giovedì 17 novembre 2016

Giovanni Sollima – Sonata di terra e di mare

di William Molducci


Giovanni Sollima, dopo essersi diplomato in violoncello e composizione al conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo, ha collaborato, tra i tanti, con Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Philip Glass, Patti Smith e Martha Argerich. Nel 1993, insieme ad altri compositori, ha scritto "Requiem per le vittime della mafia", eseguita nella Cattedrale di Palermo ad un anno esatto dalla strage di Capaci.


100 Celios”, uno dei suoi progetti più importanti, lo ha visto guidare con Enrico Melozzi 100 musicisti di età, origine ed esperienza diversa, reclutati tramite i social network, nella più grande reunion di violoncellisti del mondo. Recentemente i 100 si sono esibiti al Ravenna Festival, dopo i concerti tenuti a Torino, Roma, Milano Budapest e altre importanti località, in quella che può definirsi un’esperienza democratica e sociale della musica.
 

La copertina di "Sonate di terra e di mare", fotografia di Francesco Ferla
 
Sollima ha all’attivo numerose collaborazioni cinematografiche, con registi quali Marco Tullio Giordana, Mirko Locatelli e Peter Greenaway. Per Roman Paska ha composto la colonna sonora di “Prove per una tragedia siciliana”, il racconto documentario del viaggio in Sicilia che l’attore e regista italo-americano John Turturro ha compiuto alla ricerca delle proprie origini.
Sonate di terra e di mare” è il suo tredicesimo lavoro discografico, un progetto in cui la fusione di generi diversi, così vicini e allo stesso tempo lontani dalle basi classiche, raggiunge sonorità intatte grazie anche alla liuteria elettronica di Luca Rinaudo.
L’album propone anche brani di altri musicisti siciliani, a cui Sollima ha offerto la sua arte: Giacomo Cuticchio, Marcello Bonanno, Pietro Bonanno, Giovanni Giannone e Gianluca Cangemi.

Fotografia di Francesco Ferla

La tracklist si apre con “Scherzo” di Giacomo Cuticchio, un breve componimento musicale dall’eloquente titolo. L’inizio di “Bauci” è caratterizzato da un’atmosfera d’attesa cui il violoncello di Sollima pone fine, trasportando il discorso musicale in una dimensione in cui elettronica e acustica si fondono in una propria sonorità, basata su invenzione e gioco combinatorio. Infatti, i brani “Bauci", "Armilla", "Ottavia" e "Cecilia", si rifanno a “Le città invisibili”; il romanzo in cui Italo Calvino adottò la tecnica della “letteratura combinatoria”, con l'obiettivo di rendere visibile la struttura della narrazione al lettore, per accrescerne il grado di consapevolezza.
Marcello Bonanno è l’autore di "Variationes Super Ave Maris Stella" brano cupo e introspettivo, Pietro Bonanno ha composto "Vag Mut Al Nua" un dialogo tra pianoforte e violoncello vicino alle sonorità moderne.

 
Fotografia di Francesco Ferla

Il "Minotauro" di Giovanni Giannone rende il labirinto di Cnosso chiuso, stretto e buio, grazie alla magia dell'ispirato violoncellista e del suo liutaio elettronico. “Sonata cangiante” di Gianluca Cangemi è il filo d’Arianna che porta fuori dal labirinto, con frenetici cambi di ritmo, forse il punto più lontano dal cosiddetto movimento classico, uno sguardo verso l’avanguardia che ampia la visione del progetto.
Giovanni Sollima è un virtuoso del violoncello, un musicista che riesce a fondere la melodia con i ritmi mediterranei e le estremizzazioni metal del rock. “Sonate di terra e di mare” è un viaggio nel mondo della musica vera, senza confini e schemi preconfezionati, un’operazione che trova nel talento dei suoi autori la chiave per realizzarlo.





Le fotografie sono di Francesco Ferla © 2016

Copyright by William Molducci

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