Sushi Pin-Up, di Luigi
Annibaldi, Omero edizioni, 2013, 106pp
di Simonetta Sandri
Sushi Pin-up e’ uno di
quei libri che ti stupiscono fin dalle prime pagine, che ti fanno
immediatamente comprendere come l’ironia sia una perfetta medicina
immediata.
Se avete qualche
pensiero, qualche preoccupazione o disagio, prendetevi un paio d’ore,
allora, e perdetevi tra queste pagine. Non avrete un attimo, infatti,
per distrarvi e pensare minimamente a qualsiasi cosa di negativo vi
possa turbare. Annibaldi crea scenari surreali e imprevedibili,
spesso esilaranti e inaspettati. Un mondo che vi avvolgerà
millimetricamente, che vi invischierà, increduli, nelle situazioni
più paradossali e inimmaginabili.
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Passerete, sempre
ridendo, dalla piccola donna in posa da pin-up nel piatto di sushi
cosparso di soia, al vivace bambino a scuola che si diverte a urlare
la parola “cacca”, strettamente proibita a qualsiasi giovane che
stia crescendo, all’uomo che, starnutendo, fa uscire la sua anima
dal naso, fino all’aggiusta difetti che, disoccupato, per
dispiacere, si difetta. Per non parlare, poi, del testamento
invisibile di un uomo invisibile, morto investito da una macchina che
non l’ha visto attraversare: una bella pagina bianca. Geniale. Il
mio preferito.
Ci sono, anche, la porno
crupie’, l’uomo perfetto, la regina dell’uva, il vicino di
casa, la donna che vive una perfetta vita immaginaria, l’uomo che
vuole farsi spuntare i capelli dal barbiere e che, invece, si fa
tagliare via il naso, il caffè che fa strane bolle, l’uomo col
singhiozzo, il professore che perde la voce, i vecchietti che si
lamentano alle poste (e ovunque).
Da qualunque racconto si
inizi, qualunque pagina si decida di scorrere, la sorpresa è tanta e
si resta, comunque, attoniti. Ci si ritrova, sempre, in un altro
mondo. Davvero divertente.
Uno scrittore curioso,
originale e unico, completamente fuori dal coro. Da scoprire.
Copyright © by
Simonetta Sandri
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