di
William Molducci
Francis
Cabrel è un chansonnier francese, di origini friulane,
conosciutissimo in tutte le nazioni francofone, dove ha venduto oltre
21 milioni di dischi (Francia, Quebec, Louisiana – USA, Nord
Africa).
“In
Extremis”, uscito nel 2015, è il 13° album in studio di Cabrel, a
cui hanno collaborato: Denis Benarrosh (batteria/percussioni), Freddy
Koella (chitarra, violino, mandolino), Nicolas Fizman (basso,
contrabbasso, armonica), Alexandre Léauthaud (tastiere e
fisarmonica). Come oramai ci ha abituato, dopo la pubblicazione di un
nuovo album segue il tour e, questa volta, anche un doppio CD e DVD
live.
Cabrel ha iniziato la sua
carriera grazie a un concorso radiofonico nel 1974, la fama è
arrivata qualche anno dopo con l’album “Les Chemins de traverse”
e il singolo “Je l’aime à mourir” (ripreso anche da Shakira).
Altri successi importanti sono: “L’encre de tes yeux”, “Le
mond est sourd”, “Les murs de poussière” e “La corrida”,
dove questo spettacolo sanguinario è visto dalla parte del toro. Il
brano è riproposto nel disco del tour.
L’artista
francese, legato alle sue origini, non ha mai abbandonato la piccola
cittadina di Astaffort, situata nel sud della Francia, nella regione
dell’Aquitania, dove vive con la famiglia. Dal 1988, nella sua
città, organizza un festival musicale che attira migliaia di
appassionati di musica, producendo i migliori giovani talenti,
tramite la sua etichetta discografica.
Il
blues da sempre caratterizza la sua musica, così come la chitarra è
lo strumento principale con cui si esprime. Il fedele strumento lo
accompagna in scena, come si può vedere nel film di “L’in
Extremis Tour” e ascoltare, per esempio, in “Des
roses et des orties”, il suo album
più significativo, con oltre 800.000 copie vendute.
“In
extremis tour” è stato registrato
tra il 4 e 5 marzo 2016 nella splendida arena polifunzionale Forest
National di Bruxelles, gremita in ogni ordine dei suoi 8.000 posti.
Il concerto al Forest National di Bruxelles |
Il
doppio album contiene 27 brani, tra cui “Quinn l’esquimau”,
riadattamento di un brano di Bob Dylan a cui Cabrel ha dedicato “Vise
le ciel”. Oltre al filmato del concerto, nel DVD è inserito il
making con le testimonianze di Carla Bruni, Julien Doré, Thomas
Dutronc, Patrick Fiori, Serge Lama, Maxime Le Forestier, Nolwenn
Leroy, Renan Luce e Pascal Obispo.
Il
concerto si apre con “Le voix de Crooner”, tratto dall’album
“In extremis”, il brano è stato scritto dopo l’incontro tra
Cabrel e Jean Baptiste Tuzet, fondatore di Radio Crooner. Il senso di
nostalgia espresso nella canzone conduce alla fragilità di questa
mitica radio, molto apprezzata dall’artista francese. La banalità
non è di casa nelle canzoni di Francis, la fantasia e la sensibilità
trovano spazio nelle sue creazioni, come nella splendida “Assis sur
le rebord du monde”, un blues dove Dio si siede sull'orlo del mondo
e piange dopo avere visto come lo hanno ridotto gli uomini.
Da non
perdere “Mandela pendant ce temps”, altro blues in cui Cabrel
ripercorre le fasi della sua vita, pensando che nel frattempo Mandela
viveva rinchiuso in galera per motivi razziali: “J’étais
un presque-adolescent, tracassé par le rock naissant, chanteur dans
des groupes éphémères. De
mes mains, j'ai jamais su quoi faire, depuis déjà deux ou trois ans
Mandela sur son lit de camp…”.
Il
live di Cabrel si svolge senza pause, grazie a una scaletta
sapientemente selezionata e una scenografia essenziale ma allo stesso
tempo d’effetto. Il musicista è a suo agio con l’ambientazione
acustica, seguito dal pubblico e ben supportato da uno splendido coro
composto da: Julia Sarr, Murielle Lefebvre, Amanda Malela Mbuyi,
Himiko Paganotti.
Il
cofanetto “L’in extremis tour” è l’occasione per conoscere
lo chansonnier
più amato dai francesi, guarda caso di origini italiane, apprezzato
in ogni angolo della terra dove si parli francese.
Francis Cabrel – C'est écrit (l'In Extremis Tour au Forest National de Bruxelles 2016):
Copyright
by William Molducci
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