziato, anche noi crediamo
davvero che l’immaginazione è più
importante della conoscenza. Perché la
conoscenza è limitata, mentre
l’immaginazione abbraccia il mondo. …
La volontà è la forza motrice più forte del vapore,
dell'elettricità e dell'energia atomica e
solo quelli che sono così folli da
pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero.
Quando
non c'è energia non c'è colore, non c'è forma, non c'è vita,
avrebbe detto Caravaggio.
Non
c’è energia se c’è abitudine. Non c’è energia se ogni
istante non si crea e si ricrea.
Questo
libro ci ha affascinato perché unisce due concetti a noi cari e
fonte di grande ispirazione: energia ed immaginazione. Due concetti
che il nostro scrittore, geografo e giornalista avventuriero incarna
perfettamente. Insieme, perché no, al cambiamento ed al moto
perpetuo.
La
versione italiana del libro s’intitola, Baku.
Elogio dell'energia vagabonda,
Excelsior
1881, 2010, 292 p.
Copyright
© by Simonetta Sandri
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