di
Simonetta Sandri
Il
disegno è la sincerità nell'arte. Non ci sono possibilità di
imbrogliare. O è bello o è brutto.
Salvador Dalì. E questi sono davvero molto belli… vedrete…
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Ho
scoperto per caso i disegni di Maria Sciarnamei, non mi sono, quindi,
potuta trattenere dal contattarla per sapere qualcosa di più di lei,
delle sue idee, della sua storia, dei suoi pensieri e dei suoi sogni,
perché volevo presentarvela e condividere con voi questa bellezza
che appare su fogli incantati di carta di Fabriano dai colori e dai
sapori antichi
Quello
che mi ha colpito subito è, sicuramente, la dimensione di leggerezza
e di fiaba di un tratto giovane e fresco. Sapete poi, ormai, quanto
io ami il mondo delle favole, quanto io sia
capace di perdermici nelle domeniche invernali o nelle sere buie e
solitarie.
Se
di Maria avevo intravvisto molti aspetti
e tratti a me comuni, alcuni scambi di email con lei mi hanno
confermato che avevo visto giusto. Mi piacevano il suo cuore in
gabbia, i suoi animali quasi umani, i colori del Nord Africa. C’erano
tutti gli elementi per parlarvene. Dovevate assolutamente vedere di
cosa era capace e potervi ispirare anche voi, per volare,
volteggiare, correre lontano, sentirvi leggeri, ritornare bambini
spensierati
Nata
a Brindisi 33 anni fa, questa giovane
illustratrice ha studiato a Perugia e si è in seguito dedicata alla
serigrafia e alla grafica, con una parentesi ad Agadir. Maria mi dice
di essere un po’ introversa, di amare trascorrere tempo in
solitudine a rifugiarsi in un mondo incantato. Un mondo suo. Sono
come lei, per questo mi piace, è meraviglioso avere un angolo
proprio dove sentirsi al sicuro, dove rivivere i bei ricordi e magari
ripensare all’infanzia, quando baci, abbracci, caramelle e storie
erano le uniche cose che contavano. Incamminiamoci, allora, con lei
in questo mondo, accarezzati solo dal fruscio delle foglie.
Disegnare
la rende felice, mi scrive, e, lasciatemi dire, si vede. Insieme a
lei percorriamo qua e là le campagne, i giardini, i boschi, i
ruscelli, i cieli, insomma tutti i posti degni delle fiabe, quelle
delicate e di fantasia, ma anche quelle un po’ più reali. Un po’
più reali come quella della bella tavola del cuore in gabbia, la
prima che mi ha colpito, che scopro poi da Maria essere una delle sue
prime. Chi di noi non ha mai temuto che la propria favola d’amore
potesse trasformarsi in una gabbietta dorata… Mi ricordo allora una
bella frase della grande Claudia Cardinale, per la quale L'amore
è una gabbia con sbarre di fortuna.
E i tratti della gabbia di Maria li
voglio vedere e immaginare leggeri. Ci piace pensarla così.
Qualcuno
di voi ricorda, poi, sicuramente le parole della bella e indomabile
Holly, in Colazione da Tiffany,
che tuonava "Non permetterò a
nessuno di mettermi in gabbia”. Il
buon Paul argomentava "Non
voglio metterti in gabbia, io voglio amarti”
e Holly rispondeva "È la stessa
cosa". Sorrido a rileggere le
parole di Paul: "Vuoi sapere
qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo
di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a
questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno,
perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti
consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno
voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia
te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale
non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire,
perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in
te stessa". Ci piacerebbe
vedere e suggerire, allora, a Maria, di
fare un altro disegno, dove la gabbietta sia aperta o magari
scomparsa…
Dopo
questo breve tuffo nel romanticismo,
vogliamo continuare a viaggiare fra i colori. Ci spostiamo in
Marocco, anche qui conoscete il mio legame con le luci, gli odori, i
sapori e le sensazioni del Nord Africa. Algeria-Algeri e
Libia-Tripoli, per me, Marocco-Agadir, per Maria, sono stati tappe
estremamente importanti. Credo che entrambe abbiamo ancora addosso i
sapori e gli odori di quei posti, quelli pungenti e quelli sensuali,
la sabbia del vento del deserto, il suo fruscio. Ancora abbiamo
impresso il ricordo delle grandi differenze, del lusso e della
miseria di certi quartieri, del romanticismo delle architetture
ricamate come merletti. Algeri e Agadir, le bianche, dove il suono
dei vocii è leggero e cantilenante, cosi come cantilenante era il
richiamo alla preghiera di quel muezzin lontano che ti svegliava di
soprassalto di prima mattina o che ti ricordava alla sera che era
forse ora di pensare ad altro. Le gradazioni del blu si
rispecchiavano nei nostri occhi dal mare color pervinca, il giallo
invadeva le strade, le lucine erano filtrate dai vetrini di lanterne
che illuminavano negozi e luoghi dove ci si fermava a sorseggiare un
forte tè alla menta. La magicità di quei vetrini che proiettavano
ombre e disegni sui muri crepati, quasi un caleidoscopio colorato che
da bambini ci faceva volare con la fantasia, ci porta al disegno di
Sharāzād, dai lunghi capelli di seta, che, con le sue sognanti e
lunghe favole, conquista libertà e amore. Mentre la luna osserva,
soddisfatta, specchiando il suo sorriso sul viso delle sue amiche
stelle, all’ombra di una nuvola di panna e all’alito di un vento
leggero.
Dal
Marocco misterioso, ritorniamo ancora, con Maria, al suo giardino
d’infanzia. Marocco terra di giardini incantati, Puglia luogo di
altrettanto magici giardini. Maria mi racconta che quello della nonna
era ed è un piccolo giardino di periferia, oggi non più bello come
prima. Allora era pieno di fiori, margherite, rose, bocche di leone
ed era circondato da enormi pini, dove si arrampicava spesso e sui
quali trascorreva molto tempo. Passando i lunghi pomeriggi estivi in
quel giardino, lo popolava di gnomi, spiritelli e fatine, chiedendo
ai suoi parenti di raccontarle fiabe o storie di fantasmi.
Probabilmente molti dei suoi disegni sono ispirati a quegli anni
delicati, lontani dai quei pensieri e dolori che ti tolgono il fiato
quando sei diventato grande. Ecco, allora, che in quel luogo magico
prendiamo il tè con una volpe. E se il rito inglese del tè delle
cinque pomeridiane è caratterizzato da pesanti e cesellate teiere,
pronte ad essere versate nelle tipiche tazze in fine porcellana
dipinte a mano e accompagnate da bricchi di latte, torte, marmellate
e biscotti imburrati, qui non vi è nulla di tutto questo. Solo una
volpe, un po’ triste, foglie che cadono e colori autunnali.
Ma
stiamo arrivando noi, con la nostra sedia leggera di paglia e la
nostra voglia di raccontare e disegnare, perché, nella tradizione
popolare, si dice che quando spesso si sogna (qui si disegna…) il
tè, ci sentiamo bene, rafforzati da una grande serenità interiore,
e da una profonda fiducia in noi stessi. Nulla ci spaventa, e sapremo
affrontare impegni e quotidianità. Non dimentichiamo, però, la
natura esotica del tè, che esprime spirito d’avventura, attrazione
per luoghi lontani e incontaminati. E qui luoghi lontani e avventura
non mancano, ci sono stati, continuano e continueranno ad esserci. Un
gesto delicato e via. Un gesto che non nasconda segreti né malefici,
ma solo gentilezza.
In
quel giardino fatato dell’infanzia, un po' tutti raccontavano
storie, nonna aveva un vasto repertorio di filastrocche e storie
popolari, immaginiamo gnomi che abbandonavano pentole d’oro per
farvi nascere gli arcobaleni, una prozia raccontava una versione
bellissima della favola di Cenerentola: lei andava al ballo per tre
sere consecutive e ogni volta con un abito diverso, la prima sera con
un abito color del cielo e trapuntato di stelle, la seconda con un
abito color del mare e la terza con un abito con i colori dei fiori.
Ecco la Cenerentola con l’abito color del cielo… rivolta a lui
come si guarda un innamorato…
Siamo
pronti per sognare ancora allora, aspettiamo che Maria ci aiuti in
questo. E magari anche nel farli diventare un po’ realtà. Perché
se puoi sognarlo, puoi farlo. Walt
Disney
Tutte
le immagini sono Copyright © by Maria Sciarnamei.
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Articolo
Copyright © by Simonetta Sandri
4 commenti:
Magnifici disegni... favolosi
Grazie Simonetta
Grazie Contatto
Bellissimi disegni... favolosi
grazie simonetta
grazie contatto
Grazie Simo, bellissima storia che ha dato vita a splendide illustrazioni!
Intento riuscito allora quello di far conoscere Maria...
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