di William Molducci
I
Lohren si sono fatti conoscere con la cover di “Sfiorivano le
viole”, il brano di Rino Gaetano del 1976, apripista del genere
“elenco personaggi e situazioni” senza un apparente nesso tra
loro: “L'estate che veniva con
le nuvole rigonfie di speranza, nuovi amori da piazzare sotto il
sole, il sole che bruciava lunghe spiagge di silicio e tu crescevi,
crescevi sempre più bella, fiorivi sfiorivano le viole e il sole
batteva su di me e tu prendevi la mia mano…”.
Il
primo album d’inediti dei Lohren contiene 16 brani, cinquanta
minuti di swing, jazz, elettronica,
pop, ritmi digitali, storie di vita quotidiana e metafore non banali.
I
Lohren sono Giulia
Lorenzoni e Luca Zadra, due giovani romani che hanno scritto,
composto, e suonato “Felici di niente” ad eccezione del brano di
Rino Gaetano e di “Malaika”(*),
registrata per la prima volta a Nairobi da Fadhili William, il
musicista kenyota noto per avere introdotto l’uso della chitarra
elettrica e il twist nell’Africa dell’Est. “Malaika”, in
lingua swahili, significa “Angelo” ed è la più celebre canzone
d'amore della musica pop keniota, il leggero vibrato di Giulia la
rende nel suo aspetto più sensuale.
Lohren: Giulia Lorenzoni e Luca Zandra |
Alla realizzazione del disco
hanno partecipato alcuni giovani artisti romani, il cui apporto è
stato importante per la riuscita di questo cocktail a base di suoni
digitali e musica di ieri.
L’album
esce insieme al filmato dei brani “Oggi no/Insonnia” interamente
realizzato dagli stessi Lohren, dove incuriosisce l’omaggio a Jerry
Lewis e al suo celebre film musicale “Il balio asciutto”.
Il
testo di “Insonnia” è un esempio di sintesi espressiva, in cui
sono descritti stati d’animo e circostanze: “La
notte è così bella che mi tiene sveglia, questo fusorario della
vita m’insegue nel buio, insonnia e cammino per la casa, un disco e
un bagno caldo, dorme la città intorno a me, guardo fuori vedo il
cielo, che arrossisce imbarazzato… il caffè della vicina entra in
casa mia mi porta la mattina…”.
La copertina del CD |
L’indie-rock
di “Compulsive” si muove al ritmo felpato della batteria
elettronica, tra carica esplosiva e passo da pantera, mentre nebbia
calda e schiuma blu, come recita il testo, cavalcano un unicorno fin
sulle stelle. L’anima complessa, tormentata ma anche popolare di
“Natalie de la +”, affida alla fisarmonica e alla vocalità di
Giulia il compito di rivelarne talento e potenzialità.
Normalità
e semplicità influenzano scelte estreme, come quella di mostrarsi
nudi nella copertina del disco, si tratta di una foto casta ma
esemplificativa della quotidiana tranquillità di cui è ricco il
disco. Il doppio video di “Oggi no/Insonnia”, pur nella diversità
dei due brani, crea immagini rivelatrici delle anime del duo: solare
e notturno, un po’ come in “Amore e psiche”, canzone
d’ispirazione francese, dove echeggia la voce di Edith Piaf.
Copertina in Pop Art |
“Agrabah”
è la città di Alladin, un mix strumentale di elettronica,
sperimentazione e melodia orientale, un break evocativo che si lega
con il successivo “sfiorivano le viole” cui tocca il compito di
chiudere l’album.
La
tranquilla quotidianità dei Lohren è spezzata dal loro primo album,
una ventata di aria fresca per la mente e un toccasana per i centri
emozionali.
Video
ufficiale di “Oggi no/Insonnia”
(*)=
L’attribuzione di “Malaika” è ancora controversa, alcune
fonti menzionano come possibile autore il tanzaniano Adam Salim, che
l'avrebbe scritta a Nairobi nel 1945-46. Il produttore C. Worrod ha
sostenuto che il vero autore fosse Grant Charo, fratellastro di
William (v. Ondevo, 2006). Tuttavia, Charo non ha mai avallato questa
tesi, neanche dopo la morte di William; quest'ultimo ha invece sempre
sostenuto di essere l'autore di Malaika,
dettagliando anche le circostanze in cui l'avrebbe scritta. (Nota
tratta da Wikipedia)
Copyright by William Molducci
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