di
William Molducci
Giovanni
Sollima, dopo essersi diplomato in violoncello e composizione al
conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, ha collaborato, tra i
tanti, con Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Philip Glass, Patti
Smith e Martha Argerich. Nel 1993, insieme ad altri compositori, ha
scritto "Requiem per le vittime della mafia", eseguita
nella Cattedrale di Palermo ad un anno esatto dalla strage di Capaci.
“100
Celios”, uno dei suoi progetti più importanti, lo ha visto guidare
con Enrico Melozzi 100 musicisti di età, origine ed esperienza
diversa, reclutati tramite i social network, nella più grande
reunion di violoncellisti del mondo. Recentemente i 100 si sono
esibiti al Ravenna Festival, dopo i concerti tenuti a Torino, Roma,
Milano Budapest e altre importanti località, in quella che può
definirsi un’esperienza democratica e sociale della musica.
La copertina di "Sonate di terra e di mare", fotografia di Francesco Ferla |
Sollima
ha all’attivo numerose collaborazioni cinematografiche, con registi
quali Marco Tullio Giordana, Mirko Locatelli e Peter Greenaway. Per
Roman Paska ha composto la colonna sonora di “Prove per una
tragedia siciliana”, il racconto documentario del viaggio in
Sicilia che l’attore e regista italo-americano John Turturro ha
compiuto alla ricerca delle proprie origini.
“Sonate di terra e di
mare” è il suo tredicesimo lavoro discografico, un progetto in cui
la fusione di generi diversi, così vicini e allo stesso tempo
lontani dalle basi classiche, raggiunge sonorità intatte grazie
anche alla liuteria elettronica di Luca Rinaudo.
L’album
propone anche brani di altri musicisti siciliani, a cui Sollima ha
offerto la sua arte: Giacomo Cuticchio, Marcello Bonanno, Pietro
Bonanno, Giovanni Giannone e Gianluca Cangemi.
Fotografia di Francesco Ferla |
La
tracklist si apre con “Scherzo” di Giacomo Cuticchio, un breve
componimento musicale dall’eloquente titolo. L’inizio di “Bauci”
è caratterizzato da un’atmosfera d’attesa cui il violoncello di
Sollima pone fine, trasportando il discorso musicale in una
dimensione in cui elettronica e acustica si fondono in una propria
sonorità, basata su invenzione e gioco combinatorio. Infatti, i
brani “Bauci", "Armilla", "Ottavia" e
"Cecilia", si rifanno a “Le città invisibili”; il
romanzo in cui Italo Calvino adottò la tecnica della “letteratura
combinatoria”, con l'obiettivo di rendere visibile la struttura
della narrazione al lettore, per accrescerne il grado di
consapevolezza.
Marcello
Bonanno è l’autore di "Variationes Super Ave Maris Stella"
brano cupo e introspettivo, Pietro Bonanno ha composto "Vag Mut
Al Nua" un dialogo tra pianoforte e violoncello vicino alle
sonorità moderne.
Il
"Minotauro"
di Giovanni Giannone rende il labirinto di Cnosso chiuso, stretto e
buio, grazie alla magia dell'ispirato violoncellista e del suo
liutaio elettronico. “Sonata cangiante” di Gianluca Cangemi è il
filo d’Arianna che porta fuori dal labirinto, con frenetici cambi
di ritmo, forse il punto più lontano dal cosiddetto movimento
classico, uno sguardo verso l’avanguardia che ampia la visione del
progetto.
Giovanni Sollima è un
virtuoso del violoncello, un musicista che riesce a fondere la
melodia con i ritmi mediterranei e le estremizzazioni metal del rock.
“Sonate di terra e di mare” è un viaggio nel mondo della musica
vera, senza confini e schemi preconfezionati, un’operazione che
trova nel talento dei suoi autori la chiave per realizzarlo.
Le
fotografie sono di Francesco Ferla © 2016
Copyright
by William Molducci
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