di
William Molducci
È
passato poco tempo da quando Gianni Govoni, alias John Strada, ha
diviso il palco con il Boss aka Bruce Springsteen. Il fatto è
accaduto il 16 gennaio 2015 al Light
of day, il Festival benefico che si svolge allo Stone Pony di Asbury
Park di New York. Il rocker emiliano ha cantato “Thunder
road” insieme al Boss, che è solito
condividere il palco con gli altri partecipanti.
“Mongrel”
è il 7° album di John Strada, il primo interamente in inglese,
realizzato con la collaborazione di Jono Manson, musicista e
produttore americano. Il termine “Mongrel” è affine a
“Meticcio”, il disco precedente, da cui sono stati ri-arrangiati
e tradotti quasi tutti i brani. All’appello manca soltanto
“Tiramola”, escluso per mancanza di tempo.
John Strada |
Uno
dei brani più suggestivi è “In the fog”, ballata folk scandita
da nebbia, mandolino e fisarmonica, che già aveva deliziato in
“Meticcio”, tra gli inediti “Free through the wind”, scritta
originariamente per un evento da svolgersi in quel di Dublino. La
canzone, cui l’elettronica e l'organo Hammond di Daniele de Rosa
regala attimi di suggestione, è dedicata a Guglielmo Marconi.
"Mongrel", il nuovo album di John Strada |
“Christmas
in Maghreb”, racconta la storia di Aisha,
una giovane ragazza che, tra paura e dignità, porta in grembo il
frutto di un amore tenuto segreto dal velo. Nella versione in inglese
non c’è la Madonnina che guarda la ragazza dall’alto del Duomo
di Milano ma un Santa Claus barcollante in attesa del miracolo di
Natale.
John Strada & Wild Innocents |
Gli
altri inediti sono “The mistletoe’s burning”, “Here I am”,
“Walking on Quicksand”, tre brani diversi tra loro ma con la
stessa matrice: il rock.
Alla
realizzazione del disco hanno collaborato musicisti americani e
canadesi: Bocephus King (Premio Tenco 2015, categoria stranieri),
Michael McDermott, James Maddock (co-autore di “Promises”) e il
già citato Jono Manson, che duetta con il cantante emiliano in
“Headin’ home”.
L’operazione di John Strada è intelligente e convincente, necessaria per fare uscire dai vicoli il rock italiano. I 15 brani sono ricchi di personaggi, suoni e sapori che esprimono passione, nostalgia, voglia di vivere, dramma e amore. Storie universali proposte con la complessa “semplicità” di un sound immediato e la musicalità dei testi in inglese. Bravi i musicisti: Wild Innocentes, aggiunti e ospiti, che hanno saputo fare esprimere al meglio il rocker che è in Gianni Govoni.
Intervista
a John Strada
Come
nasce il tuo primo album in inglese?
Ho
sempre saputo che prima o poi avrei fatto un album in inglese. Le
canzoni di “Meticcio” si prestavano bene a questa lingua e così
ho cominciato a lavorarci sopra. Ho contattato alcuni amici americani
che hanno accettato di collaborare. Ho aggiunto alcune canzoni nuove.
“Free through the Wind”, l’avevo scritta su commissione per
delle celebrazioni a Dublino ma poi non se ne è fatto nulla, la
canzone mi piaceva e l‘ho messa su “Mongrel”. Sono contento di
avere lavorato con Jono Manson, persona fantastica e musicista
incredibile; ci conosciamo da qualche anno e tra noi c’è stata
subito una bella alchimia.
“Mongrel”
ti riporta alla vera dimensione del rock, che difficilmente può
prescindere dalla lingua inglese…
Il
rock è della lingua inglese. Gli autori degli stati non anglofoni
provano a farlo proprio usando la lingua nazionale. Alcuni riescono
bene ma non è a stessa cosa. Quindi, ho voluto misurarmi con la
musica rock nella sua lingua originale. Ho lavorato tantissimo ma mi
sono divertito moltissimo. Nel prossimo disco andrò oltre. Ho già
scritto molte canzoni, alcune in italiano altre in inglese. Il
prossimo CD sarà misto.
Ascoltando
“Meticcio” e “Mongrel” si nota il lavoro sui testi, che non
sono stati semplicemente tradotti…
Non
è che i testi siano stravolti. Nessun testo lo è ma ho cercato di
adattarli al sentire anglo-americano. In “Promesse” il ragazzo
era una promessa appunto a calcio, in “Promises” è un
promettente chitarrista. in “Christmas in Maghreb” c'è un Babbo
Natale ubriaco che non c'era nella versione in Italiano. In America
fare Santa Claus è un lavoro, in Italia un gioco, cose di questo
tipo…
Rispetto
a “Meticcio” manca “Tiramola”…
Non
avevo più tempo. Ho fatto un lavoro meticoloso su ogni testo.
Considerato ogni significato che le parole potessero avere. Ho
cercato di creare armonia nel suono delle parole. “Tiramola” era
rimasta per ultima e non ho fatto in tempo a lavorarci sopra come
avrei voluto. Il disco era già in mega ritardo e ho dovuto
sacrificarla.
Il
tuo brano preferito?
Molto
difficile da dire. Va a periodi. Adesso forse è “I'm laughing”
ma quando l’intervista uscirà probabilmente sarà un altro.
Fotografie
di Marco Paltrinieri
I
Wild Innocents sono:
Dave
Pola (chitarra elettrica)
Alex
Cuocci (batteria)
Daniele
“Hammond” De Rosa (tastiere)
Fabio Monaco (basso)
Copyright by William Molducci
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