Ritratti:
Gibonni, il rock che viene dai balcani
di
William Molducci
Gibonni
è un cantante, musicista e compositore nato a Spalato in Croazia, popolarissimo
nel suo paese e nelle repubbliche della ex-Jugoslavia, autore di
album cult e di canzoni per altri artisti del calibro di Oliver
Dragojević,
per il quale ha scritto Cesarica
(Imperatrice),
diventato un classico della musica croata.
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Le
sue canzoni uniscono elementi rock, pop moderno e tradizione dalmata,
con particolare attenzione ai testi, un mix originale che nei primi
’90, particolarmente turbolenti nei Balcani, lo resero un punto di
riferimento per i croati, con il risultato di avere un seguito
enorme, soprattutto tra i giovani.
Essere
cantanti famosi nelle repubbliche della ex-Jugoslavia, non è mai
stata una cosa semplice, per il continuo rischio di essere
strumentalizzati, ma Gibonni si è sempre fatto apprezzare per la sua
autonomia, come nel caso del brano Oprosti
(Scusa),
dedicato alla tragedia della distruzione di Mostar, che lo portò a
disertare il concerto celebrativo della ricostruzione del famoso e
simbolico ponte, per poi organizzare lui stesso nel 2006 un concerto,
dove poté eseguire in assoluta libertà Oprosti:
“... diciamoci l’un
l’altro, mi dispiace... potrebbe essere più facile morire che dire
mi dispiace”.
Nel
1985 Gibonni fonda il gruppo Osmi
Putnik,
una band heavy metal, con cui pubblica tre album, Ulicna
Molitva (Preghiera di strada)
il disco che li ha lanciati sulla scena Jugoslava, Glasno,glasnije
(Forte, forte) e
Nije
isto bubanj I harmonika
(non lo stesso tamburo e armonica).
Il
primo album da solita, intitolato Sa
mnom ili bez mene
(Con me o senza me), risale al 1991.
Nel
2001 ha realizzato uno dei suoi migliori lavori, si tratta di Mirakul
(Miracolo),
vincitore di numerosi premi e ben accolto dalla critica. Questo album
introduce Gibonni nel mondo internazionale della musica pop, grazie
alle collaborazioni artistiche con Manu Katche, Geoffrey Oryema, Maya
Azucena, Tony Levin e Gaetano Curreri degli Stadio, con cui incise il
brano Ne
odustajem
(Non rinuncio a lei), il cui testo è per metà in croato e metà in
lingua italiana, scritto dallo stesso Gibonni insieme a Saverio
Grandi e Vedran Križan.
Nel
2003 Zlatan Stipišic (vero nome di Gibonni), fu nominato
ambasciatore dell'UNICEF per la Croazia, a testimonianza del suo
impegno a favore delle organizzazioni che lottano contro la fame e la
povertà. Il nome Gibonni, ha spiegato lui stesso, lo ha scelto
perché il gibbone è stata la prima scimmia a scendere dagli alberi,
ma il problema è che ha mantenuto la sua faccia orribile!. Questo
aneddoto ne rivela anche l'innata ironia.
Negli
anni la popolarità di Gibonni è cresciuta in maniera esponenziale,
realizzando il tutto esaurito nei concerti che solitamente si tengono
in stadi e arene (memorabile quella di Pola) e primeggiando nelle
classifiche di vendite dei CD. Nella sua carriera ha pubblicato
numerosi altri album di successo, tra i quali Judi,
zviri i beštimje (Persone, bestie e maledizioni,
Unca
fibre (Grammo di fibra) e
Toleranca
(Tolleranza),
quest'ultimo è un chiaro messaggio riservato a tutti i popoli della
ex-Jugoslavia, ancora coinvolti in continue tensioni tra di loro.
Gibonni
è stato nominato artista dell’anno agli MTV awards 2010 (Best
Adria Act).
Gibonni
ha composto anche colonne sonore per teatro e cinema, come quella per
Amleto, prodotto dal Croatian National Theatre, inoltre, ha
collaborato con i film maker Zdenko Basić
e
Manuel Šumberac
. Nel 2001 ha scritto il commento sonoro di The
Last Will, con
Goran Visnjic, attore croato noto per avere interpretato la parte del
dottor Luka Kovač nella serie televisiva E.R.
Nel
2013 l'artista croato, approfittando dell’ingresso del suo paese
nell’Unione europea, si lascia alle spalle ogni confine ideologico,
culturale e musicale pubblicando 20th
Century Man, il suo primo album in inglese,
realizzato con la collaborazione di Andy Wright, produttore dei
Simple Red, Simple Minds e altri importanti artisti. Emergere nel
mercato europeo non è impresa facile, neppure per Gibonni, al cui
produttore però non manca di certo la fantasia, vedi la trovata di
realizzare alcuni LP di 20th Century Man
di cioccolata, che dopo cinque ascolti devono essere necessariamente
mangiati.
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