di
William Molducci
“Il
berretto a sonagli”, di Luigi Pirandello, è una commedia in due
atti il cui titolo si riferisce al berretto portato dal buffone, il
copricapo della vergogna ostentato davanti a tutti. Il primo atto si
chiude con la visita di Ciampa a casa di Beatrice, per convincerla a
non denunciare il marito per adulterio, invitando la donna a usare la
ragione e a dare una “giratina allo strumento”. Beatrice,
sorpresa da tale affermazione, chiede di quale strumento stia
parlando. Ciampa le risponde: “La corda civile, signora, deve
sapere che abbiamo tutti come tre corde d'orologio in testa: la
seria, la pazza e la civile. Per vivere in società, ci serve la
civile, altrimenti ci mangeremmo tutti l'un l'altro, come tanti cani
arrabbiati”. Ciampa, muovendo la mano destra come se tenesse tra
l'indice e il pollice una chiavetta, conclude dicendo: “ E che
faccio allora io? Do una giratina alla corda civile…”.
Questa
breve sinossi spiega il nome che Giù di Meo (voce, chitarra),
Maurizio Casciabianca (batteria) e Alessandro Martina (basso) hanno
scelto per il loro trio, nato dalla volontà di unire musica suonata
a poesia, musica cantata a teatralità, con tonalità che navigano
tra il pop e il folk.
Il
brano “Le tre corde (II)” è il manifesto di quest’opera prima,
dove i ritmi ballabili accompagnano i richiami letterari, addolciti
dal suono acustico, dalla calda e profonda voce femminile di Giù. Il
brano inizia con le parole di Ciampa, lette da una bambina, la cui
vocina costruisce un’atmosfera teatrale, subito raccolta
dall’incalzare della musica.
Le3corde sono un trio da ascoltare dal vivo |
Le
storie de Le3corde si legano alla musicale popolare, l’uso della
fisarmonica e dei cori fungono da collante con la nostra tradizione,
così come con la splendida cover di “Ma che freddo fa”, simbolo
di tanti anni di gavetta.
Il
disco si apre con il basso di Alessandro che introduce “Non è
vero”, seguito dalla voce di Giù, immedesimata nelle “balle da
conforto” descritte nel testo della canzone, la cui ironia rivela
situazioni quotidiane, dove l’assurdità dell’evidenza passa come
normalità: “Non è vero che ci sia una cosa che appaghi più di
un caffè, e se poi il tè non ti garba ma te lo offrono lo stesso
con leggera superiorità, dirai loro non mi piace, dirai loro non lo
voglio, e ti diranno di stare zitto, ma zitto non sto e canto…”.
Il
tango “fischiato” di A.N.N.A profuma di Sud e di follia, i colori
di una terra nera, magica e rara come la Sicilia, nel ricordo di un
uomo che aveva il cuore di alghe e di corallo in fondo al mare. Il
brano è dedicato a Peppino Impastato, morto di mafia, un eroe che
non può risorgere ma la cui vita ha un po’ cambiato i pensieri
della gente. La canzone è struggente e l’organetto di Vito
Gasparro dona spessore a un “Amore che non avremo”.
La grafica dell'album è stata realizzata da Edoardo Boccanfuso |
“Di
sana e robusta costituzione” è uno dei pezzi più orecchiabili e
ballabili dell’album, la vocalità di Giù riporta al tempo delle
feste popolari quando la politica era nelle piazze insieme alla gente
e quando la spontaneità era “sincera”. La costituzione sana e
robusta di cui si parla è quella della Repubblica Italiana: “130
articoli son tanti da imparare, ma mio caro onorevole li devi
rispettare”.
“Il
mondo è colorato, un foglio bianco di vite altrui”, inizia con
queste parole la dolcissima “Il mondo”, una favola con cui volare
sopra ai tanti propri perché, per capire e cambiare.
“Signor
Buonasperanza” è un piccolo racconto dove si chiede una cura
contro l’ignoranza per un bambino appena nato. La filastrocca
raccoglie convenzioni, azioni e ipocrisie, sradicate dalla fede che
viene dal basso, dalle regole imposte da religiosi e benpensanti: “
Mi chiedo cosa freghi a donna Rosa se il mio bambino non è moro e
abbiamo deciso di non battezzarlo”. Il brano si ispira alla
commedia "Gli esami non finiscono mai" di Eduardo De
Filippo. Musica coinvolgente!
Frame tratto da "Il berretto a sonagli", portato in TV da Eduardo De Filippo nel 1979 |
“In
autunno” è una ballata allegra e apparentemente leggera, con
armonie sincopate e cori utilizzati come strumenti d'accompagnamento.
Ottima la similitudine tra la forza e la vita dell’albero con
l’amore umano.
L’album,
molto curato a partire dalla grafica realizzata da Edoardo
Boccanfuso, è un piccolo gioiello da ascoltare con attenzione e da
cui farsi trasportare in un modo di parole, gesti e tanta musica. La
maturità del trio va ben oltre l’opera prima, il livello artistico
raggiunto con “Na!?” si ottiene con esperienza, passione e tanti
live. Gli 8 brani, rappresentano altrettante piccole perle da
raccogliere e custodire con cura.
Nei
crediti, riportati nel libretto del CD è riportata la seguente
spiegazione del titolo dell’album: “Nel nostro Na!? c’è la
bellezza dello stupore, la rabbia per un’ingiustizia, la felicità
dei bei momenti. Stupitevi con un Na!?”.
Video
– Signor Buonasperanza
Copyright
by William Molducci
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