lunedì 14 novembre 2016

Francis Cabrel – L’in extremis Tour

di William Molducci


Francis Cabrel è un chansonnier francese, di origini friulane, conosciutissimo in tutte le nazioni francofone, dove ha venduto oltre 21 milioni di dischi (Francia, Quebec, Louisiana – USA, Nord Africa).
In Extremis”, uscito nel 2015, è il 13° album in studio di Cabrel, a cui hanno collaborato: Denis Benarrosh (batteria/percussioni), Freddy Koella (chitarra, violino, mandolino), Nicolas Fizman (basso, contrabbasso, armonica), Alexandre Léauthaud (tastiere e fisarmonica). Come oramai ci ha abituato, dopo la pubblicazione di un nuovo album segue il tour e, questa volta, anche un doppio CD e DVD live.


Cabrel ha iniziato la sua carriera grazie a un concorso radiofonico nel 1974, la fama è arrivata qualche anno dopo con l’album “Les Chemins de traverse” e il singolo “Je l’aime à mourir” (ripreso anche da Shakira). Altri successi importanti sono: “L’encre de tes yeux”, “Le mond est sourd”, “Les murs de poussière” e “La corrida”, dove questo spettacolo sanguinario è visto dalla parte del toro. Il brano è riproposto nel disco del tour.

La copertina del cofanetto di L'In Extremis Tour

L’artista francese, legato alle sue origini, non ha mai abbandonato la piccola cittadina di Astaffort, situata nel sud della Francia, nella regione dell’Aquitania, dove vive con la famiglia. Dal 1988, nella sua città, organizza un festival musicale che attira migliaia di appassionati di musica, producendo i migliori giovani talenti, tramite la sua etichetta discografica.


Il blues da sempre caratterizza la sua musica, così come la chitarra è lo strumento principale con cui si esprime. Il fedele strumento lo accompagna in scena, come si può vedere nel film di “L’in Extremis Tour” e ascoltare, per esempio, in “Des roses et des orties”, il suo album più significativo, con oltre 800.000 copie vendute.
In extremis tour” è stato registrato tra il 4 e 5 marzo 2016 nella splendida arena polifunzionale Forest National di Bruxelles, gremita in ogni ordine dei suoi 8.000 posti.

Il concerto al Forest National di Bruxelles

Il doppio album contiene 27 brani, tra cui “Quinn l’esquimau”, riadattamento di un brano di Bob Dylan a cui Cabrel ha dedicato “Vise le ciel”. Oltre al filmato del concerto, nel DVD è inserito il making con le testimonianze di Carla Bruni, Julien Doré, Thomas Dutronc, Patrick Fiori, Serge Lama, Maxime Le Forestier, Nolwenn Leroy, Renan Luce e Pascal Obispo.


Il concerto si apre con “Le voix de Crooner”, tratto dall’album “In extremis”, il brano è stato scritto dopo l’incontro tra Cabrel e Jean Baptiste Tuzet, fondatore di Radio Crooner. Il senso di nostalgia espresso nella canzone conduce alla fragilità di questa mitica radio, molto apprezzata dall’artista francese. La banalità non è di casa nelle canzoni di Francis, la fantasia e la sensibilità trovano spazio nelle sue creazioni, come nella splendida “Assis sur le rebord du monde”, un blues dove Dio si siede sull'orlo del mondo e piange dopo avere visto come lo hanno ridotto gli uomini.


Da non perdere “Mandela pendant ce temps”, altro blues in cui Cabrel ripercorre le fasi della sua vita, pensando che nel frattempo Mandela viveva rinchiuso in galera per motivi razziali: “J’étais un presque-adolescent, tracassé par le rock naissant, chanteur dans des groupes éphémères. De mes mains, j'ai jamais su quoi faire, depuis déjà deux ou trois ans Mandela sur son lit de camp…”.
Il live di Cabrel si svolge senza pause, grazie a una scaletta sapientemente selezionata e una scenografia essenziale ma allo stesso tempo d’effetto. Il musicista è a suo agio con l’ambientazione acustica, seguito dal pubblico e ben supportato da uno splendido coro composto da: Julia Sarr, Murielle Lefebvre, Amanda Malela Mbuyi, Himiko Paganotti.


Il cofanetto “L’in extremis tour” è l’occasione per conoscere lo chansonnier più amato dai francesi, guarda caso di origini italiane, apprezzato in ogni angolo della terra dove si parli francese.

Francis Cabrel – C'est écrit (l'In Extremis Tour au Forest National de Bruxelles 2016):




Copyright by William Molducci

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