di
William Molducci
È
piacevole sfogliare le pagine di una nuova rivista dedicata alla
musica e in particolare ai cantautori. Questo gesto, una volta
abituale, riporta ai tempi in cui le edicole erano frequentate con
maggiore frequenza e soprattutto tanta curiosità. Era normale
passare lunghi minuti cercando qualche novità o la pubblicazione di
cui si era sentito parlare. La rivista in questione è “Noi siamo
Cantautori”, giunta al secondo numero, che esce nelle edicole con
cadenza mensile.
Se
un editore investe soldi ed energie in una pubblicazione dedicata ai
cantautori, alla base c’è un sondaggio che ha individuato un
numero potenziale di lettori sufficiente a mantenere in vita
l’iniziativa.
Chi
vi scrive, conosce bene queste dinamiche, avendo partecipato a
numerose iniziative editoriali, a partire dal 1991, quando mi vennero
commissionati i primi tutorial interattivi su floppy per il computer
Amiga cui seguirono articoli su computer grafica, videoarte, cultura, arte, spettacolo.
L’intenzione
di scrivere la recensione è nata subito dopo l’acquisto del primo
numero, ma si è preferito attendere quello successivo. La prima
uscita solitamente è preparata sin nei minimi dettagli, con
tempistiche umane; la vera “battaglia” inizia a partire da quella
successiva, con date di consegna, impaginazione e stampa
inderogabili.
“Noi
siamo cantautori” punta a diventare un riferimento per chi vuole
cimentarsi con l’arte della musica, con interviste ai
protagonisti della scena, approfondimenti e informazioni. I primi due
numeri contengono preziose informazioni sui luoghi in cui è possibile suonare e percepire un compenso, i tutorial tecnici per scegliere l'attrezzatura più adeguata alle proprie necessità relativamente a chitarre,
microfoni, schede audio e software.
Il primo e secondo numero di "Noi siamo cantautori" |
Gli
articoli si basano su interviste e approfondimenti, un’impostazione
scelta da “Contatto Diretto” a partire dal 2013, per cavalcare la
velocità della Rete e avvicinare chi non si accontenta della
scheletrica sintesi di news e twitter.
Dando
uno sguardo ai titoli e alle fotografie delle copertine dei primi due
numeri risulta evidente lo spazio dedicato ai personaggi che frequentano abitualmente TV,
Radio e Social ma, fortunatamente, non manca l'attenzione per giovani ed emergenti
quali Amerigo Verardi, Dente, Claudia Crabuzza, Francesco Motta. Allo
stesso modo ci si occupa di Rino Gaetano, Lucio Battisti e
John Lennon, della ristampa dei dischi di Eugenio Finardi, di Leonard Cohen e del ritorno agli onori della cronaca di
James Senese, recente vincitore della Targa Tenco per il miglior
album in dialetto. L’offerta è eterogenea e i contenuti esulano
banalità e stereotipi, privilegiando le notizie e limitando gli
aggettivi.
Come
nella migliore delle tradizioni, un buon
numero di pagine è dedicato alle recensioni dei dischi e ai tour
degli artisti, senza trascuare le intervste agli addetti ai lavori e alle produzioni indipendenti.
Terminando di leggere il
secondo numero di “Noi siamo Cantautori”, il pensiero corre a
“Ciao 2001”, la rivista punto di riferimento di almeno due
generazioni. L’augurio è che questa nuova iniziativa ne erediti il
prestigio, la competenza e soprattutto la passione.
Copyright
by William Molducci
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