di
William Molducci
100
anni fa, il 23 dicembre 1916, nasceva a Milano Dino Risi, uno dei
grandi registi della commedia all’italiana, il filone
cinematografico comico-satirico affermatosi negli anni cinquanta
grazie anche alla legge del 1949 che negava il finanziamento pubblico
ai film neorealistici più estremi, rei di diffamare l’Italia.
La
singolarità della commedia è stata quella di aggiungere contenuti
realistici alle situazioni brillanti, proseguendo quindi, in chiave
più leggera, alcuni aspetti del Neorealismo. I temi trattati erano
legati all’attualità, caratterizzati da un’amarezza di fondo che
ne attenuava gli aspetti umoristici.
Le storie spesso contrapponevano
personaggi appartenenti a differenti classi sociali, mettendone in
risalto vizi, virtù e contraddizioni. Negli anni sessanta Dino Risi
ha approfondito questi aspetti, con “Il sorpasso”, “Una vita
difficile”, “Il vedovo”, film in cui i protagonisti piegavano
principi e aspirazioni al volere dei potenti di turno, siano essi
l’industriale, l’amante della moglie o la consorte facoltosa.
Questa
antitesi è forse l’aspetto del cinema di Risi più vicino al
Neorealismo che, dal divario tra le classi sociali, trae lo spunto
per caratterizzare i suoi personaggi, spesso meschini e con poca
dignità ma in grado di ribellarsi e riscattarsi, come Alberto Sordi
in “Una vita difficile”.
Frame tratto da il film "Il sorpasso" |
Il
primo successo di Risi è stato “Pane, amore e…” (1955), sequel
di due cult di Lugi Comencini, cui seguì "Poveri ma belli",
con protagonisti Maurizio Arena e Marisa Allasio. Quest’ultimo film
racconta le storie di quattro giovani ragazzi romani che si cimentano
con le prime storie d'amore. Negli anni successivi il favore del
pubblico sembra allontanarsi a causa di due produzioni di scarso
successo: "Un amore a Roma" e "A porte chiuse",
ma si tratta soltanto di una breve pausa. Nel 1962, “Il sorpasso”,
interpretato da Vittorio Gassman e Jean Luis Trintignant, diventerà
un successo mondiale. Il film è universalmente riconosciuto come il
capolavoro di Dino Risi, l’opera più rappresentativa dell’Italia
del benessere e del miracolo economico. “Il sorpasso” ebbe un
tale exploit che furono realizzate
anche edizioni in francese e spagnolo, oltre a quella inglese per il
mercato statunitense, intitolata “The easy life”. Il regista e
attore americano Dennis Hopper, che diresse “Easy Rider”,
dichiarò di essersi ispirato al lavoro di Risi per scrivere il
soggetto del suo film, magnificandone la matrice “road movie” e
facendo viaggiare i protagonisti in moto anziché in automobile.
Dino Risi |
“Il
sorpasso”, inizialmente, non ebbe un grande successo di critica e
pubblico, fu il cosiddetto passaparola che fece via via accrescere il
numero degli spettatori, arrivando ad incassare in soli tre anni un
miliardo di lire.
Un altro film di grande successo è stato "I mostri" (1963), che nella colonna sonora proponeva i big della RCA Italiana di Ennio Melis, destinata a diventare la più grande casa discografica italiana. Nel film si possono ascoltare Rita Pavone, Nico Fidenco, Edoardo Vianello, Nei Sedanka, Sergio Endrigo, Michele. All'epoca la RCA pubblicò un 45 giri appositamente dedicato al film, con due canzoni: "Samoa Tamourè / La nobile arte", dirette da Armando Trovaioli.
Nel 1974, Risi girò “Profumo di donna”, tratto dal romanzo “Il buio e il miele” di Giovanni Arpino. L’anno successivo il film ottenne il premio per la migliore interpretazione maschile (Vittorio Gassman) al Festival di Cannes e, nel 1976, due nomination ai premi Oscar: migliore film straniero e sceneggiatura non originale.
Un altro film di grande successo è stato "I mostri" (1963), che nella colonna sonora proponeva i big della RCA Italiana di Ennio Melis, destinata a diventare la più grande casa discografica italiana. Nel film si possono ascoltare Rita Pavone, Nico Fidenco, Edoardo Vianello, Nei Sedanka, Sergio Endrigo, Michele. All'epoca la RCA pubblicò un 45 giri appositamente dedicato al film, con due canzoni: "Samoa Tamourè / La nobile arte", dirette da Armando Trovaioli.
Nel 1974, Risi girò “Profumo di donna”, tratto dal romanzo “Il buio e il miele” di Giovanni Arpino. L’anno successivo il film ottenne il premio per la migliore interpretazione maschile (Vittorio Gassman) al Festival di Cannes e, nel 1976, due nomination ai premi Oscar: migliore film straniero e sceneggiatura non originale.
La
nomination hollywoodiana non passò inosservata, tanto che nel 1992
Martin Brest realizzò un famoso remake intitolato, “Scent of a
woman”, interpretato da Al Pacino e Chris O’Donnell. La pellicola
vinse tre Golden Globe e l’Oscar per l’interpretazione di Al
Pacino, l’unico della sua carriera, oltre a tre nomination come
migliore film, regia e sceneggiatura non originale.
L’estate
scorsa la Cineteca di Bologna ha celebrato i cento anni di Dino Risi
programmando alcuni suoi film nella rassegna “Sotto le stelle”,
svoltasi nella storica Piazza Maggiore. Le pellicole scelte per la
manifestazione sono state “Il vedovo” (1959), “La marcia su
Roma” con Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi (1962), Operazione San
Gennaro” con Totò e Nino Manfredi (1966), “In nome del popolo
italiano (1971), “Profumo di donna”, “Una vita difficile”
(1961), “Straziami ma di baci saziami” (1968).
Nel
dicembre 2014, la città di New York ha reso omaggio a Dino Risi
dedicandogli la retrospettiva "Dino Risi: Comedy with a twist",
proiettando i suoi film nella prestigiosa sede del MoMA, Museum of
Modern Art. Il programma comprendeva i maggiori successi oltre a
“Caro papà", Il mattatore" e "Una bella vacanza",
tutti in lingua originale sottotitolati in inglese.
Dopo
i successi di “La marcia su Roma”; “Il tigre”, “La moglie
del prete”, “Vedo nudo”, gli ultimi lavori del maestro furono
"Giovani e belli", del 1996, con protagonista Anna Falchi e
la fiction televisiva "Le ragazze di Miss Italia", ispirata
all’omonimo concorso di Salsomaggiore Terme, in cui il regista
descrive i sogni, le paure e le speranze delle ragazze che vi
partecipano, senza trascurare quella sottile ironia che ha sempre
contraddistinto le sue opere.
Dino Risi a Cannes (ph. Georges Biard) |
Nel 2002, il grande maestro
ricevette il Leone d’Oro alla carriera (Mostra Internazionale del
Cinema di Venezia), in precedenza aveva vinto il David di Donatello
per “Profumo di donna” e, nel 2005, il David speciale. Il 2
giugno del 2004, in occasione della Festa della Repubblica, il
Presidente Carlo Azeglio Ciampi consegnò al regista milanese
l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce.
Dino Risi si è spento a Roma
il 7 giugno del 2008, lasciando una produzione artistica di altissimo
livello, non ancora pienamente valorizzata. Con Luigi Comencini e
Mario Monicelli è considerato il massimo esponente di quel genere
cinematografico che ha fatto conoscere gli italiani agli italiani.
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