Miriam
Toews, Un tipo a posto,
Marcos y Marcos, 2013, 328 p.
di
Simonetta Sandri
Immaginiamo
la più piccola città del Canada vista dall'alto, incollati al
finestrino di un aereo scintillante che sorvola giardini fioriti,
albe arancioni e vite che si intrecciano nella loro più normale, ma
allo stesso tempo peculiare, quotidianità. Sotto di noi le
vicissitudini di 1500 abitanti scorrono in un romanzo divertente e
originale.
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Questa
cittadina deve restare la più piccola, entrare quasi nel Guinness
dei primati, non un abitante di più non uno di meno. Per mantenere
questo numero magico che varrà la visita del Primo Ministro il
giorno della festa nazionale canadese, Hosea Funk, classe 1943,
sindaco di Algren, dovrà attraversare mille peripezie, combattere
duramente contro la difficoltà di mantenere sangue freddo e di
fronteggiare mille imprevisti. Quelle visita è per Hosea
particolarmente importante, non solo per il lustro che essa
porterebbe alla sua cittadina, ma, soprattutto per la confessione di
sua madre Euphemia, in punto di morte: il primo ministro, John Baert,
è il suo vero padre. Concepito tanti anni prima dopo un ballo, in un
campo di colza illuminato solo da una pallida luna, Hosea desidera,
quindi, riscattarsi e incontrare il padre.
Ma mantenere quel numero
di 1500 diventa presto una vera impresa: Max che rientra per
riconquistare la sua donna, ovvero un abitante di troppo, bilanciato
dal vecchio Hamm che esala l'ultimo respiro a oltre novant'anni. I
conti tornano ma un parto trigemellare rimette tutto in discussione.
E poi la fidanzata Lorna che vuole trasferirsi da Hosea, partenze e
arrivi, spiegazioni e dubbi, suspense
legata sempre alle stesse domande:
ce la farà Hosea oppure no ? Tornano i numeri ? Come farli quadrare
? Johnny che se ne va lontano per cercare avventure con altre donne e
Tom, l'amico fidato di lunga data che si vede abbandonato da un cuore
ormai vecchio e stanco, bilanciano i conti ancora per un po’.
Numeri che vanno e vengono come su un pallottoliere, vite che giocano
scherzi, che si intrecciano per poi tornare, che tengono
Hosea sul filo del rasoio. Non è certo
facile cercare di tenere fermo il mondo...
Mentre i
mesi passano e il caso gioca con i numeri e il destino del nostro
amico sindaco, perché è diventato nostro amico, la vita scorre
veloce e lenta ad Algren, le aiuole fioriscono, i prati
rinverdiscono, i fiori sbocciano, i cuori palpitano, i malintesi
avanzano, le mani si intrecciano, le persone mangiano-bevono-dicono
parolacce e poi si amano e si abbracciano. Intanto luglio si
avvicina. E "alle cinque del
mattino del primo luglio, chiunque avesse visto Algren dall’alto
sarebbe rimasto molto colpito. Bandiere canadesi formate da petunie
bianche e rosse scintillavano di rugiada lungo tutta la via
principale e riflettevano la luce del sole che stava sorgendo. Il
nuovo Teatro estivo di Algren pareva davvero un teatro, almeno
all’esterno, e lassù in alto, sopra il margine della città, un
cavallo bianco volava nel cielo".
Questo mondo in miniatura ci ha tenuto con il fiato sospeso per
diverse ore e giorni, piacevolmente passati ad incrociare le vite di
tanti protagonisti simpatici e a volte un po' bizzarri e commoventi.
Abbiamo piacevolmente scoperto un romanzo ironico, divertente e
tenero allo stesso tempo. Siamo arrivati anche noi trepidanti al
primo luglio. Quel giorno tanto atteso i numeri quasi magicamente
torneranno. Ma con sorpresa finale. Inattesa. Che non vi sveleremo,
ma che ci lascia con un sorriso.
Copyright
© by Simonetta Sandri
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